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    PAIN HUSTLERS - IL BUSINESS DEL DOLORE

    RECENSIONE - Emily Blunt sogna una vita migliore per David Yates - Dal 27 Ottobre in streaming

    "La sceneggiatura si è evoluta. Durante la fase di stesura occasionalmente andavamo troppo oltre con alcuni momenti e anche in fase di montaggio… c’era una versione del film piena di umorismo. Io e Mark, in fase di montaggio, abbiamo aggiunto un po’ troppe improvvisazioni da parte di attori come Andy Garcia o Chris, così quando lo abbiamo visto ci siamo resi conto che fosse troppo una commedia. La revisione della sceneggiatura e il lavoro sul montaggio sono stati entrambi volti a cercare equilibrio e bilanciamento, ed è stata dura arrivarci. C’è una versione di questo film molto più divertente, ma alla fine impediva che prendessimo seriamente le emozioni e il messaggio che la storia voleva comunicare. L’abbiamo bilanciato con molta attenzione nel miglior modo possibile, ma lo abbiamo fatto sul filo del rasoio".
    Il regista David Yates

    (Pain Hustlers; Usa, Regno Unito 2023; poliziesco; 122'; Produz.: Grey Matter Productions, Wychwood Media; Distribuz.: Netflix)

    Locandina italiana Pain Hustlers - Il business del dolore

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    See Synopsis

    Titolo in italiano: Pain Hustlers - Il business del dolore

    Titolo in lingua originale: Pain Hustlers

    Anno di produzione: 2023

    Anno di uscita: 2023

    Regia: David Yates

    Sceneggiatura: Evan Hughes, Wells Tower

    Cast: Emily Blunt (Liza Drake)
    Chris Evans (Pete Brenner)
    Catherine O'Hara (Jackie Drake)
    Andy Garcia (Dr. Jack Neel)
    Jay Duplass (Brent Larkin)
    Brian d'Arcy James (Dr. Nathan Lydell)
    Chloe Coleman (Phoebe Drake)
    Aubrey Dollar (Andy)
    Amit Shah (Eric Paley)
    Willie Raysor (Matt)
    Valerie LeBlanc (Laurene)
    Alex Klein (Sidney)
    Britt Rentschler (Camille Trask)
    Michael Kosta (Guy Schatz)
    Nick J. McNeil (Randy)
    Cast completo

    Musica: James Newton Howard, Michael Dean Parsons

    Costumi: Colleen Atwood

    Scenografia: Molly Hughes

    Fotografia: George Richmond

    Montaggio: Mark Day

    Effetti Speciali: Eric Kaufman (supervisore)

    Makeup: Evelyne Noraz (direzione)

    Casting: Fiona Weir

    Scheda film aggiornata al: 19 Novembre 2023

    Sinossi:

    In breve:

    Sognando una vita migliore per lei e la sua giovane figlia, Liza Drake (Emily Blunt), che ha abbandonato la scuola superiore, ottiene un lavoro con una start-up farmaceutica in fallimento in un centro commerciale ingiallito nella Florida centrale. Il fascino, il coraggio e la spinta di Liza catapultano l'azienda e lei nella vita mondana, dove presto si ritrova al centro di una cospirazione criminale con conseguenze mortali.

    Synopsis:

    Liza dreams of a better life for her and her daughter so she gets a job at a bankrupt pharmacy and Liza's guts catapult the company and her into the high life not knowing that she will soon be in the middle of a criminal conspiracy.

    Dreaming of a better life for her and her young daughter, Liza Drake, a high-school dropout, lands a job with a failing pharmaceutical start-up in a yellowing strip mall in Central Florida. Liza's charm, guts and drive catapult the company and her into the high life, where she soon finds herself at the center of a criminal conspiracy with deadly consequences.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    “Quello che state per vedere è realmente accadutoâ€.

