I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Cast e regia completamente rinnovati con il prequel de La befana vien di notte: alla regia Paola Randi e nel cast l'influencer Zoe Massenti (che prende il posto di Paola Cortellesi), Monica Bellucci, Fabio De Luigi, Alessandro Haber tra gli altri, nuovi protagonisti di di una storia ambientata nel XVIII secolo - Dal 30 Dicembre
(La befana vien di notte 2 - Le origini; ITALIA 2021; commedia; 116'; Produz.: Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Sky; Distribuz.: 01 Distribution)
Makeup: Alessandro D'Anna (trucco); Marco Perna (acconciature)
Casting: Maurilio Mangano
Scheda film aggiornata al:
03 Maggio 2022
Sinossi:
XVIII secolo. Paola (Zoe Massenti), una ragazzina di strada, truffaldina e sempre a caccia di guai, si trova inavvertitamente a intralciare i piani del terribile Barone De Michelis (Fabio De Luigi), un omuncolo gobbo sempre scortato dal fidato e bistrattato Marmotta (Herbert Ballerina), con una sconfinata sete di potere e uno smisurato odio verso le streghe.
L’intervento della dolce e potentissima Dolores (Monica Bellucci), una strega buona che dedica la sua vita ai bambini, salva Paola da un rogo già acceso.
Tra un magico apprendistato, inseguimenti, incredibili trasformazioni e molti, molti, guai, Paola scoprirà che il destino ha in serbo per lei qualcosa di davvero speciale…
di dire addio alla povertà . A renderla consapevole dei suoi poteri e del suo destino, scritti in una medaglietta che la madre le lascia al collo, è una strega matura e stranamente benevola di nome Dolores (Monica Bellucci), che la salva da un rogo per streghe già acceso, per portarla in una casupola popolata da orfanelli, a loro volta salvati da un peggior destino. La combriccola ha pure una sua missione: portare cibarie e beni di prima necessità ai più bisognosi. Restituire un po' di sorriso smarrito soprattutto ai bambini è già la missione di Dolores/Bellucci che, al momento, dovrà cavare dai pasticci l’ignara, giovane befana, convinta di doversela cavare con i furti, mentre occasionalmente prova a fare piccole magie, inanellando errori su errori.
Il linguaggio, un mix di francese/italiano e dialetti (umbro-romano) per la Bellucci, romanesco popolano per la Paola/befana in progress di Zoe Massenti, con musiche e brani selezionati
ad hoc per ogni circostanza, forgiano il lessico di un film con buoni spunti, d’altra parte insufficienti per un decollo vero e proprio. Non mancano i momenti tiepidi o del tutto morti, riempiti con troppo poco per tenere alto lo scettro della favola doc. ma il percorso è ugualmente piacevole e scivola via senza veri ed ingombranti intoppi. Fabio De Luigi trova qui con il barone De Michelis la sua occasione per mostrare il lato inedito del malvagio, riuscendo a metà , ma tra una magia e l’altra, il bene vincerà sul male, come sempre. E la giovane befana avrà la sua rinascita interiore scoprendo che la madre non l’ha abbandonata ma salvata da morte certa. Aprendo il suo cuore potrà abbracciare con nuova dignità la sua missione dopo un apprendistato presso la vecchia Dolores/Bellucci che, a un certo punto, le cederà il testimone.
Il finale al gusto di mini-musical coreografato sul
genere ‘balli di gruppo’ chiude la partita dopo aver fatto comprendere fino in fondo come questa ragazzotta sbruffoncella, sgangherata, alquanto egoista, ladruncola e priva di autentici valori, abbia occasione di ritrovarsi in altri panni, provando affetto vero per i bambini, soprattutto i meno fortunati, e una generosità che fanno bene al cuore, anche al suo. Pure la tradizione della calza della befana trova nel film il suo spazio per declamare simpaticamente le sue origini.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)