RECENSIONE - Russell Crowe e Thomasin McKenzie nel western gotico di Justin Kurzel (Assassin's Creed, Macbeth): storia del celebre bandito australiano di origini irlandesi Ned Kelly (George MacKay) tratta dall'omonimo romanzo di Peter Carey
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche australiane il 9 gennaio 2020 e in quelle britanniche dal 28 febbraio. In Italia sarà trasmesso per la prima volta il 27 luglio 2021 su Sky Cinema Due.
(True History of the Kelly Gang; AUSTRALIA/REGNO UNITO/FRANCIA 2019; western gotico; 124'; Produz.: Production Companies Daybreak Pictures, Film Victoria, Film4, Porchlight Films, Screen Australia; Distribuz.: Adler Entertainment)
Titolo in lingua originale:
True History of the Kelly Gang
Anno di produzione:
2019
Anno di uscita:
2021
Regia: Justin Kurzel
Sceneggiatura:
Shaun Grant
Soggetto: Dal romanzo La ballata di Ned Kelly di Peter Carey, vincitore del 'Booker Prize'.
Cast: George MacKay (Ned Kelly) Russell Crowe (Harry Power) Nicholas Hoult (Agente Fitzpatrick) Essie Davis (Ellen Kelly) Sean Keenan (Joe Byrne) Jacob Collins-Levy (Thomas Curnow) Thomasin McKenzie (Mary) Charlie Hunnam (Sergente O'Neil) Orlando Schwerdt (Il giovane Ned Kelly) Ben Corbett (Red Kelly) Chase Oosterweghel (Dick Shelton) Claudia Karvan (Mrs. Shelton) Earl Cave (Dan Kelly) Lola Hewison (Maggie Kelly) Josephine Blazier (Kate Kelly) Cast completo
Claerwen Brown (Baby Grace) Asmara Feik (La giovane Maggie Kelly) Mo Scott (Il giovane Dan Kelly) Winona Keegan (La giovane Kate Kelly) Jillian Nguyen (Molly Kane) Louis Hewison (Steve Hart)
Musica: Jed Kurzel
Costumi: Alice Babidge
Scenografia: Karen Murphy
Fotografia: Ari Wegner
Montaggio: Nick Fenton
Casting: Nikki Barrett e Des Hamilton
Scheda film aggiornata al:
29 Agosto 2024
Sinossi:
In breve:
La vera storia di Ned Kelly (George MacKay), un fuorilegge di origine irlandese, orfano, ladro di cavalli e rapinatore di banche. Le sue scorribande sono molto conosciute e lui è uno dei delinquenti più famosi del mondo.
In dettaglio:
Di origine irlandese, Ned Kelly (George Mackay) nell'Ottocento era a capo della Kelly Gang, la sua banda esperta in furti di bestiame e rapine in banca. Il giovane fuorilegge, però, è ricordato anche per aver riunito un gruppo di guerriglieri per organizzare una ribellione contro i soprusi dell'impero britannico in Australia.
Kurzel con 'The Kelly Gang' porta in scena l'ascesa e la caduta del bandito, mostrando la dicotomia di questa figura affascinante: il suo lato criminale e quello patriottico, per il quale parte del popolo australiano ancora oggi lo celebra come un eroe nazionale.
Short Synopsis:
The story chronicles Ned Kelly (MacKay), one of the world’s greatest outlaws, and the colonial badlands from which he rose
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Al romanzo La ballata di Ned Kelly (2000) scritto da Peter Carey e vincitore del Booker Prize, il regista Justin Kurzel (Assassin’s Creed, Macbeth) risponde sulla celluloide con una violenza che, soprattutto in alcune sequenze in particolare, può disturbare lo spettatore non dotato di sufficiente pelo sullo stomaco. Non una violenza necessariamente esibita, ma incalzante e parimenti incisiva. C’è e si sente. Ed è pronta per l’assalto ad ogni angolo di strada. The Kelly Gang è la storia di un bandito di origine irlandese, dunque un fuorilegge a tutti gli effetti, divenuto un eroe nazionale dopo che in età adulta, cresciuto a suon di soprusi personali di vario genere in una famiglia indegna di questo nome, è diventato il capobanda di una ribellione organizzata contro i soprusi dell’impero britannico in Australia. Il mix esplosivo di rabbia e frustrazione personali condito ed intessuto a quelle di marca nazionale ha funzionato da
miccia, senza portare ad alcuna detonazione vera e propria.
Una vicenda come questa, non poteva certo finire bene.
Fatta eccezione per le premesse, tutto sommato di un certo interesse, appuntate sul disorientamento del protagonista Ned Kelly da ragazzo, e certe dinamiche di ripresa tipiche di una regia più che navigata, il film diventa presto dimenticabile, quasi quanto il troppo risicato cameo di Russell Crowe tradotto nel suo ‘educatore’ Harry Power. Ragazzo fin troppo dipendente da una madre prostituta (nell’ottima interpretazione di Essie Davis) con tutte le amorali declinazioni da far west in pieno Ottocento - dove furti di bestiame e rapine in banca potevano diventare una professione, ostacolata solo da rappresentanti istituzionali corrotti e perfino peggiori degli stessi fuorilegge - il giovane Ned comprime la propria sofferenza e tenta in ogni modo di sterzare nella vita guardando, ahimè, nella direzione sbagliata: una madre a sua volta violata e stracarica di
odio al punto da poter essere in grado di fare solo da cattivo esempio per i propri figli. The Kelly Gang celebra così una figura in cui gli opposti - criminale e patriota - si attraggono solo per approdare all’autodistruzione.