Tra i più attesi!!! - VINCITORE di un Premio OSCAR 2020 e di un BAFTA 2020 per i 'Migliori Costumi' (Jacqueline Durran) - Nel nuovo adattamento del romanzo di Louisa May AlcottPiccole donne targato Greta Gerwig (Lady Bird) un cast 'all star', tra cui Meryl Streep, Emma Watson, Saoirse Ronan e Laura Dern - RECENSIONE - Dal 9 Gennaio
(Little Women; USA 2019; dramma romantico; 135'; Produz.: Columbia Pictures Corporation in associazione con New Regency Pictures, Pascal Pictures, Regency Enterprises e Sony Pictures Entertainment (SPE); Distribuz.: Warner Bros. Pictures Italia)
Soggetto: Dal celebre omonimo romanzo di Louisa May Alcott.
Preliminaria - Premi e riconoscimenti:
2020 - Premi Oscar
Candidatura per il miglior film
Candidatura per la miglior attrice protagonista per Saorsie Ronan
Candidatura per la miglior attrice non protagonista per Florence Pugh
Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale per Greta Gerwig
Candidatura per la miglior colonna sonora per Alexandre Desplat
Candidatura per i migliori costumi per Jaqueline Durran
2020 - Golden Globe
Candidatura per la miglior attrice in un film drammatico a Saoirse Ronan
Candidatura per la miglior colonna sonora originale in un film a Alexandre Desplat
2020 - Premi BAFTA
Migliori costumi a Jacqueline Durran
Candidatura per la migliore attrice protagonista a Saoirse Ronan
Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Florence Pugh
Candidatura per la migliore sceneggiatura non originale a Greta Gerwig
Candidatura per la migliore colonna sonora a Alexandre Desplat
2019 - Boston Society of Film Critics Awards
Miglior film
Migliore attrice a Saoirse Ronan
Miglior colonna sonora ad Alexandre Desplat
Miglior cast
2019 - Chicago Film Critics Association Awards
Miglior attrice non protagonista a Florence Pugh
Migliori costumi
Miglior colonna sonora originale a Alexandre Desplat
Miglior sceneggiatura originale a Greta Gerwig
Candidatura per il miglior film
Candidatura per il miglior regista a Greta Gerwig
Candidatura per il miglior montaggio
Candidatura per la miglior scenografia
2019 - New York Film Critics Circle Awards
Miglior attrice non protagonista a Laura Dern
2019 - San Diego Film Critics Society Awards
Miglior artista emergente a Florence Pugh
Candidatura per la miglior attrice a Saoirse Ronan
Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Florence Pugh
Candidatura per i migliori costumi a Jacqueline Durran
Candidatura per la miglior scenografia a Jess Gonchor
Candidatura per la miglior sceneggiatura non originale a Greta Gerwig
2020 - Critics' Choice Awards
Miglior sceneggiatura non originale a Greta Gerwig
Candidatura per il miglior film
Candidatura per la miglior attrice a Saoirse Ronan
Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Florence Pugh
Candidatura per il miglior cast corale
Candidatura per il miglior regista a Greta Gerwig
Candidatura per la miglior scenografia a Jess Gonchor e Claire Kaufman
Candidatura per i migliori costumi a Jaqueline Durran
Candidatura per la miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
Abby Quinn (Annie Moffat) Maryann Plunkett (Sig.ra Kirke) Charlotte Kinder (Viola) Ana Kayne (Olivia) Sasha Frolova (Sig.ra Hummel)
Musica: Alexandre Desplat
Costumi: Jacqueline Durran
Scenografia: Jess Gonchor
Fotografia: Yorick Le Saux
Montaggio: Nick Houy
Effetti Speciali: Graves Bates e K.C. Roballo
Makeup: Judy Chin (direzione)
Casting: Kathy Driscoll e Francine Maisler
Scheda film aggiornata al:
23 Febbraio 2020
Sinossi:
In breve:
Nel 1861 il signor March viene richiamato alle armi nel corso della guerra di secessione americana. La gestione della famiglia viene affidata quindi alla moglie, una donna molto forte che si dedica alle sue quattro figlie: Jo, Meg, Beth ed Amy.
