Tra i più attesi!!! - Un thriller noir scritto e diretto da Steven Knight (sceneggiatore di molti film di successo tra i quali La promessa dell’assassino di David Cronenberg, Piccoli affari sporchi di Stephen Frears e Locke di cui ha firmato anche la regia) che vede protagonisti Matthew McConaughey e Anne Hathaway - RECENSIONE - Dal 18 Luglio
"Sono sempre stato incuriosito, per diversi motivi, dalle brave persone che fanno cose brutte per una buona ragione, come succede in questo film. Mi interessa anche il concetto di scelta e di libero arbitrio, perché è difficile capire se ce li abbiamo davvero. Una volta che fai una scelta è fatta, ma quello che hai deciso sarebbe accaduto comunque o è davvero dipeso da te? Volevo prendere un personaggio e metterlo in una situazione in cui all'inizio è convinto di fare delle scelte ma poi un po' alla volta comincia a chiedersi se quello che ha deciso di fare in fondo non gli sia stato imposto"
Il regista e sceneggiatore Steven Knight
(Serenity; USA 2017; Thriller noir; 106'; Produz.: IM Global; Distribuz.: Lucky Red)
Cast: Diane Lane (Constance) Anne Hathaway (Karen Zariakas) Matthew McConaughey (Baker Dill) Jason Clarke (Frank Zariakas, il marito di Karen) Djimon Hounsou (Duke) Jeremy Strong (Reid Miller) Robert Hobbs (Ape) Kenneth Fok (Lionel) Edeen Bhugeloo (Mike) Rafael Sayegh (Patrick) Guillaume Silavant (uomo al bar) Vinaya Sungkur (Consuella)
Musica: Benjamin Wallfisch
Costumi: Danny Glicker
Scenografia: Andrew McAlpine
Fotografia: Jess Hall
Montaggio: Laura Jennings
Effetti Speciali: Cordell McQueen (supervisore)
Makeup: Veronique Yip; Jay Wejebe (per Anne Hathaway)
Casting: Jon Rabaud
Scheda film aggiornata al:
05 Agosto 2019
Sinossi:
In breve:
Serenity è un misterioso racconto su come vicende del passato possano ripresentarsi e stravolgere il presente trasformandolo in qualcosa di incredibile…
Il misterioso passato del capitano di una barca da pesca torna a tormentarlo. La sua vita nei Caraibi viene stravolta, intrappolandolo in una nuova realtà che potrebbe non essere quello che sembra...
Short Synopsis:
The mysterious past of a fishing boat captain living in the Caribbean comes back to haunt him, ensnaring his life in a new reality that may not be what it all seems
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"... C'è un me e un te da qualche parte..."
Fate attenzione al primissimo fotogramma: oltre che essere da manuale, per quanto non certo inedito, è la chiave di tutto: rumori roboanti sui titoli di testa anticipano un primissimo piano circoscritto ai soli occhi, per poi centrare l’iride che riflette le inconfondibili movenze dell’acqua. Un campo strettissimo prima di far largo al mare aperto.
La chiave di una verità che sarà svelata solo in prossimità dell’epilogo. Una verità ricreata, cinematograficamente parlando, flirtando con certe mosse alla The Truman Show di Peter Weir (mitico!), con certi ‘viaggi’ interinali tipici dell’informatica del futuro prossimo venturo, passati negli anni per la celluloide, in diverse forme, o con certi tratti di filosofia letteraria pirandelliana, così come con altri di marca hitchcockiana. La metafora di una realtà immaginaria si confonde con una realtà netta e cruda di una nicchia familiare sociale del disagio, grazie all’intreccio basculante del
montaggio. Alla base di questa singolare proiezione immaginifica, il classico letterario di Herman Melville Moby Dick, con la sua ossessiva caccia alla balena bianca, qui ora tradotta nel Serenity-L’isola dell’inganno di Steven Knight, in una, altrettanto ossessiva, caccia ‘alla bestia’ delle bestie dei fondali marini, sfuggitagli più volte. Caccia condotta dal capitano di un peschereccio in una piccola isola dei Caraibi. E questo è il capitano John di uno straordinario Matthew McConaughey, qui alla sua seconda collaborazione con Anne Hathaway (ora nei panni della ex moglie Karen), dopo l’Interstellar (2014) di Christopher Nolan. A Diane Lane è stato invece riservato il cameo allargato dell’amante Constance che paga John/McConaughey in cambio di sesso, in modo che lui possa trovare i finanziamenti per la sua caccia ed il mantenimento della barca.
Di questo film non si può dire di più senza rischiare di svelare l’arcano dell’inganno cui ammicca il titolo italiano.
Serenity è il nome di quel peschereccio che di fatto è molto di altro. Mi spiace di essere tanto criptica ma questo potrebbe incuriosire quanto basta per andare a vedere il film e scoprire di che si tratta. Vi basti sapere che è un qualcosa che va oltre le apparenze, e con un sostrato culturale alla base, in parte svelato dallo stesso regista e sceneggiatore Steven Night, che ammette riferimenti ad Ernest Hemingway, a Graham Green oltre che ad alcuni classici del cinema degli anni Quaranta e Cinquanta. E ricordate che Steven Knight è anche lo sceneggiatore di molti film di spessore, tra cui La promessa dell’assassino di David Cronenberg, di Piccoli affari sporchi di Stephen Frears, oltre che artefice di Redemption – Identità nascoste e del singolare Locke. Per cui se negli Stati Uniti il Serenity di Steven Knight è poi sfociato in un flop, forse è perché il
film ha ben poco di commerciale e si distingue per la natura sofisticata di un’anima che può non arrivare a tutti. Vi lascio un piccolo indizio: se Serenity fosse una canzone, forse potrebbe essere L’isola che non c’è di Edoardo Bennato. Alcuni versi in particolare proiettano idealmente su Serenity un rischiaratore barlume di luce:
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)