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    L'ISOLA DEI CANI

    RECENSIONE - Dalla 68. Berlinale (15-25 Febbraio 2018) - Ambientato in Giappone nel 2037, L'isola dei cani segue l'odissea di un ragazzo alla ricerca del suo cane. Nel cast (voci nella versione originale): Bryan Cranston, Edward Norton, Bill Murray, Jeff Goldblum, Bob Balaban, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Frances McDormand, Greta Gerwig - Dal 1° Maggio

    "Volevamo fare qualcosa di futuristico. Volevamo un branco di cani alpha che fossero a loro modo tutti dei leader e allo stesso tempo volevamo che l’ambientazione fosse nipponica perché ispiratore di questo progetto è stato l’amore verso dei film giapponesi"
    Il regista e co-sceneggiatore Wes Anderson

    (Isle of Dogs; GERMANIA/USA 2018; Animazione; 101'; Produz.: American Empirical Pictures/Indian Paintbrush/Scott Rudin Productions in co-produzione con Studio Babelsberg; Distribuz.: 20th Century Fox)

    Locandina italiana L'isola dei cani

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: L'isola dei cani

    Titolo in lingua originale: Isle of Dogs

    Anno di produzione: 2018

    Anno di uscita: 2018

    Regia: Wes Anderson

    Sceneggiatura: Wes Anderson, Roman Coppola e Jason Schwartzman

    Soggetto: Soggetto di Wes Anderson, Roman Coppola, Jason Schwartzman e Kunichi Nomura.

    Storyboard: Jay Clarke, Steve Moore;

    Character design: Félicie Haymoz; Animatori: Anthony Elworthy e Jason Stalman.

    Cast: Bryan Cranston (Capo) (Voce)
    Koyu Rankin (Atari) (Voce)
    Edward Norton (Rex) (Voce)
    Liev Schreiber (Spots) (Voce)
    Greta Gerwig (Tracy) (Voce)
    Bill Murray (Boss) (Voce)
    Jeff Goldblum (Duke) (Voce)
    Bob Balaban (King) (Voce)
    Scarlett Johansson (Nutmeg) (Voce)
    Courtney B. Vance (Narratore) (Voce)
    Kunichi Nomura (Maggiore Kobayashi) (Voce)
    Frances McDormand (Interprete Nelson) (Voce)
    Harvey Keitel (Gondo) (Voce)
    Yoko Ono (Assistente scientifico Yoko-ono) (Voce)
    Tilda Swinton (Oracle) (Voce)

    Musica: Alexandre Desplat

    Scenografia: Paul Harrod e Adam Stockhausen

    Fotografia: Tristan Oliver

    Montaggio: Andrew Weisblum (supervisore); Edward Bursch e Ralph Foster

    Casting: Douglas Aibel e Kunichi Nomura

    Scheda film aggiornata al: 31 Maggio 2018

    Sinossi:

    Nel futuro 2037, la crescita incontrollata dei cani e la diffusione di una misteriosa “influenza canina†impone al sindaco della città di Megasaki, nell'arcipelago giapponese, di adottare una drastica misura d'emergenza: mettere in quarantena tutti i cani del Paese, segregandoli su un'isola destinata all'accumulo di rifiuti e immondizia. In seguito alla scomparsa del suo cane da guardia Spots, un dodicenne di nome Atari Kobayashi dirotta eroicamente un piccolo aeroplano e lo pilota fino all'Isola dei cani. Dopo il brusco atterraggio, viene soccorso da un manipolo di meticci, disposti a tutto pur di sfuggire alla deprimente condizione in cui versano. Commossi dal coraggio e dalla devozione del ragazzino nei confronti dell'animale domestico smarrito, Capo (voce originale di Bryan Cranston), Rex (Edward Norton), Boss (Bill Murray), Duke (Jeff Goldblum) e King (Bob Babalan), si impegnano a proteggerlo dagli uomini che gli danno la caccia e scortarlo nel pericoloso viaggio che deciderà il destino dell'intera prefettura.

    Short Synopsis:

    Set in Japan, Isle of Dogs follows a boy's odyssey in search of his dog

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Fantastico Mr. Anderson

    Varrebbe già molto foss'anche solo per la 'festa visiva'. Ma è più che ovvio che si tratta di ben altro, a cominciare soprattutto dalla metafora sociale-politica. Così L'isola dei cani di Wes Anderson (Il treno per Darjeeling, Moorise Kingdom-Una fuga d'amore, Grand Budapest Hotel), secondo film d'animazione in tecnica stop motion dopo Fantastic Mr. Fox (2009), accurato fino al meticoloso per scenografie, personaggi e per gli stessi cani protagonisti tra i protagonisti, alla fine diventa un bel pretesto per trattare argomenti ben seri. E si tratta peraltro di una tecnica stop motion che non dimentica il vero cinema, diventando a sua volta cinema a tutti gli effetti e persino d'autore. Wes Anderson sposa difatti in matrimonio perfetto la stop motion con un gustoso ed intelligente split screen, incorpora poi una sorta di balloon tipici dei comics quando nel film si chiede di 'usare l'immaginazione', mentre la struttura narrativa

    stessa del film è scandita da una vera e propria partitura che pone un 'prologo' a capo delle 4 parti in cui si suddivide il racconto. Una stop motion raffinata dunque, in cui l'estetica non soffoca la sostanza del messaggio canino-umanitario che risuona piuttosto chiaro. Come ci si poteva aspettare - ogni favola 'buona' ma non necessariamente 'buonista' che si rispetti si affida di buon grado a questa regola - l'umanità e la saggezza degli animali, i cani in questo caso, offrono la lezione di vita migliore agli stessi umani, spesso deficitari in fatto di autenticità morale ed affettiva, perché spesso animati da secondi scopi, ben diversi dai semplici primordiali sentimenti, di cui i cani di quest'isola rappresentano invece un esempio iconico.

