RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com) - Dal 19 NOVEMBRE
"In questo film Katniss prende in mano la situazione ed affronta Snow personalmente. Il film ci porta in profondità tra le vie di Capitol City, e va a chiudere il cerchio del viaggio di Katniss iniziato proprio lÏ nel primo film. C'è piÚ azione, piÚ estensione, piÚ emozione e, ancor piÚ di tutto questo film porta la storia alla sua toccante conclusione".
Il regista Francis Lawrence
"Nei primi tre film Katniss ha come la sensazione che qualcun altro stesse scrivendo la sceneggiatura della sua vita, e non ha altra scelta se non seguire o reagire a quello script. In questâ ultimo film, prende una sua decisione: che Snow deve morire, e per questo va ad affrontarlo. Il suo personaggio ora ha pieno controllo, ed è totalmente realizzato".
La produttrice Nina Jacobson
(The Hunger Games: Mockingjay Part 2; USA 2015; Avventura; 136'; Produz.: Color Force/Lionsgate coprodotto da Studio Babelsberg; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Michelle Forbes (Tenente Jackson) Donald Sutherland (Presidente Snow) Willow Shields (Primrose Everdeen) Toby Jones (Claudius Templesmith) Mahershala Ali (Boggs) Jeffrey Wright (Beetee) Wes Chatham (Castor) Stef Dawson (Annie Cresta) Meta Golding (Enobaria) Sue-Lynn (Distretto 8) Joe Chrest (Mitchell) Omid Abtahi (Homes) Patina Miller (Comandante Paylor) Eugenie Bondurant (Tigris) Melissa Chandler (Capitol Citizen) Karlena Haase (Capitol Girl) Jason Lyke (Capital) Misty Ormiston (Leeg 1) Kim Ormiston (Leeg 2) Paula Malcomson (Signora Everdeen) Mark Jeffrey Miller (Officiante D4)
Musica: James Newton Howard
Costumi: Kurt and Bart
Scenografia: Philip Messina
Fotografia: Jo Willems
Montaggio: Alan Edward Bell e Mark Yoshikawa
Effetti Speciali: Gerd Nefzer (supervisore effetti speciali); Charles Gibson e Dinesh K. Bishnoi (supervisori effetti visivi)
Makeup: Ve Neill e Nikoletta Skarlatos (capi dipartimento makeup); Camille Friend (capo dipartimento acconciature)
Casting: Debra Zane
Scheda film aggiornata al:
21 Dicembre 2015
Sinossi:
IN BREVE:
Katniss Everdeen, diventata ormai la Ghiandaia Imitatrice della rivolta contro il presidente Snow, con il sostegno dei suoi amici si ritrova ad affrontare la battaglia finale contro la tirannia di Capitol City per la salvezza di un'intera nazione.
Ormai, tutti i distretti sono in rivolta e soltanto il distretto 2 rimane fedele al presidente Snow. Per questo motivo, il primo obiettivo degli insorti della presidentessa Alma Coin è la conquista della distretto 2, roccaforte delle forze militari di Panem.
Peeta Mellark, pur essendo stato salvato da Capitol City e portato al sicuro nel distretto 13, continua a subire le conseguenze del depistaggio subito durante la sua detenzione. Ciononostante la Coin lo invia assieme a Katniss ed ad una squadra d'assalto in una missione militare contro Capitol City. Il fragile stato mentale di Peeta, gli innumerevoli pericoli, i nemici e le trappole mortali nascoste nella capitale di Panem renderanno questa battaglia finale molto piĂš ardua di qualunque altra prova affrontata durante gli Hunger Games.
IN DETTAGLIO:
Nel capitolo finale della saga Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) si rende conto che non deve piĂš combattere solo per la sopravvivenza, ma per il futuro della nazione. Con l'intera nazione di Panem in guerra totale, Katniss affronta il Presidente Snow (Donald Sutherland) per la resa dei conti finale. Insieme ai suoi piĂš cari amici - inclusi Gale (Liam Hemsworth), Finnick (Sam Claflin) e Peeta (Josh Hutcherson) - Katniss va in missione con la squadra del Distretto 13, rischiando la vita per liberare i cittadini di Panem ed attentare alla vita del Presidente Snow, sempre piĂš intenzionato a distruggerla. Le trappole mortali, i nemici e le scelte morali che aspettano Katniss la metteranno alla prova piĂš di qualsiasi arena in cui abbia mai combattuto negli Hunger Games.
