L'UOMO DEI GHIACCI - THE ICE ROAD

“Nelle aree più fredde del Nord America gli autisti percorrono strade attraverso fiumi ghiacciati, laghi, oceani di ghiaccio spessi meno di 75 centimetri in veicoli di 30 tonnellate. Questi viaggi sono pericolosi e spesso fatali. Alcuni autisti li definiscono missioni suicide. Sono i cosiddetti ‘ice-roads’”

Una premessa essenziale ad inquadrare l’argomento trattato da Jonathan Hensleigh - lo sceneggiatore di Die Hard e Armageddon tra gli altri, nonché regista di The Punisher, adattamento da fumetti Marvel - in The Ice Road, dove l’uomo dei ghiacci protagonista (del titolo italiano) è Liam Neeson con il suo Mike. Quel che si dice una garanzia anche quando non si può dire altrettanto di film e regia. Se le premesse e lo snodarsi narrativo della prima parte hanno un certo loro appeal, quando si entra nel cuore della storia la temperatura si abbassa al livello di quel genere di azione vacua da blockbuster hollywoodiano che, per

consuetudine, prende le distanze dalla realtà per trasformarsi in un fumettone dove l’azione viene declinata su coordinate tra le più improbabili, ed esasperata in tempi e modi che sembrano prender tempo quando non c’è più nulla da dire. Al contrario, da dire ci sarebbe, ma si preferisce passare oltre ed intrattenere, giocandosela su colluttazioni a grappolo che non finiscono mai, come nei video giochi o nei film di supereroi, dove i protagonisti sembrano avere nove vite come i gatti.

Lo spettacolo migliore è offerto da un paesaggio mozzafiato, tra neve e ghiacci, con riprese inedite che spaziano dall’alto, lanciandosi sullo stesso binario di scorrimento, di camion e titoli di testa. Riprese che di lì a poco getteranno un occhio retroverso da sotto la superficie trasparente della strada di ghiaccio, su cui si inoltrano, per l’appunto, i camion con rimorchio. Un occhio attento e sensibile anche al rapporto umano. Facciamo la

conoscenza di Mike/Neeson mentre si vede costretto a ricorrere alle mani con un collega insolente ed offensivo nei confronti del fratello - il Gurty di Marcus Thomas - con evidenti problemi di quell’afasia ereditata dalla guerra in Iraq. Ecco il motivo dei frequenti licenziamenti incassati dalla coppia di fratelli e colleghi di lavoro, fino all’occasione di rimettersi in carreggiata sull’onda di un’emergenza: un’esplosione di metano in una miniera ha intrappolato un’intera squadra di lavoro e servono volontari di soccorso sulla ‘ice-road’ per l’appunto in aprile, dunque nella stagione di maggior rischio. Un’esplosione che più tardi si rivelerà il frutto di un cinico complotto ordito dalla dirigenza: un altro registro appena sfiorato per dare pieno corpo all’azione, con camion variamente inghiottiti da quelle stesse strade ghiacciate che si frangono ora qua ora là, e con spietati killer alle calcagna determinati ad ostacolare le infinite e temerarie manovre di sopravvivenza della squadra

di salvataggio. Squadra in cui trova giusto lo spazio di un cameo il Goldenrod di Laurence Fishburne, mentre guadagna protagonismo l’unico personaggio femminile in campo, la Tantoo di Amber Midthunder.

Tirando le fila, L’uomo dei ghiacci-The Ice Road, inscena una lotta per la sopravvivenza a doppio binario, sopra e sotto terra: dove tra coloro che si trovano il crollo di una parte della miniera sulle spalle, con la carenza di ossigeno all’orizzonte dopo circa 30 ore, qualcuno già avanza la pretesa di applicare la legge del ‘triage’, ovvero di lasciar morire quelli con minori possibilità di farcela. Una corsa ad ostacoli dunque, e con il tempo che rema contro, dove qualcuno ce la farà e molti altri no. Provate ad indovinare! Chi infine ha ordito il complotto verrà, suo malgrado smascherato e punito, ovviamente…, alla maniera hollywoodiana.

trailer ufficiale:



trailer ufficiale 60 secondi:



featurette 'Essere Liam Neeson alla guida di un camion per un giorno':