EL CAMPO
RECENSIONE - Dalla 26. Settimana Internazionale della Critica di Venezia - Dal 31 AGOSTO
"EL CAMPO è il racconto di un incubo, di un ricordo o di un immaginario viaggio nel futuro. L’azione non si svolge all’interno della normale relazione causa-effetto, ma è il prodotto di 'tagli' che corrispondono più ad una logica soggettiva ed irrazionale - essenzialmente legata allo stato d’animo di Elisa - che ad una logica oggettiva e sensata. Forse nulla di tutto ciò che vediamo accade effettivamente nella realtà di questa coppia, ma è come se ci fosse una segno, una traccia, un leggero movimento che lentamente fa vacillare il precario equilibrio in cui essi vivono. A poco a poco, nel momento in cui inizia a precepire la crisi di Elisa e ad esserne coinvolto, Santiago diventa un osservatore ravvicinato, attraverso cui lo spettatore vede e vive questa storia.
Elisa e Santiago si svegliano dal sogno della civilizzazione, dall’illusione dell’ ubiquità e dell’abolizione del tempo che dominano la nostra moderna società. L’uomo e la donna prendono così coscienza della fragilità del loro mondo, di qualcosa che non avevano mai sospettato prima: la concreta possibilità della morte".
Il regista Hernàn Belòn
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