La storia prende il via col ritorno di Katniss (Jennifer Lawrence) nei bunker del Distretto 13, ancora incapace di gestire emotivamente il lavaggio del cervello subĂŹto da Peeta, mentre osserva la nazione di Panem scivolare in una guerra apocalittica. Anche se Katniss ha cautamente accettato il suo ruolo di Ghiandaia Imitatrice, icona della ribellione, nota che il simbolismo non è piĂš sufficiente a cambiare il corso degli eventi contro Capitol City. Letteralmente in fiamme, decide di agire. Insieme a Gale (Liam Hemsworth), allâimprevedibile Peeta (Josh Hutcherson), a Finnick (Sam Claflin), ed alla cosiddetta "Squadra 451", si dirige verso Capitol City - un tempo scintillante, ora trasformata in una cittĂ in pieno caos sotto attacco sia dai ribelli che dalle forze di pace - in una missione segreta con lâobiettivo di assassinare il Presidente Snow. Snow è ancora ossessionato dallâidea di poter superare in astuzia Katniss ed annientarla, mentre invece la nostra eroina non è piĂš la pedina di nessuno, e di fatto non è piĂš coinvolta in una competizione. Si tratta invece di una battaglia per i propri ideali e per le persone che ama. Una battaglia per la pace futura.
SHORT SYNOPSIS:
As the war of Panem escalates to the destruction of other districts by the Capitol, Katniss Everdeen, the reluctant leader of the rebellion, must bring together an army against President Snow, while all she holds dear hangs in the balance.
Commento critico (a cura di FRANCESCO ADAMI)
In Hunger Games : Il Canto della rivolta parte 2. Katniss affronta il Presidente Snow andando in missione con la squadra del Distretto 13 ed insieme ai suoi piĂš cari amici inclusi Gale (Liam Hemsworth), Finnick (Sam Claflin) e Peeta (Josh
Hutcherson) ed i superstiti vincitori degli Hunger Games, rischia la vita per liberare i cittadini di Panem. Gli ostacoli e le trappole mortali sono dietro l'angolo, i nemici e le valutazioni di enormi sacrifici fanno diventare Katniss una vera eroina in lotta con le sue scelte morali. La ragazza si è trasformata da inerme a lottatrice, poi in eroina ribelle profondamente riluttante ed infine leader forte e determinata a distruggere una società spietata per il bene di tutti.
Il lungometraggio è denso di scene d'azione piÚ degli altri film, lo scenario si è spostato dal crudele intrattenimento da gioco olimpico con trappole tecnologiche ad un realistico scenario di guerriglia urbana
a cui non mancano ostacoli e spietate sorprese. La tematica piÚ interessante di tutta la saga e di questo film è il rapporto tra la tecnologia volta all'informazione, il protagonismo e l'esibizionismo sfrenato rivolto alla pura spettacolarizzazione della vita e dell'identità collettiva. La sequenza del lungometraggio che convince di meno Ê quella durante la quale Katniss e la sua squadra affrontano gli Ibridi, una sorta di uomini anfibi. Sembra quasi di non essere nelle tipiche ambientazioni di Hunger Games bensÏ in quelle di film come Resident Evil o Blade, dove Katniss e la sua squadra assomigliano a supereroi che si scontrano con bestie soprannaturali.
Una strepitosa interpretazione ĂŠ quella di Josh Hutcherson nel ruolo di Peeta che, nell'ultima parte delle sue avventure, ĂŠ divenuto un personaggio mentalmente squilibrato. Peeta deve ritrovare se stesso per annullare quell'odio totale per Katniss, innestatogli da Capitol City. L'attore evidenzia le sue capacitĂ mostrando un'interpretazione
intensa ed espressivamente convincente ed una maturitĂ recitativa che porterĂ l'attore a ruoli sempre piĂš consolidati e non solamente radicati allo stile teenager.
Il film è stato girato in digitale con Alexa XT anche se alcune sequenze sono state realizzate in IMAX, inoltre, la maggior parte del film è stata girata in Europa. A Château de Voisins, vicino Versaille, sono rappresentate alcune porzioni della villa del Presidente Snow, mentre una sequenza importante è stata girata in Francia attorno ai palazzi post-moderni di Noisy-Le-Grand, chiamati "L'espace Abraxas". Questi palazzi sono costituiti da massicce
strutture in pietra squadrate, circondate da pilastri, piazze e archi trionfali che richiamano l'epoca dell'Impero greco, dando la sensazione di una cittĂ futuristica e perfettamente pianificata. Nell'insieme il lungometraggio mantiene uno stile coerente con i precedenti capitoli e con il mondo degli Hunger Games. Pur non essendo accattivante come il primo capitolo, non delude le aspettative, anche se
può risultare
banale al livello di storia. La suddivisione dell'ultima parte della saga in due film sembra avere un'impronta commerciale rispetto ad una dettagliata trasposizione del romanzo stesso. Una visione non può mancare per coloro che hanno seguito la storia e per coloro che vogliono avere una visione totale e approfondita del personaggio di Katniss Everdeen. Ultima imperfezione è forse il finale dai sentori sdolcinati che poteva essere approfondito e sviluppato meglio.
