I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - VINCITRICECOPPA VOLPI alla 'Migliore Interpretazione Femminile' (Nicole Kidman) a Venezia 81. - Nicole Kidman protagonista di un thriller erotico - Dal 30 Gennaio -
"Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno... Sono affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità ... Invecchiare significa affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può diventare il nostro comportamento"
La regista e sceneggiatrice Halina Reijn
Cast: Nicole Kidman (Romy) Harris Dickinson (Samuel) Antonio Banderas (Jacob) Sophie Wilde (Esme) Esther McGregor (Isabel) Vaughan Reilly (Nora) Victor Slezak (Mr. Missel) Anoop Desai (Robert) Bartley Booz (Tom) Maxwell Whittington-Cooper (Josh) Leslie Silva (Hazel) Dolly Wells (Psicologa) Gaite Jansen (Hedda) Robert Farrior (Brack) John Cenatiempo (David) Cast completo
Mary Ann Lamb (Hannah) Gabrielle Policano (Mary)
Musica: Cristobal Tapia de Veer
Costumi: Kurt and Bart
Scenografia: Stephen H. Carter
Fotografia: Jasper Wolf
Montaggio: Matthew Hannam
Effetti Speciali: Eugene Hitt (supervisore)
Makeup: Anouck Sullivan (direzione)
Casting: Avy Kaufman
Scheda film aggiornata al:
20 Aprile 2025
Sinossi:
Il film si apre con Romy Mathis che finisce di fare sesso con suo marito Jacob. Dopo che Jacob va a dormire, Romy si mette comoda e guarda un porno, dove inizia a toccarsi fino a raggiungere l'orgasmo.
Romy inizia a incontrare un nuovo gruppo di tirocinanti, uno dei quali è Samuel. Lui cerca di avvicinarsi a Romy, coinvolgendola in conversazioni, e lei sembra essere attratta da lui. Si incontrano a una festa di Natale a cui partecipano anche Esme e la famiglia di Romy.
Samuel sceglie Romy come sua mentore. La incalza con alcune domande personali durante un incontro privato, che la porta a baciarlo, anche se sembra pentirsene. Samuel continua a cercare di attirare l'attenzione di Romy, come ordinandole un bicchiere di latte in un bar mentre è fuori a cena con i colleghi. Poi le invia una richiesta di incontrarlo nella sua stanza d'albergo.
Romy va nella stanza per incontrare Samuel, ma cerca di dirgli che non dovrebbero vedersi e che si sta comportando in modo inappropriato, oltre a quello che potrebbe sembrare un uso del suo potere su di lui. Samuel afferma di essere lui quello che ha potere su di lei, dato che potrebbe fare una telefonata per mettere nei guai Romy. Alla fine cede alle sue tentazioni e obbedisce alle richieste di Samuel, iniziando con il mettersi in ginocchio. Lui inizia a toccarla come nella scena del porno che le piace, il che fa venire a Romy l'orgasmo, ma lei inizia a piangere per questo.
Romy e Samuel iniziano a vedersi di nascosto e a impegnarsi in perversioni segrete e incontri sessuali, con Romy che è per lo più sottomessa al dominio di Samuel. Tornata a casa, Romy inizia a mostrare più frustrazione nel suo matrimonio con Jacob, arrivando a dirgli apertamente che non ha mai avuto un orgasmo con lui. Romy nota anche che Isabel sta frequentando una ragazza della vicina, ma approva la relazione.
Samuel inizia a spingere i confini della sua relazione con Romy quando si presenta a casa sua per incontrare Jacob e le ragazze, con la scusa di restituirle il computer di lavoro. Romy ritiene che questo significhi oltrepassare il limite e interrompe i rapporti con Samuel. Lui reagisce con petulanza rabbiosa, che spaventa Romy e la spinge a calmarlo.
Samuel minaccia poi Romy sul tetto interrompendo i contatti e potenzialmente rivelando i dettagli della loro relazione ai piani alti. Romy cerca poi di parlare con Samuel al suo lavoro da barista, ma lui si rifiuta di parlarle. Alla fine, hanno un altro incontro privato in cui riprendono la loro relazione, con Samuel che chiama Romy "bambina".
La relazione tra Romy e Samuel si fa più intensa, con i due che si vedono in un nightclub. Tuttavia, Samuel inizia a insistere di nuovo quando va con Esme a una festa di compleanno per Nora. Romy e Samuel parlano del fatto che lui vede Esme, il che fa quasi sì che il loro stesso incontro venga scoperto. Alla fine Esme scopre di loro due e minaccia implicitamente di fare la spia su Romy a meno che non possa aiutarla.
Alla fine Romy viene sopraffatta dal senso di colpa e dallo stress, così confessa a Jacob non solo di avere una relazione, ma anche di avere da molto tempo pensieri sessuali per i quali si considera malata. Jacob esplode con Romy non solo per aver messo a repentaglio il loro matrimonio, ma anche per non aver pensato a come avrebbe influenzato le loro figlie. Le ordina di uscire di casa.
