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FRANCESCO DA BUENOS AIRES - LA RIVOLUZIONE DELL'UGUAGLIANZA: UN DOCUFILM BIOGRAFICO SULLA VITA DI JORGE MARIO BERGOGLIO, OGGI PONTEFICE
RECENSIONE - Dal 28 APRILE: solo il 28, 29 e 30 APRILE
"Papa Francesco ci ha fatto pensare a Giovanni XXIII dentro la Chiesa, mentre per quanto riguarda il mondo politico a Gandhi e Mandela. Un uomo della Storia. Un contemporaneo, un compatriota. Insomma, rappresenta un insieme di cose che hanno emozionato tutta la nostra squadra di lavoro"
Il regista Miguel RodrÃguez Arias
(Francesco da Buenos Aires - La rivoluzione dell'uguaglianza; ITALIA 2014; Docufilm Biografico; 70'; Produz.: Metropolis e 39 Films in associazione con Barter produzioni multimediali. Film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i beni e le attività culturali; Distribuz.: Microcinema Distribuzione)
Soggetto: Il film, girato da Miguel Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, narra la vita di Papa Francesco dall’infanzia all’età adulta, da quando era arcivescovo a Buenos Aires fino all’elezione al Soglio Pontificio, toccando i punti nevralgici e più complessi della sua vicenda umana, religiosa e civile, in particolare le tante persone che ha salvato durante la dittatura argentina.
La pellicola narra la vita di un uomo dall’ineguagliabile capacità di stare sempre al fianco del popolo, di un cristiano al servizio dei poveri e dei più deboli, che ha fatto della lotta alla discriminazione la sua missione umana. Realizzato attraverso un’attenta ricerca e selezione di materiali d’archivio e filmati inediti girati tra Città del Vaticano, Roma, Buenos Aires, Chiusi della Verna e Assisi, il documentario mette in luce non solo la personalità carismatica e al tempo stesso profondamente umana di Bergoglio, ma anche la sua determinazione nel voler rinnovare gli aspetti più obsoleti dell’istituzione ecclesiastica, e la sua ferrea volontà di combattere tutte le forme di corruzione.
Un docufilm biografico sulla vita di Jorge Mario Bergoglio: Dall'infanzia sino all'età adulta, passando per quel fatidico 1976 quando decise di salvare centinaia di vite umane opponendosi alla dittatura militare argentina.
La lotta contro la diseguaglianza che ha caratterizzato la sua vita, con una forza e una fede senza limiti, è mostrata nel film grazie alle immagini di repertorio in Argentina e a quelle girate in esclusiva in Italia.
Un uomo che è sempre stato vicino alle persone che vivono ai margini della società .
Jorge Mario Bergoglio oggi è vescovo di Roma, Papa della Chiesa cattolica, e a capo dello Stato della Città del Vaticano: tutte istituzioni secolari che sta trasformando con un lavoro quotidiano e progressista.
Un Papa al servizio dei più poveri, dei più deboli e dei più piccoli.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Poteva non iniziare e finire con San Francesco?! Terrence Malick sembra alitare il suo respiro sui primi fotogrammi di Francesco da Buenos Aires di Miguel Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, prima che si aprano i battenti del Santuario francescano per eccellenza: il Santuario della Verna, là dove del 'poverello di Assisi' si conservano peraltro anche alcune reliquie che il documentario non manca di offrire in visione allo spettatore. La conversazione su Papa Francesco, non poteva decollare in modo migliore e il Frate Minore che argomenta sulla scelta del nome, sulle motivazioni di fondo, si flette velocemente verso l'unico modo di essere e fare Chiesa. Una scelta con un peso specifico e un'unica misura. Ma ben presto gli umori distesi di una conversazione pacata e lenta cedono il passo ad un asserragliato mosaico di interventi, fatto di opinioni, di esposizioni di fatti, di testimonianze storiche in cui si aprono anche contenute
Che cos'è un gregge senza il suo pastore? Ma quale pastore? E' lo stesso Papa Francesco nel film a considerare che il bravo pastore deve avere l'odore delle sue pecore addosso, alludendo al genere di vicinanza che una guida spirituale deve avere nei rispetti del suo popolo. Ma "passata la festa gabbato lo Santo", come si suol dire, così, per quanto, si
sia trattato di un'elezione papale in acclamazione mondiale, e per quanto nell'intero corso della sua vita Bergoglio abbia dimostrato grande capacità nel relazionarsi in svariate complesse situazioni, c'è sempre evidentemente qualcuno interessato a cercare motivi di discredito: così ad esempio, pare che Bergoglio sia stato accusato di non essersi impegnato abbastanza negli anni della dittatura militare argentina, malgrado le sue testimonianze nei processi di Lesa Umanità abbiano rivelato il contrario. Se questo documentario risolve in una sola battuta - ancora una dichiarazione di intenti concisa ma chiarissima - l'incresciosa faccenda dello IOR, l'inchiesta condotta sul campo, in Argentina, sul modo di muoversi di Jorge Mario Bergoglio negli anni dei desaparecidos - racchiusa nel succitato volume di Nello Scavo, La lista di Bergoglio - sembra invece fare piena luce sulla verità , confortata da filmati di repertorio e da testimonianze che nel film tendono a convincere l'opinione pubblica di come l'allora Cardinal
Bergoglio, in molte occasioni, abbia messo a rischio la sua vita per salvare i perseguitati.
Ma non è solo uno l'argomento. In Francesco da Buenosaires Miguel Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci avanzano a ritmo incalzante, di voce in voce, procedendo per argomenti, questioni, sfiorando vari aspetti del modo di muoversi e di essere di Bergoglio, attraversandone alcuni anelli esistenziali, spirituali e socio-politici, che per lo più hanno preceduto l'Elezione a Santo Padre, e che si direbbe, lo abbiano preparato e forgiato nella tempra umanissima, per quanto decisa sul da farsi, con cui si rivela oggi. Una tessitura alquanto complessa, fatta di continue e diverse testimonianze alternate a diretti interventi dello stesso Papa Francesco: un frammento che quasi rincorre l'altro, nella volontà congiunta di porgere un profilo autentico, incontaminato da voci false e tendenziose eventuali. Il profilo, d'altra parte, con cui stiamo familiarizzando da non molto, e che pure ci ha giÃ
dilatarsi in misura incontenibile per un documentario come questo, che pure dal basso dei suoi 70', si percepisce già molto denso. E se a tratti si può rimpiangere che i vari frammenti non siano stati cuciti ad una maggiore distanza l'uno dall'altro, a tutto vantaggio di una prospettiva più piena e chiara, si deve anche ammettere che bastano e avanzano per servire lo scopo di screziare il profilo di una dichiarazione di intenti che non dia adito a malintesi o polemiche, sul passato, sul presente e sul futuro della Chiesa sotto il Pontificato di Bergoglio: dichiarazione di intenti riconducibile sotto l'egida della sua determinazione nel voler rinnovare gli aspetti più obsoleti della ecclesia istituzionale, e la sua ferrea volontà di combattere tutte le forme di corruzione. Umanissimo sì, ma alquanto deciso a svecchiare di ogni patina asfittica l'immenso polmone ecclesiastico, bisognoso di rinvigorimento e attualizzazione: ecco la cura imprescindibile ed
obbligata prescritta da Papa Francesco per restituire al mondo contemporaneo un nuovo respiro, cristiano nel senso più ampio del termine. E' dalla vite del dialogo interreligioso che i germogli ancora giovani e freschi promettono grandi e succosi frutti.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Microcinema Distribuzione, Ornato Comunicazione e Maria Rosaria Giampaglia (QuattroZeroQuattro)