OSCAR 2023: VINCITORE di 4 Statuette: 'Miglior Film Internazionale' (Germania); Miglior fotografia (James Friend); 'Miglior Scenografia' (Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper); 'Migliore Colonna Sonora' (Volker Bertelmann) - BAFTA 2023: VINCITORE come 'Miglior Film': ha conquistato sette statuette, più di ogni altra produzione rivale, su un totale di 14 candidature: miglior film, miglior regista, miglior film non in inglese, sceneggiatura non originale, cinematografia, colonna sonora e effetti sonori - Oscar 2023: 9 Nominations; Golden Globes 2023: Nomination al 'Miglior Film in Lingua Straniera' - RECENSIONE - Il regista e sceneggiatore Edward Berger (in arrivo con Conclave) trae dall'omonimo e celebre romanzo di Erich Maria Remarque il grande dramma umano vissuto dai soldati tedeschi durante la prima Guerra Mondiale: dal trauma psicologico e mentale, al distacco dalla vita civile provato da molti di questi uomini, una volta tornati, angosciati e tormentati spiritualmente, a casa dal fronte - Dal 28 Ottobre in streaming
Generale Friedrichs: "Cos'è un soldato senza guerra?"
Matthias Erzberger: "Mio figlio è stato ucciso in guerra. Non sente alcun onore".
(Im Westen nichts Neues (All Quiet on the Western Front); GERMANIA/USA 2022; dramma storico di guerra; 147'; Produz.: Amusement Park Films/Rocket Science/Sliding Down Rainbows Entertainment; Distribuz.: Netflix)
Titolo in italiano: Niente di nuovo sul fronte occidentale
Titolo in lingua originale:
Im Westen nichts Neues (All Quiet on the Western Front)
Anno di produzione:
2022
Anno di uscita:
2022
Regia: Edward Berger
Sceneggiatura:
Edward Berger, Ian Stokell e Lesley Paterson
Soggetto: Tratto dall'omonimo romanzo di Erich Maria Remarque. Il film è il terzo adattamento del romanzo dopo: Lewis Milestone nel 1930 (Miglior Film e Regista) e Delbert Mann con il film tv americano del 1979. L'adattamento attuale di Edward Berger è una storia tedesca raccontata da un tedesco dopo novantun anni dalla prima guerra mondiale.
Preliminaria - Premi e riconoscimenti:
2023 - Premio Oscar
Candidatura al miglior film
Candidatura alla migliore sceneggiatura non originale a Edward Berger
Candidatura al miglior film internazionale (Germania)
Candidatura alla migliore fotografia a James Friend
Candidatura alla migliore scenografia a Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper
Candidatura al miglior trucco e acconciatura a Heike Merker e Linda Eisenhamerová
Candidatura ai migliori effetti speciali a Frank Petzold, Viktor Müller, Markus Frank e Kamil Jafar
Candidatura al miglior sonoro a Viktor Prášil, Frank Kruse, Markus Stemler, Lars Ginzel e Stefan Korte
Candidatura alla migliore colonna sonora a Volker Bertelmann
2023 - Golden Globe
Candidatura al miglior film in lingua straniera
2023 - British Academy Film Awards (BAFTA)
- Miglior film
- Miglior film in lingua straniera
- Miglior regista a Edward Berger
- Migliore sceneggiatura non originale a Edward Berger
- Migliore colonna sonora a Volker Bertelmann
- Miglior fotografia a James Friend
- Miglior sonoro a Viktor Prášil, Frank Kruse, Markus Stemler, Lars Ginzel e Stefan Korte
Candidatura per il miglior attore non protagonista a Albrecht Schuch
Candidatura per il miglior casting a Simone Bär
Candidatura per il miglior montaggio a Mikkel E. G. Nielsen
Candidatura per i migliori costumi a Lisy Christl
Candidatura alla migliore scenografia a Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper
Candidatura al miglior trucco e acconciatura a Heike Merker e Linda Eisenhamerová
Candidatura ai migliori effetti speciali a Frank Petzold, Viktor Müller, Markus Frank e Kamil Jafar