Romy va nella sua casa di campagna dove Samuel è in piscina. Hanno un altro incontro insieme, ma Romy è pronta a farla finita una volta per tutte. Jacob li trova insieme e si impegna in una breve rissa con Samuel. Mentre Romy cerca di calmarli, Jacob inizia ad avere un attacco di panico. Samuel lo aiuta a superarlo e alla fine se ne va dopo che Jacob si è calmato.
A casa, Romy e Jacob iniziano a mettere in scena un atto sessuale tratto dal porno che le piace. Mentre accade, lei immagina Samuel poco prima che Jacob finalmente le dia un orgasmo, insieme a un sorriso soddisfatto.
Storyline:
Romy Mathis, the CEO of a robotic process automation company in New York City, is dissatisfied with her sex life with her husband, Jacob, a theater director. While on the way to work one day, she is almost mauled by a dog until a young man stops and calms it down. That young man, Samuel, turns out to be an intern at Romy's company and picks Romy as his "mentor" through the company's mentorship program. Samuel propositions Romy during a private meeting; she objects, then gives in and kisses him. Initially conflicted about the incident, the two later meet at a hotel. Romy expresses concern that she may be taking advantage of Samuel due to their power difference, but Samuel explains to her that he is the one with the power, as he could get her fired "with one phone call". Romy comes to an intense orgasm at the hotel in dominance and submission dynamic with Samuel the dominant partner; however, Romy sobs with deep conflict about her enjoyment of this experience after the orgasm. The two continue to meet at multiple rendezvous, their sexual affair gaining considerable intensity.
Samuel continues to push boundaries. In one instance, he appears at Romy and Jacob's country home, ingratiating himself with the entire family, under the pretense of returning Romy's laptop, which she left at the office. Feeling disrespected, Romy lashes out at Samuel, telling him that her family is everything to her and to never show up at her home again. The two argue and Samuel says he will request a transfer to a different department, which Romy objects as she fears it will only stir questions about her role in his transfer request. Unable to handle the stress, Romy tells her husband that she is dissatisfied with their sex life and has never experienced an orgasm with him. Desperate, Romy meets with Samuel to convince him to continue their affair, but only after she confirms her submission to Samuel. Soon afterward, Samuel appears uninvited at her house again for her daughter's birthday party. He attends with Esme, Romy's secretary, whom he is dating.
Esme informs Romy that she knows about her affair with Samuel. She asks Romy to end the affair, make structural changes to the company, and promote Esme to prevent her from coming forward with what she knows. Romy later confesses the affair to Jacob, albeit describing it as a stranger and a one-night stand. She desperately reaches out to Jacob, expressing her intense sexual needs, but Jacob is more upset about the affair. Jacob walks into their country house sometime later to find Romy and Samuel together. He confronts Samuel in a fistfight but then suffers a panic attack, with Samuel coming to his aid before finally leaving. After being encouraged by her teenage daughter Isabel, Romy and Jacob decide to rekindle their marriage and sex life.
A board member informs Romy that Samuel has taken a new job in Japan. He asks if she had anything to do with Samuel leaving, seemingly implying he knows about the affair, and invites her to his house when he is alone. Disgusted, Romy firmly states that she is unafraid of him and tells him to leave her office.
In the final scene, Romy and Jacob are at home, having restarted their relationship. Together, they reenact the type of rough sex that Samuel introduced to Romy, although she is only able to orgasm by imagining Samuel playing with the dog in the hotel room that both Romy and Samuel shared earlier in the film.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
L’attrice olandese imprestata da poco alla regia Halina Reijn (Instinct, Bodies, Bodies, Bodies) approda al thriller erotico Babygirl confidando nella sfida a tutto tondo abbracciata da Nicole Kidman (Coppa Volpi alla Miglior Attrice a Venezia 81. proprio per questo ruolo). Una carta vincente non c’è che dire, ma su quale tavolo da gioco è stata giocata? Un tavolo barcollante e quasi del tutto monocolore, per quanto appoggiato ad una parete non priva di un certo tocco artistico.
Come dice lei stessa, la Romy di Nicole Kidman, “io non sono normale, non sono come tutte le altre donneâ€. E su questo ci troviamo tutti d’accordo, direi! Ed è un qualcosa che - sono parole sue - arriva dall’infanzia, da un certo passato, cui si fa solo cenno e nient’altro. Partiamo da questo dato di fatto, altrimenti, con la scusa del ‘sesso e potere’ chissà dove potremmo arrivare. Romy/Kidman è una donna disturbata
Romy/Kidman è una donna manager: amministratrice delegata di Tensile Automation, una grande azienda tecnologica di Manhattan, che la regia celebra con la scenografica meccanica delle scatole rosse in transito su un reticolo pluriarticolato. Le riprese dall’alto prima che da ogni altra angolazione sembrano una predilezione, prima di lambire il tema dell’Intelligenza Artificiale, senza specifici e significativi approfondimenti, a cominciare dal discorso ufficiale della manager aziendale Romy/Kidman, in un rapporto d’amore costante con
il suo cellulare. Ma non è questo ad aprire le danze di Babygirl, bensì l’arrivo di un orgasmo in piena regola preannunciato dai titoli di testa. Un avvio di impatto, un po' come, per altri versi, proprio con Kidman, Alejandro Amenabar aveva orchestrato, non certo sul piano erotico, in The Others. Un avvio che in Babygirl suona quasi come un avvertimento: sarà difatti questa, la temperatura dell’intero film - ahimè! -nella variabile più antifemminista e malsana che si possa immaginare, malgrado si intenda proclamare il contrario.
