Dal 74. Locarno Film Festival e dal Trieste Science+Fiction Festival (1° Novembre) - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Abel Ferrara si lancia in un thriller bellico di stampo spionistico ed apocalittico ambientato a Roma in pieno lockdown. Nelle cupe atmosfere di questo scenario protagonista è un soldato che ha il volto di Ethan Hawke
"Zeros and Ones è un film di lockdown e guerra, pericolo e spionaggio, soldati americani, intermediari cinesi, sant'uomini medio-orientali, provocatori, diplomatici, elementi deviati della CIA e del KGB"
Il regista e sceneggiatore Abel Ferrara
(Zeros and Ones; GERMANIA, USA, REGNO UNITO, ITALIA 2021; drammatico d'azione avventurosa; 85'; Produz.: Maze Pictures, Hammerstone Studios, Rimsky Productions, Macaia Film in co-produzione con Almost Never Films Inc.)
JJ (Ethan Hawke), un soldato americano, si trova a Roma mentre la città è sotto assedio, in lockdown e in guerra. Il Vaticano è stato colpito da numerose esplosioni e il protagonista dovrà agire per lottare contro un nemico sconosciuto che minaccia l'intero mondo.
Ambientato all'indomani di un disastro apocalittico, Zeros and Ones segue la vicende del soldato americano JJ, che, all'ombra del Vaticano, si muove in un mondo in lockdown dominato dalla confusione, dalla paura e dalla paranoia ma anche dalla speranza. Una guerra fra la storia e il futuro si consuma fino all'alba, in uno scenario urbano che somiglia a una casbah, attraversato da strade scure e che ricorda Parigi alla fine dell'Occupazione, ma che invece è una Roma post-moderna, antica e immutabile.
Short Synopsis:
JJ is a soldier who's been tasked with preventing an imminent terrorist threat to the Vatican. While he's in Rome, though, he is also eager on finding his anarchist brother, a political prisoner who may or may not already be dead. In addition there's an obvious race against time and plenty of enemies.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non c’era alcuna necessità di fare un film di questo genere per aggiungere smarrimento e desolazione a quanto già stiamo vivendo in questo momento: lo scenario è invece quello di un imperante connubio tra distopico e pandemico, dilagante, inesorabile, persistente e… fastiosamente insopportabile!
Come in un quadro espressionista, il pittore ammicca al tema rappresentato sulla sua tela,
senza necessariamente definirlo, così Ferrara fa in questo film. Film in cui peraltro i riferimenti pittorici ricontestualizzati, rivisitati e corretti pullulano ad ogni angolo. E con l’approccio espressionista dunque, Ferrara destreggia la macchina da presa esprimendo il suo dolente approccio alla pandemia e al caos generale che favorisce complotti e criminalità più o meno organizzata: guarda caso a Roma, caput Mundi, dove ad un certo punto una bomba colpirà il punto nevralgico più sensibile, ed evidentemente non tanto innocente, della capitale, vale a dire il Vaticano.
al raddoppio: con un fratello gemello fuori legge - o comunque idealista anarchico o quel che è - mentre lui è un soldato americano che si aggira come uno zombie in una ricerca vacua tra i simulacri di una città morente. E questo a dispetto di tutte le mascherine, disinfettanti e via dicendo, così come pandemia comanda, laddove il bacio tra due amanti è sempre possibile, a patto che sia imbavagliato da entrambe le parti, come da protocollo.
Zeros and Ones ha tanto il sentore di una stridente provocazione, come sarebbe del resto nelle corde del regista, e dove la parte più autoriale, divertente e un po' beffarda, si annida nella struttura circolare del film, che prevede un inizio e una fine, introdotte dallo stesso Ethan Hawke in due siparietti che sono tutto un programma: lo spettatore è più o meno avvisato sul caos che ha riguardato in prima persona l'attore
fin dalla lettura del copione, e che lo attende con la visione del film. Allo stesso modo interviene di nuovo più tardi, in una sorta di sonetto consolatorio, per proclamare la fine del film, cercando di smussare gli angoli di uno sbigottimento inevitabile che ormai ha investito lo spettatore e di cui egli è cosciente.
Beh, con un interprete avanguardista come Ethan Hawke non ci sorprende affatto che sia stato attratto da una sfida insondata e insondabile di questo genere! Quale attore chiede quasi scusa allo spettatore per ciò che ha appena visto?
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)