Cast: Felix Kammerer (Paul Bäumer) Albrecht Schuch (Stanislaus 'Kat' Katczinsky) Aaron Hilmer (Albert Kropp) Moritz Klaus (Franz Müller) Adrian Grünewald (Ludwig Behm) Edin Hasanovic (Tjaden Stackfleet) Daniel Brühl (Matthias Erzberger) Thibault de Montalembert (Generale Ferdinand Foch) Devid Striesow (Generale Friedrichs) Andreas Döhler (Tenente Hoppe) Sebastian Hülk (Maggiore Von Brixdorf) Luc Feit (Stabsarzt) Michael Wittenborn (Rektor) Michael Stange (Ufficiale di adunata) Sascha Nathan (Graf Von Oberndorff) Cast completo
Casting: Simone Bär, Constance Demontoy (per la Francia) e Arwa Salmanova (per la Repubblica Ceca)
Scheda film aggiornata al:
16 Marzo 2023
Sinossi:
In breve:
Nella primavera del 1917, mentre è in corso la prima guerra mondiale, il diciassettenne tedesco Paul Baumer, insieme ai suoi compagni di classe, si offre volontario per partire verso il fronte occidentale, lì dove lo scontro con la Francia si fa sempre più aspro. In realtà , per la Germania il tracollo è ormai prossimo: le vittime si aggirano sulle decine di migliaia al mese e la forza propulsiva dell’esercito sta per esaurirsi.
Partiti con ingenuo entusiasmo e desiderosi di mostrare quanto valgano sul campo di battaglia, Baumer e i suoi giovani commilitoni resteranno però travolti dalla violenza della guerra, dall’inutilità di uno scontro di posizione senza alcuna ragione e da una tragedia collettiva che sarebbe potuta già terminare anzitempo, se solo le potenze coinvolte lo avessero voluto. L'esperienza vissuta segnerà per sempre la loro esistenza e farà comprendere loro, troppo tardi, che non c’è nessun valore nella guerra e nell’odio contro altri esseri umani.
In dettaglio:
Nella primavera del 1917, tre anni dopo l'inizio della prima guerra mondiale, il diciassettenne Paul Bäumer si arruola nell'esercito tedesco insieme ai suoi compagni di scuola, Albert Kropp, Franz Müller e Ludwig Behm. Ascoltano un discorso patriottico di un funzionario scolastico e inconsapevolmente ricevono uniformi da soldati uccisi in una battaglia precedente. Dopo essere stati schierati nel nord della Francia vicino a La Malmaison, fanno amicizia con Stanislaus "Kat" Katczinsky, un soldato più anziano. La loro visione romantica della guerra è sconvolta dalla realtà della guerra di trincea sul fronte occidentale, e Ludwig viene ucciso dall'artiglieria la prima notte.
Il 7 novembre 1918, l'ufficiale tedesco Matthias Erzberger, stanco delle crescenti perdite, si incontra con l'Alto Comando tedesco per persuaderli ad avviare l'armistizio con la Triplice Intesa. Nel frattempo, Paul e Kat rubano un'oca da una fattoria per condividerla con Albert, Franz e un altro veterano, Tjaden Stackfleet, con il quale sono cresciuti a stretto contatto sul fronte in Champagne. Kat, che è analfabeta, convince Paul a leggergli una lettera di sua moglie e teme che non possa reintegrarsi nella società in tempo di pace. Franz trascorre la notte con una donna francese e riporta la sciarpa come souvenir.
La mattina del 9 novembre, il generale Friedrichs guida Erzberger e la delegazione tedesca su un treno diretto alla Foresta di Compiègne per negoziare un cessate il fuoco. Paul e i suoi amici vanno in missione per trovare 60 reclute scomparse inviate per rafforzare la loro unità e scoprono che sono state uccise col gas dopo essersi tolte le maschere troppo presto. Friedrichs, che si oppone ai colloqui, ordina un attacco prima che arrivino i rinforzi francesi. Quella notte, la delegazione di Erzberger raggiunge la foresta di Compiègne e il reggimento di Paul viene inviato al fronte per prepararsi ad attaccare le linee francesi.
