I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dal 9 LUGLIO
Evan Lake: [parlando di fronte alle nuove reclute della CIA] "Che diavolo ci fai qui? Non hai sentito? La CIA è caduta dal muro di Berlino e tutti gli uomini del presidente non possono rimetterla insieme! È rotto! Non affidabile. Non affidabile. Non riesco a resistere alla Casa Bianca. Pugnalatori alle spalle. Guardare porno, toccare i telefoni. I migliori e più brillanti hanno lasciato o ritirato. Che cosa stai facendo qui nel nome di Gesù Cristo inchiodato alla croce?"
Cast: Nicolas Cage (Evan Lake) Anton Yelchin (Milton Schultz) Alexander Karim (Muhammad Banir) Irene Jacob (Michelle Zubarain) Adetomiwa Edun (Mbui) Aymen Hamdouchi (Aasim) Claudius Peters (Ghedi) Robert G. Slade (James Clifton) Geff Francis (Dr. Clayborne) Silas Carson (Dr. Sanjar) Serban Celea (Dr. Iulian Cornel) Derek Ezenagu (Dr. Wangari) Sharif Sharbek (Serban) Tim Silano (Mike Warner) David Lipper (Bob Deacon)
Musica: Frederik Wiedmann
Costumi: Oana Paunescu
Scenografia: Russell Barnes
Fotografia: Gabriel Kosuth
Montaggio: Tim Silano
Effetti Speciali: Lucian Iordache (supervisore)
Casting: Carolyn McLeod
Scheda film aggiornata al:
06 Dicembre 2021
Sinossi:
Evan Lake (Nicolas Cage) è un agente veterano della CIA che si ritrova improvvisamente ai ferri corti con l’organizzazione a cui ha dedicato tutta la sua vita e che a causa dei primi sintomi di demenza precoce viene spinto verso un pensionamento anticipato. Quando il suo giovane protetto Milton Schultz (Anton Yelchin) sulle tracce del jihadista Muhammad Banir (Alexander Karim) scopre che potrebbe essere ancora vivo, Lake decide di imbarcarsi in una pericolosissima missione intercontinentale per eliminare il suo mortale nemico.
Ed ecco che, con Il nemico invisibile, Paul Schrader (American Gigolò, Canyons) imbastisce un’altra storia molto americana all’ombra dell’11 settembre, con l’unica, non indifferente novità : l’obbiettivo di non fare sconti a quell’organizzazione dominante e normalmente intoccabile, che da sempre è la CIA. Organizzazione che, com’è d’altra parte ben noto, ad un occhio attento, risulta intinta in un mare di contraddizioni ed oscure interrelazioni di marca spionistico-criminale. E’ quanto avrà modo di scoprire sulla sua pelle il nostro ‘eroe’, a dispetto degli scherzi poco divertenti che, soprattutto verso sera, gli fa puntualmente la sua mente. Determinazione e coraggio non fanno certo difetto al nostro Evan/Cage, orgoglioso del suo ritratto introspettivo in azione. A difettare sono semmai le dinamiche operative da
‘giustiziere’ in cui egli si tuffa, seguendo la pista delle prescrizioni di un farmaco di cui farebbe uso il famigerato jihadista. L’incontro e l’improbabile approccio prima dell’epilogo, inutilmente e illogicamente ritardato, rendono Il nemico invisibile un autocelebrativo ‘one man show’, privato della forza genuina di un’autentica spina dorsale di matrice storico-politica, che, d’altra parte, avrebbe dovuto essere imprescindibile in una storia come questa.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)