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BEL AMI - STORIA DI UN SEDUTTORE: L'ARRAMPICATORE SOCIALE SPIETATO E SENZA SCRUPOLI ROBERT PATTINSON (BEL-AMI), KRISTIN SCOTT THOMAS, UMA THURMAN E CHRISTINA RICCI, A PARIGI NELL'ANNO 1890, SULLE ORME DEL CLASSICO DRAMMA LETTERARIO DI GUY DE MAUPASSANT, SPECCHIO DELLA SOCIETA' DI IERI, INTERESSANTE RIFLESSO PRESSOCHE' SPECULARE A QUELLA DI OGGI
RECENSIONE - Dal 62. Festival del Cinema di Berlino (9-19 Febbraio 2012) - Dal 13 APRILE
"Parla di un giovane bellissimo, che scopre di avere qualcosa da vendere... lui seduce delle donne potenti dell’alta società francese, che hanno dei legami con l’industria del giornalismo. Sfrutta il sesso e la loro enorme attrazione nei suoi confronti per arrivare in vetta. E’ un mondo senza scrupoli e alla fine lui raggiunge il suo obiettivo. Insomma, non paga le conseguenze delle sue azioni... ho letto per la prima volta una versione tradotta di 'Bel Ami' a scuola, quando avevo 18 anni. Era veramente scioccante e rimane tale ancora oggi... E’ una storia sovversiva, in cui Guy de Maupassant raggiunge l’apice in quanto a cattiveria e ironia. E’ molto ironico nei confronti dei media. L’altro aspetto curioso della storia è che possiamo trovarci diversi riferimenti moderni. Parla della manipolazione dei media; un governo che invade illegalmente un Paese arabo per le sue risorse naturali e che mente al popolo; il modo in cui i media sono complici o meno; il sesso; la celebrità; e anche di come qualcuno può arrivare in vetta con pochissimo talento... L’intero mondo delle celebrità è decisamente interessante. Le persone ritengono che qualcuno che raggiunge la vetta con pochissimo talento sia un’idea moderna. E’ esattamente questo. Georges ha un enorme desiderio di arrivare in cima e questo è il suo vero talento. Sono tematiche decisamente moderne. Questo era una degli aspetti interessanti nel portare sullo schermo la storia. E’ ambientato nella Parigi di fine Ottocento, ma potremmo anche trasferirlo ai giorni nostri senza dover fare grandi modifiche".
Il co-regista Declan Donnellan
"... è tutto chiarissimo, quasi come se fosse accaduto ieri".
Il co-regista Nick Ormerod
"Ritengo che Maupassant sia un grande autore realista, per nulla interessato alle fiabe o al moralismo. Semplicemente, vuole mostrarci un quadro della società corrotta in cui viveva... allo stesso tempo, il libro è molto onesto sugli esseri umani e sul modo in cui si comportano: non c’è ipocrisia nella narrazione, così come non vengono minimizzate le difficoltà della vita... Maupassant ha scritto il libro mentre soffriva di sifilide, quindi in quel momento vedeva la morte in faccia – nonostante poi sia deceduto otto anni più tardi – ma sapeva che stava arrivando. Credo che il libro sia pieno di questi estremi, la paura della morte e la sensazione che la vita sia brutale e piena di energia proprio per questo. Ma allo stesso modo, c’è questa grande passione per la vita, quindi non ci potrebbe essere una cosa senza l’altra. Credo che l’oscurità sia un elemento essenziale nella vitalità presente nel libro".
La sceneggiatrice Rachel Bennette
Galleria Fotografica:
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