La mattina del 10 novembre, Ferdinand Foch, il Comandante supremo alleato, dà 72 ore ai tedeschi per accettare i termini alleati, senza spazio per i negoziati. Nel frattempo, l'attacco tedesco prende la linea del fronte francese dopo il combattimento corpo a corpo, ma viene sconfitto dai carri armati, aeroplani e lanciafiamme. Franz viene separato dal gruppo e Albert viene ucciso nel tentativo di arrendersi. Intrappolato in un cratere con un soldato francese, Paul lo accoltella e lo guarda morire lentamente, provando rimorso e chiedendo perdono al suo nemico. Erzberger viene a sapere dell'abdicazione di Guglielmo II e la sera riceve istruzioni dal feldmaresciallo Paul von Hindenburg di accettare i termini alleati. Paul torna alla sua unità e li vede celebrare l'imminente fine della guerra. Trova un Tjaden ferito, che gli dà la sciarpa di Franz. Paul e Kat gli portano del cibo ma Tjaden, sconvolto per essere stato paralizzato, si uccide con una forchetta.
Intorno alle 5:00 dell'11 novembre, la delegazione di Erzberger firma l'armistizio che entrerà in vigore alle 11:00. Dopo aver appreso del cessate il fuoco, Paul e Kat rubano dalla fattoria un'ultima volta, ma Kat viene colpito dal giovane figlio del contadino e muore mentre Paul lo porta in ospedale. Friedrichs vuole porre fine alla guerra con una vittoria tedesca e ordina che l'inutile attacco per la conquista delle pianure di Latierre inizi alle 10:45. Un Paul scoraggiato e indurito dalla battaglia uccide molti soldati francesi prima di essere trafitto al petto da una baionetta pochi secondi prima delle 11:00 quando i combattimenti si fermano e il fronte tace. Poco tempo dopo, una recluta tedesca appena arrivata che Paul aveva salvato nel combattimento trova il corpo incrostato di fango di Paul e recupera la sciarpa di Franz che era stata passata a Paul da Tjaden.
(Tratto da Wikipedia)
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Se muori prima di me ti ammazzo!â€
Il regista e sceneggiatore tedesco Edward Berger (Conclave è il suo prossimo atteso progetto con Ralph Fiennes) arriva terzo - dopo Lewis Milestone nel 1930 (Miglior Film e Regista) e Delbert Mann con il film tv americano del 1979 - con questo suo adattamento dal celebre romanzo antimilitarista di Erich Maria Remarque, Im Westen nichts Neues (1928 in edizione originale, 1931 in quella italiana). E sembra non aver sentito alcun bisogno di tradirne l’immensa ed intramontabile portata del messaggio. Il suo è uno sguardo da cineasta doc, per certi versi inedito, pur nella evidente familiarità con il soggetto ‘war movie’. E’ uno sguardo non solo ‘lurido’, fangoso ed infuocato come le trincee che ci fa vivere raso terra, in una sorta di diretta corpo a corpo tra protagonisti e spettatori, ma è anche lo sguardo che tradisce tutta la determinazione nello stabilire un’intima connessione
con le sensazioni a pelle sul campo. Sensazioni che, sia d’impatto, che passo dopo passo, vanno ad infrangere e spegnere per sempre i sogni di giovani arruolati con l’inganno, sullo zoccolo più duro del disincanto.
Tutta un’altra visione da quella hollywoodiana espressa, ad esempio, in Salvate il soldato Ryan da Steven Spielberg, e lo si vede fin dal prologo: l’apertura sulla natura pacifica e solenne, ad uno sguardo dal basso verso l’alto, nel cuore di una bruma azzurrina, torna verso il basso per raccogliere il primo piano di una volpe con i suoi cuccioli, un’immagine che sembrerebbe estranea rispetto a quel che a grandi linee sappiamo aspettarci, e che invece dice molto più di quel che potremmo sospettare. Mentre la natura si prende cura delle sue più piccole creature, ecco quel che fa l’uomo, e ancora, e ancora, senza fermarsi neppure quando sa bene di sbagliare tutto. Prologo che introduce il
titolo quando meno ce lo si aspetterebbe, e soprattutto, con la stessa velocità di un proiettile, appunto, strozzando la voce in gola ad una cruenta azione militare in corso sul campo.