Short Synopsis:
Four sisters come of age in America in the aftermath of the Civil War
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Ho attraversato molte difficoltà . Per questo scrivo cose allegre†Louisa May Alcott
Il sapore antico di Piccole donne, classico letterario di Louisa May Alcott, giunto alla sua quarta trasposizione hollywoodiana, si fonde con il moderno avanguardismo femminile dei nostri tempi per farsi unica voce condivisa. La giovane regista Greta Gerwig (Lady Bird) fa suoi quel messaggio e quei valori che già all’origine fondevano tradizioni e legami familiari antichi con un avanguardismo ante litteram, se rapportato alla società dell’epoca. Una riflessione senza tempo sulla condizione femminile a tutto tondo che, sfrondata dai condizionamenti temporali, è ancora in grado di funzionare come lente d’ingrandimento su quel dedalo di problematiche che, da sempre, in un modo o nell’altro, condizionano la donna al punto da frenarne il potenziale individuale. Così Piccole donne si conferma un classico senza tempo, romanzo di formazione intramontabile, di ispirazione per giovani donne in cerca della propria strada nel mondo, variamente
ostile attraverso le diverse epoche, ma sempre, inequivocabilmente irto di ostacoli, nella fitta selva di società che, ancora oggi, non si sono del tutto scrollate di dosso una visione prioritariamente declinata al maschile.
cura lenticolare con cui sono state allestite scenografie di interni ed esterni - le riprese nella soffitta e al mare sono da manuale, per non dire degli stupendi costumi - nella assoluta familiarità della narrazione, si percepisce un alito di estraneazione. Dopo un po’ ci si chiede che cosa stia stridendo sui canonici binari di percorso. E, post visione del film, ci rendiamo conto che forse, pur nella sostanziale adesione alle linee guida del romanzo, il primo tradimento si annida proprio negli interpreti scelti per incarnare i mitici personaggi.
condivisa per la scrittura, per il riconoscimento ufficiale, anche economico e a pari diritti, del proprio talento naturale, mentre rivendica la libertà di esprimerlo appieno, svincolato da ogni sorta di mortificazione: concetti che toccano l’apice verso l’epilogo, in una sequenza in cui si confida con la madre, mentre libera i propri pensieri e sentimenti senza freni, e, più tardi, di nuovo con l’editore, con cui a quel punto, può permettersi di contrattare. Il processo di stampa artigianale del libro pubblicato poi, è una festa per gli occhi e per il cuore. Un’emozione condivisa che irradia nell’intorno e che scalda l’anima. E, che dire, dunque, della Jo di Saoirse Ronan? Se funziona a meraviglia dal punto di vista emozionale - la luce interiore espressa dal suo sguardo bruciante non si abbassa mai di intensità - forse non la incarna come avrebbe potuto dal punto di vista fisico: troppo bionda, sottile e
dai modi istintivamente raffinati ed eleganti che vanno forse a stridere con l’indole di Jo, considerata, non a caso, il “maschiaccio della famigliaâ€.
Può anche capitare di accusare peraltro una certa pesantezza narrativa, quando la Gerwig lascia campo libero alle recite delle quattro ragazze nella soffitta-mansarda, soffermandosi più del dovuto sul cianciare senza mordente, o di smarrirsi per qualche secondo prima di riacciuffare l’insistente gioco con i piani temporali. La Gerwig ha scelto di estendere all’intero film il montaggio alternato tra la realtà narrativa e le memorie di Jo in flasback. Un montaggio fin troppo fitto nelle strette alternanze che, se non spiazza di fatto nessuno degli spettatori per la universale conoscenza di fatti e personaggi, talvolta finisce per sminuirne potenza e portata emotiva. Sensazione rafforzata anche dalla scelta del resto del cast. Delle quattro sorelle, dopo la Jo di Ronan, anche la ‘traduzione’ adoperata da Florence Pugh sull’aspirante
Bhaer di Louis Garrel. In buona sostanza, sembrano tutti tecnicamente ineccepibili nella rispettiva tensione mirata ad esprimere concetti chiave, eppure, scarsamente emozionali.
meritato. Avanguardismo ante litteram a tuttoggi esemplare: sembra difatti che gli Alcott fossero artisti, liberi pensatori ed anticonformisti e che amassero circondarsi di amici filosofi trascendentalisti; che la madre della scrittrice Louisa Alcott, Abigail, fosse una delle prime assistenti sociali americane, femminista ed anti-schiavista; mentre la sorellina May (la Amy di Piccole donne e di Piccole donne crescono) fosse, per l’appunto, pittrice di talento. Il che fa del romanzo cosiddetto ‘di formazione’ Piccole donne un’opera senza tempo, e del film, opera indubbiamente di un certo interesse, ma pur sempre a tempo determinato.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)
trailer ufficiale:
clip 'Vuoi ballare con me?':
clip 'Sono così stanca':
clip 'Proposta economica':
clip 'Devi sposarti':
Altre voci dal set:
Il chairman di Sony Pictures Tom Rothman:
"Greta ha due cose. Una visione molto originale e la convinzione di come realizzarla. Ciò che ha reso questo film eccitante è la sua visione autoriale"