    E difatti il soggetto è una vera patata bollente, peraltro di grande attualità. Nel senso che, nell’epoca del post pandemia, dopo aver preso coscienza delle discutibili dinamiche gestionali, non facciamo fatica alcuna a riconoscere la mano ‘truffaldina’ in campo farmaceutico. Già il titolo originale del film Pain Hustlers, ‘truffatori del dolore’, tradotto nella versione italiana come Business del dolore, non lascia adito a dubbi. La mancanza di etica di talune multinazionali del farmaco non è più un mistero per nessuno, così come la tentazione di scadere nel ‘torbido’ pur di elevare lo status della propria condizione sociale e finanziaria. E’ dunque una storia di ‘dolore e profitto’: una casa farmaceutica in odore di naufragio e di improvvisa rinascita, di medici corrotti, con annessi e connessi, di inevitabili vittime, digerite in modo disinvolto perché, in fondo, il ‘dolore è dolore’, e allora ci

    si convince che una certa ‘sostanza’, normalmente diretta ai malati di cancro terminale, possa essere prescritta anche per il mal di testa o altri malesseri a radice ‘dolorifica’. Più fatturato, più denaro. Diventa così una sorta di corsa alla prescrizione, nella convinzione, fittizia, di aiutare le persone in sofferenza.

    “Non voglio rinunciare a me stessa, non voglio rinunciare ai miei sogni. Voglio che la mia vita conti qualcosaâ€

    Ed è questo per l’appunto il contesto in cui di lì a poco, dopo vacui preamboli, si trova la Liza Drake di Emily Blunt, che normalmente buca lo schermo, ma non è questo il caso, ma non è colpa sua. Sognando una vita migliore per se stessa e per la giovane figlia, non senza sforzo, Liza/Blunt ottiene finalmente un lavoro con una star-up farmaceutica in fallimento in un centro commerciale logoro della Florida centrale. Le sue motivazioni sono forti abbastanza da generare una

    spinta tale, tra fascino e determinazione, da capovolgere la pessima situazione, in un business di successo. Ma com’è ben noto, non è tutto oro quel che luccica, anzi! Dalle stelle alle stalle: dopo aver contribuito alle malefatte fruttifere dell’azienda, includendo nel losco giro anche la madre (la Jackie di Catherine O’Hara), il peggioramento delle condizioni di salute della figlia pone Liza/Blunt di fronte ad una più lucida presa di coscienza, fino ad approdare alla confessione del suo e dell’altrui male operato. Collaborazione che poterà all’arresto dei primi responsabili e che non le eviterà, a sua volta, il carcere.

    Eppure, il film di David Yates, regista evidentemente più da saga (Harry Potter, Animali fantastici), che da ‘reportage’, al di là delle migliori intenzioni, risulta confuso e piatto, quasi senz’anima. Un resoconto più tecnico che emozionale, laddove neppure interpreti di spicco come la stessa protagonista Emily Blunt hanno trovato modo di esprimere al

    meglio la tensione emotiva che evidentemente doveva essere cavalcata, proprio alla luce dei drammatici risvolti della vicenda. Troppi preamboli vacui e dinamiche sfumate senza approfondimento alcuno, mentre alcune ‘testimonianze’ scottanti di pazienti beneficiari oltraggiati da un farmaco, non certo più sicuro dell’aspirina come propagandato, scorrono anemicamente in bianco e nero in seno alla vicenda. Vicenda squallida e criminale in cui a brillare sono solo gli slogan da marketing del tipo: “Possiedi il territorio, possiedi il medicoâ€, e dunque, “Oliare i medici è un’arte, non una Scienzaâ€. Legittimare l’illegittimo sull’onda della mancanza di scrupoli a scopo di lucro: “la dose su, guadagno di piùâ€. E quando questa filosofia alimenta chi dovrebbe tutelare la salute delle persone, la prospettiva è davvero catastrofica. “Hanno corrotto medici per prescrivere farmaci a persone che non ne avevano bisognoâ€. E fin quando ci sarà all’orizzonte qualcuno che avrà la possibilità di esultare sul profitto di un

    farmaco decollato sul mercato, al grido di “Il cancro è nostroâ€, non c’è futuro né speranza. Pain Hustlers ha almeno il merito di aver portato alla ribalta della gogna pubblica, una denuncia importante, seppure tramite un ‘affresco’ dipinto con mano malferma.

    Links:

    • Emily Blunt

    • Andy Garcia

    • Chris Evans

    • Catherine O'Hara

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    Galleria Video:

    Pain Hustlers-Il business del dolore - trailer ufficiale

    Pain Hustlers-Il business del dolore - teaser trailer ufficiale

    Pain Hustlers-Il business del dolore - trailer ufficiale (V.O.) - Pain Hustlers

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