Sposata con un regista teatrale niente male - il Jacob di Antonio Banderas - Romy/Kidman è con lui che ha raggiunto l’orgasmo - davvero?! - che d’altra parte non deve averla soddisfatta appieno se sente il bisogno di proseguire e completare il ‘discorso’ guardando un film porno, e doppiare l’orgasmo dopo preliminare masturbazione. Grazie a Dio si è evitato il film nel film e
la m. d. p. è sempre su di lei, e questo prioritariamente anche dopo, quando, con l’arrivo di un giovane, quanto smaliziatissimo e ancor più perverso stagista - il Samuel di Harry Dickinson - Babygirl sfocia nel tradimento a sfondo puramente sessuale dove, per l’appunto, si rovesciano i ruoli. La superiore di grado al lavoro Romy/Kidman - riluttante solo sulla carta quando in realtà non vede l’ora! - si dovrà sottomettere e fare tutto quello che le viene richiesto - il che è davvero tutto un programma! - per guadagnarsi, quelle che saranno parecchie sessioni di sesso audace e orgasmi a go-go. E dopo l’irritazione per il ripugnante, passando prima da un genere di provocazione, sottile ed ammiccante quanto offensivo - almeno per sana di mente ma non è questo il caso! - da parte del giovane stagista, ecco che si sfiora il risibile: quando al suo primo nudo esplicito
- Eyes Wide Shut docet con molta più grazia, classe, eleganza ed arte - qui Kidman assume una posa pudica neanche fosse la Venere del Botticelli!
Tutta la metafora o allegoria che dir si voglia sul cane, o, per meglio dire, sulla cagna, calca a dovere il palcoscenico dell’istinto animale applicato al sesso, mentre si sperimenta la sottomissione: certo che ognuno ha i suoi gusti ma mettersi a quattro zampe - Ops! Gambe! - per avanzare verso il piattino con il latte - o caramella che sia - per leccarlo senza mani, alla stregua della bestia, come dinamica di eccitamento, non suona molto bene all’orecchio dell’avanguardismo femminile. Avanguardismo rivendicato solo ben più tardi da Romy/Kidman con il suo capo, quando questi, informato delle sue bravate con lo stagista - nel frattempo trasferito altrove - si permette di farsi avanti ed avanzare la sua parte. Sesso e potere, non era questo
Altrettanto ridicole le pretese di Romy/Kidman sulla fedeltà di Samuel/Dickinson quando questi si vede con la sua assistente Esme (Sophie Wilde). Assistente che attende da tempo una promozione che solo lei ha il potere di darle. Romy/Kidman cade così in pieno nel tranello perverso dello stagista Samuel/Dickinson, e quando va a trovarlo al bar dove lavora e si vede cacciata dal locale da un suo collega, è forse l’umiliazione più grande che, d’altra parte, non le evita di avere con lui altri
incontri hard. Soprassediamo sul confronto sfociato in rissa, prima del consolatorio, tra un attacco di panico e l'altro, tra il marito Jacob/Banderas e l'amante Samuel/Derrickson della 'babygirl' Romy/Kidman. Ora, per quante ‘sfumature’ a tema - dopo i ben noti precedenti letterari e cinematografici, peraltro oltremodo scadenti - si siano volute cavalcare, bisogna ammettere che in questa pellicola, per molti versi barcollante e dimenticabile, non si possa disconoscere uno spiccato senso artistico, serpeggiante qua e là in alcune scene, o piani sequenza, in particolare. E’ ad esempio il caso della sessione discoteca, in cui si gioca eccellentemente sul ritmo delle luci psichedeliche, metaforico della soggettiva emozionale dei due protagonisti. Ed è pure il caso della particolare partitura di suoni e musiche (Cristobal Tapia de Veer), studiati e spalmati ad hoc sul respiro stesso delle pulsioni mentali della protagonista nel suo quotidiano. Unici tocchi di raffinatezza in un soggetto che, per quanto
intelligentemente lontano dal voyerismo, traffica fin troppo sugli effetti di quella che a tutti gli effetti si impone all’attenzione quale pericolosa ossessione. E non sembra, a giudicare dal finale allegorico ad effetto, che possa esserci alcuna possibilità di redenzione! Solo un’ipocrita riaffermazione del perbenismo di copertina!