Così in Niente di nuovo sul fronte occidentale Edward Berger apre alla sua visione, ricca di dettagli mai visti prima, appuntati su un racconto di cui il sapiente montaggio ci riporta, in punta di sintesi ed efficacia, episodi a grappolo, tra cui ad esempio il destino delle uniformi dei soldati caduti: passaggi in sequenza incisivi come lame, per una consuetudine inquietante, che si porta dietro pure la bugia pietosa detta all’incredulo soldato Paul Bäumer alla consegna dell’uniforme con un altro nome dal suo. A questo personaggio, profondo e già tornito in sceneggiatura, ha reso ogni onore possibile lo strepitoso interprete Felix Kammerer, qui incredibilmente al suo debutto sul grande schermo. Interprete già capace di risucchiarci all’interno dell’anima inizialmente entusiastica del
personaggio, violentata più e più volte nelle più svariate circostanze una volta arruolato. Gli danno man forte la sublime fotografia e il tocco di regia nella ripresa, in grado di far raccogliere il testimone di tanto orrore, di vita e di morte, persino alla natura circostante, qui dotata di una lingua sua propria.
acquitrini, dal fango e dai morti sul campo tanti quanti i fili d’erba ormai mancanti, dominanti in quelle trincee da paura. Un inferno in terra filmato con un realismo che ti si incolla addosso, arrivando a far provare a pelle l’immensità dello sgomento e della follia, presenti sul campo giusto per strangolare ogni scintilla di vita non orientata verso quella stessa follia.
Ci sarebbe da scrivere un romanzo nel romanzo, lasciandosi prendere la mano per un commento esaustivo, ma è meglio cedere il passo alle stesse parole ed immagini di questo film penetrante e straordinario, in cui si centellinano piani sequenza indimenticabili. Piani sequenza che altro non potrebbero essere se non il commento in nota di passaggi che risulterebbero rovinati dalle parole, confortati d’altra parte da un’altra importante voce sul campo affidata alla musica, unica, incredibile, ed inconsueta in un contesto come questo. Ma una parola va spesa anche per lo
straordinario senso della misura - che nulla ha a che vedere con la generosa, peraltro necessaria, durata del film - che prende le distanze da tentennamenti vacui o distrazioni da intrattenimento: non è qui ad esempio dato spazio ad alcuna presenza femminile, se non per l’essenza rievocata tramite feticci di desiderio, di affetto e di amore: il manifesto di una rappresentazione teatrale o il profumo lasciato su una sciarpa. Unico trofeo immacolato passato di mano in mano, preziosa eredità per chi si ritrova, almeno per un altro po', ancora in vita.
Ma quel miraggio d’amore è soffocato dalla paura sporca e profonda del braccato, e dall’odio radicato ormai anche in poco più che bambini, capaci di uccidere a guerra terminata per il furto di un pollo, di un’oca o di una coppia di uova, se per mano del nemico affamato. D’altra parte, in storie come questa, sarebbe sciocco anche solo
pensare ad un lieto fine che possa restare in qualche modo distante da quel che è poi stato: un vero sterminio di umanità che ancora grida al vento una verità che nessuno sembra voler sentire. Esattamente come i tentativi falliti all’epoca, per riportare alla ragione chi non ne voleva sapere, dall’ufficiale tedesco Matthias Erzberger (Daniel Brühl) che, stanco delle ingenti perdite umane, tentò di far breccia presso l’Alto comando tedesco per avviare l’armistizio con la Triplice Intesa.
La conclusione, con il pacchetto regalo di un messaggio che, da tempi immemori, cade nel vuoto, dopo tutto quello - tanto e di ogni tipo, sul piano privato così come in quello collettivo e politico strategico - si è odorato e sudato in questo film, si appunta proprio sul titolo, Nulla di nuovo sul fronte occidentale, sintesi perfetta per un monito all’indirizzo del nostro presente. La Storia si ripete sempre e gli uomini, alcuni