    Film di apertura dell’ultima edizione della Berlinale, L'isola dei cani è anche un cristallino omaggio alla cultura Giapponese, di cui il film si fa portavoce a

    tutti gli effetti, mentre ingaggia un blasonatissimo cast stellare. I toni di voce più appropriati per cavalcare autentiche problematiche politico-sociali a target dittatoriale, di cui la manipolazione della verità per secondi fini - l'occultamento della scoperta scientifica come cura della misteriosa influenza canina docet - diventa l'iconica, emblematica espressione.

    L'isola è difatti in Giappone, e la storia è ambientata tra vent’anni, nel futuro 2037. A causa di malattie mortali tra cui una misteriosa 'influenza canina' e la febbre del muso - basta sentire quanto spesso starnutiscono questi poveri cani! - il sindaco Kobayashi (Kunichi Nomura) della città di Megasaki nell'arcipelago giapponese prende la drastica misura d'emergenza di relegare tutti i cani a Trash Island, ridotta a desolata discarica dopo essere stata colpita da un'eruzione vulcanica, un terremoto e uno tsunami, e dove vivono, nel loro habitat naturale, solo dei grossi sorci neri e spelacchiati. Cani randagi o con padrone

    non fa alcuna differenza. La quarantena diventa obbligatoria per tutti i cani del Paese, segregati e soli in mezzo a cumuli di rifiuti ed immondizia. Ma succede qualcosa che cambia le regole di un gioco che si rivelerà alquanto sporco, nonché frutto di subdole manovre di potere. Un piccolo aeroplano si schianta sull'isola, pilotato dal dodicenne Atari (Koyu Rankin), in cerca del suo cane Spots (Liev Schreiber). I quattro cani che lo trovano, tutti ex animali domestici, sulle prime incerti sul da farsi, se mordere o essere di aiuto, finiscono per unirsi a lui nella sua ricerca: Rex (Edward Norton), Boss (Bill Murray), King (Bob Balaban) e Duke (Jeff Goldblum). E anche l'iniziale diffidenza nei confronti di un randagio ritroso ad associarsi alla loro buona causa scomparirà ben presto. Non solo lo accettano ma giacché si mostra naturalmente dotato di iniziativa nella ricerca di Spots, lo insigniscono di un soprannome

    adeguato: Chief (Bryan Cranston). Un mondo a parte, popolato anche da altri cani: in ruoli da comprimari si incontrano la raffinata Nutmeg (Scarlett Johansson) e la geniale accoppiata del saggio Jupiter (F Murray Abraham) e del profetico Oracle (Tilda Swinton). Mentre sul versante degli umani degni di nota si rivelano lo scienziato in cerca di una cura per l’influenza canina (Akira Ito) - inascoltato finché messo definitivamente a tacere perché scomodo e d'intralcio alle subdole manovre di mal governo - con la sua assistente Yoko Ono (interpretata da lei stessa). L'unica voce di dissenso dal regime totalitario è affidata ad una studentessa americana alla pari, teorica di quella che diventerà una vera e propria cospirazione (Greta Gerwig).

    Anche la lingua parlata differenzia i cani (inglese) dagli umani (giapponese), con l'aiuto occasionale in voice-over della sensibile traduttrice Norman (Frances McDormand). Così L’Isola dei cani di Wes Anderson avanza in questo viaggio dai

    tratti epici pur allietati da un provvidenziale umorismo, regalandoci un'avventura che privilegia una bella storia di amicizia e lealtà, non dimenticando di offrire una chance di redenzione anche ai cattivi. Di peggiore della mancanza di senso dell'onore nella cultura giapponese non esiste altro che la morte, o un rimedio alle malefatte in extremis. Così, persino il famigerato sindaco Kobayashi (Kunichi Nomura) troverà la degna opportunità di riscattarsi, almeno in parte, dalle sue perfide azioni. Alla fine i veri protagonisti sono i valori di sempre: i principi di eroismo, speranza e rifiuto dell’intolleranza verso il prossimo. E non c'è nulla di meglio quando si ha la possibilità di condividerli.

    Ecco la grande lezione di vita che Wes Anderson, con tutta la complicità della scrittura dei fidati amici Roman Coppola e Jason Schwartzman, ci ha fatto pervenire da un branco di cani alpha. Una fantasiosa realtà alternativa che fonde ad arte l'antico

    e il moderno della tradizione nipponica - dalla pittura al teatro, passando per Kurosawa e Ozu - per porgere il messaggio più universale che si conosca. Dalle rovine di fabbriche, al tempio tra le dune di sabbia, dal maggiordomo che sembra parafrasare il lato più dark di un Cattivissimo Me abbeverato alla fonte 'gotica' di Tim Burton, al gufo nero dal cuore bianco come una colomba, dalle pellicce arruffate alle cicatrici con orecchie strappate dei cani, agli umori cyberpunk dei cani robot e dei droni, fino agli immancabili alberi di ciliegio con la loro intrinseca simbologia degni del miglior Takeshi Kitano, tutto concorre a riscoprire ancora una volta come l'arte sappia farsi 'magistra vitae' e come non di rado riesca a sorprenderci.

    Links:

    • Wes Anderson (Regista)

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    • Il miglior cinema dell'anno 2018/The best movies of 2018 Year (CineSpigolature)

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    Galleria Video:

    L'isola dei cani - trailer

    L'isola dei cani - trailer (versione originale) - Isle of Dogs

    L'isola dei cani - featurette 'Intervista al cast' (versione originale sottotitolata)

    L'isola dei cani - featurette 'L'arte della stop-motion' (versione originale sottotitolata)

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