RECENSIONE - Dal 70. Festival del Cinema di Cannes - Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Alba Rohrwacher, Louis Garrel e i fantasmi di Ismaele (Mathieu Amalric). Il film sull'amore e sul cinema di Arnaud Desplechin (Racconto di Natale, Jimmy P.) - Dal 25 Aprile
(Les fantômes d'Ismaël (Ismael's Ghosts); FRANCIA 2017; drammatico; 114'; Produz.: Why Not Productions; Distribuz.: Europictures)
"come i nudi femminili di Pollock" Desplechin costruisce un’opera che contiene tanti film e storie, un labirinto di intrecci avanti e indietro nel tempo e nelle emozioni dei personaggi... Un film summa in cui il regista chiama a ricomporre il puzzle della vita, non sono solo i personaggi ed i temi a lui più cari, ma anche i fantasmi dei suoi maestri: Bergman, Truffaut, Hitchcock, per scrivere insieme una vitalissima elegia del presente.
Cast: Mathieu Amalric (Ismaël Vuillard) Marion Cotillard (Carlotta Bloom) Charlotte Gainsbourg (Sylvia) Louis Garrel (Ivan Dedalus) Alba Rohrwacher (Arielle/Faunia) László Szabó (Henri Bloom) Hippolyte Girardot (Zwy) Catherine Mouchet (Medico di terapia intensiva) Samir Guesmi (Medico ) Bruno Todeschini (Addetto alla sicurezza del Tadjikistan)
Ismael Vuillard (Mathieu Amalric) fa film e sta girandone uno su Ivan, un diplomatico atipico ispirato da suo fratello. Insieme a Bloom, suo maestro e suocero, Ismael piange ancora la morte di Carlotta (Marion Cotillard), avvenuta venti anni prima. Ha iniziato però una nuova vita con Sylvia (Charlotte Gainsbourg), che è la sua luce. Tuttavia, Carlotta ritorna dalla morte, rimettendo in discussione ogni cosa.
Synopsis:
The story follows a filmmaker whose life is sent into a tailspin by the return of a former lover just as he is about to embark on the shoot of a new film.
The film tells the tale of a widowed film director who is in the middle of making a film about an atypical diplomat inspired by his brother. While he has started a new life with Sylvia, he still mourns the death of a former lover, Carlotta, who passed away 20 years earlier; then Carlotta returns from the dead, causing Sylvia to run away
della vita stessa e vi torna ad intermittenza, dando forma ad un film nel film. Quel film nel film in cui vediamo protagonisti Louis Garrel con il suo inquietante e misterioso personaggio Ivan Dedalus e Alba Rorhwacher tradotta nella bibliotecaria Arielle che in veste di attrice interpreta il personaggio di Faunia. Appare evidente che il regista francese Arnaud Desplechin - Jimmy P., I miei giorni più belli - qui, ne I fantasmi di Ismael, ama invischiare il cinema in una sorta di gioco di specchi, da farne una sua propria forma artistica.
La metafora diventa dunque il focus di questo eccentrico genere di cinema che sa farsi teatro di vite e sentimenti a dir poco complessi, dilatati fino ad affacciarsi sul dramma più intimo e personale. E l'arte è talmente prima protagonista da dare il tormento alla moglie Carlotta (una impeccabile Marion Cotillard, radiosa nella sua distinta estatica sensualità mentre si
Si direbbe un vero e proprio reticolato artistico in cui il regista Desplechin si diletta con gran divertito compiacimento a tirar le fila della surreale tenzone, cercando via via di scovare nuove forme di racconto. Come uno scultore con le mani in pasta nella creta ancora fresca. Una per tutte la scelta di far intervenire, a matassa ormai più che ingarbugliata in cui