Secondo commento critico (a cura di PETER DEBRUGE, www.variety.com)
THE FUN AND GAMES GROW DARKER STILL AS SUZANNE COLLINS' DYSTOPIAN SCI-FI SERIES REACHES ITS GRIM CONCLUSION.
What started as a game culminates in deadly serious terms with a full-scale overthrow of the system itself in âThe Hunger Games: Mockingjay â Part 2,â which counters the meager helpings offered by most teen-driven entertainment with one of the heartiest character arcs ever afforded a young female protagonist. After being forced to hunt other innocent children for sport, Katniss Everdeen rallies her fellow rebels to rise up against the Capitol, and thatâs not even the most revolutionary thing about this fourth and final installment in Suzanne Collinsâ dystopian adventure series, which continues to implicate its own fan base in the bloodlust even as it kills off many of their favorite characters. Though domestic B.O. dipped some 20% for the previous feature, this ultra-dark, deliberately paced climax should recover somewhat even as it
ventures down bleaker channels still, paying off the gamble of having stayed true to its source.
Katniss may be 17 years old as âThe Hunger Gamesâ reaches its long-awaited finale, but in the hands of director Francis Lawrence (who took the reins from Gary Ross after the first film), the series has veered far from the realm of traditional young-adult entertainment. For all intents and purposes, âMockingjayâ is a war movie, albeit one starring an iconic, athletic Joan of Arc-like heroine (once again played by Jennifer Lawrence) and featuring battle scenes that feel suspiciously like extensions of previous Hunger Games â those arena death matches where sadistic dictator Coriolanus Snow (Donald Sutherland, that master of the menacing grin) unleashed high-tech and bioengineered weapons, which have since been tucked away into booby-trapped âpodsâ all over the Capitol streets.
Though these inventive challenges make for an entertaining Capture the Flag-style obstacle course, Collins (who
once again earns an âadaptationâ credit) and returning screenwriters Peter Craig and Danny Strong are clearly more concerned with the mass-media manipulation of combat footage than the are in what actually transpires in the trenches. Modern warfare, Collins suggests, is literally a âshow of force,â complete with all the theatricality that implies, and her dystopian Oz will ultimately be ruled by the showman â or woman, since Snowâs worthiest rival is Alma Coin (a severe if somewhat less interesting Julianne Moore) â with the most compelling narrative to share over the airwaves.
Needless to say, it would be unwise for anyone not yet versed in the seriesâ mythology to jump in at this late stage, as âMockingjay â Part 2â is no mere sequel, but the finale of an ambitious narrative in which the tragedy of each fatality relies on connections established in previous films. While hardly unique to âThe Hunger
Games,â this cumulative-storytelling approach feels perfectly consistent with sophisticated, serialized TV and film franchises (âHarry Potterâ in particular) that respect viewersâ ability to track multiple individuals and intrigues over a span of years â which is to say, thereâs no âPreviously in Panem ⌠â catch-up sequence to situate newcomers here.
That said, director Lawrence does allow enough room for audiences to process whatâs unfolding before them, working at a classical pace thatâs become increasingly rare among breakneck modern blockbusters. One could argue that âMockingjayâ didnât really merit being split in two (and surely a single three-hour movie could be made of it), but we benefit from the fact that the film has been given room to breathe, which allows for subtle character moments â including a nice bonding scene between Katniss and standoffish fellow victor Johanna (Jena Malone) that substitutes for their having been roommates in the book â and
the gradual building of suspense during the actual siege in the Capitol.
For those who donât clearly remember all that has come before, the film opens immediately after Katniss has been reunited with Peeta (Josh Hutcherson), who spent nearly the entirety of âPart 1â under Snowâs control, tortured and âhighjackedâ (brainwashed with tracker-jacker venom) into hating Katniss, only to end the film rescued and returned to District 13. But in what state? Or to echo Peetaâs distress in his own words, borrowing a line that may as well apply to the entire media-managed revolution: âReal or not real?â
Such questions hover over nearly everything in âPart 2,â where what remains of Katniss and Peetaâs always ambiguous romance becomes still more complex, now that the purity of his love has been cast in doubt. In the past, Peetaâs feelings for her were always sincere, whereas Katniss was the one who performed her part
exclusively for the camerasâ benefit, guarding her heart for childhood sweetheart Gale (Liam Hemsworth). Now, Katniss fears that Peeta has been programmed to assassinate her, but also discovers that Gale isnât the man she once believed, but rather a ruthless battle strategist willing to sacrifice innocent lives in his attacks on District 2 and the Capitol.
From the very outset of the series, Katniss has been faced with difficult moral questions. Nearly always, she acted out of a naive sense of what was right, starting with her decision to take younger sister Primâs place in the Hunger Games. In the intervening time, she has gained an audience with Panemâs top power mongers, her cynicism steadily growing as she comes to recognize how such individuals operate. By this point, Coin is as much a figure of suspicion as Snow, and Katniss disobeys her orders (to function as rebel-alliance cheerleader in âpropos,â or
propaganda spots, directed against the Capitol) and decides to hunt Snow down herself â an easier choice to understand than the picâs subversive final twist, which spectacularly re-establishes Katnissâ defiant individuality.
As demonstrated in an early scene, when a P.O.W. from District 2 holds her at gunpoint and demands one good reason he shouldnât pull the trigger, Katniss considers her life no more valuable than those around her, refusing to buy into her own mythology. Though she has allies â and indeed reteams with a squad of familiar faces, including Gale, newly wed Finnick Odair (Sam Claflin) and former bodyguard Boggs (Mahershala Ali) for the Capitol assault â Katnissâ latest moral dilemmas leave her feeling more alone than ever. Like little Frodo Baggins, crushed and corrupted by his heavy burden over the course of three films, sheâs not the same person she was when her adventure began.
Similarly, Jennifer Lawrence isnât the
same actress, having grown from the hardy yet resourceful child of âWinterâs Boneâ to the assertive adult seen in âAmerican Hustle.â That evolution serves her character well, and Lawrence (the director) engineers the film to replicate the effect of Collinsâ first-person narration. We experience much of âMockingjayâ from a relatively subjective point of view, either seeing things over her shoulder or processing how the resulting emotions register on her face, which the actress controls with a subtlety befitting the widescreen picâs Imax proportions.
That same subtlety doesnât necessarily extend to James Newton Howardâs score, which fluctuates from soap-opera-style piano accents to full-blown action-movie bombast (with a lovely Celtic wedding ballad on the occasion of Finnickâs marriage). Even so, Howardâs music becomes downright vital during the filmâs most claustrophobic sequence, as Katnissâ squad comes face-to-face with a herd of ferocious mutants in the Capitolâs underground sewer system, resulting in a âmuttâ attack
more intense than any of the demon or zombie nastiness the helmer conjured in âConstantineâ or âI Am Legend.â
All three of his âHunger Gamesâ assignments benefit from the world-building talents the director developed on those earlier sci-fi thrillers, and here, he delivers the most complete evocation of Panem yet â although some may be disappointed to see the battle for District 2 reduced to a CGI firebombing glimpsed over Katnissâ shoulder. The film makes up for that with impressive Capitol action, building the city above and below ground through a combination of heavy-concrete German locations and digital trickery, best showcased in a terrific set piece in which Katniss and her crew work out personal differences amid a rising tide of black oil.
The nasty liquid swallows a few of her friends, while others die in even more horrifying ways later on, but thereâs no fun left in killing, either for Katniss
or her fans. In fact, some of the deaths are downright devastating, underscoring how much more profound Collinsâ political critique has become by this stage. Just think: It was Katnissâ instinct to protect Prim (Willow Shields) that drew her into the center of Snowâs madness, and by the end, sheâs in a position to take revenge upon the evil president, while her younger sister has joined the front lines.
The one death no one could have foreseen, that of actor Philip Seymour Hoffman, adds welcome resonance to his scenes as gamemaster Plutarch Heavensbee, while leaving him sorely missing from a crucial emotional moment in which Woody Harrelsonâs Haymitch arrives with a letter containing the characterâs final words. Though the script adheres to Collinsâ novel, everything that follows feels extraneous, with a succession of endings straining the patience somewhat. While the series remarkably managed to sustain its cast and credibility across four
increasingly ambitious features, Francis Lawrence doesnât quite recognize when itâs game over.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Universal Pictures International Italy e Silvia Saba (SwService)