THE BUTLER: STORIA DI UN MAGGIORDOMO (CECIL GAINES/FOREST WHITAKER) ALLA CASA BIANCA PER 34 ANNI, AL SERVIZIO DI BEN 8 PRESIDENTI DEGLI STATI UNITI. LEE DANIELS ('PRECIOUS') DIRIGE UNO STREPITOSO CAST 'ALL STAR'!
'CELLULOID PORTRAITS' rende Omaggio alla Memoria di ROBIN WILLIAMS - Seconde visioni - Cinema sotto le stelle: 'Summer 2014' - RECENSIONE - Dal 1° GENNAIO
Soggetto: Dall'articolo A Butler Well Served by This Election di Wil Haygood in "The Washington Post".
THE BUTLER-UN MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA è dedicato ad un uomo molto speciale: Eugene Allen. Nero di umili origini, maggiordomo alla Casa Bianca dal 1957 al 1986 è stato testimone della vita privata e delle vicende politiche di 7 presidenti degli Stati Uniti, da Harry Truman fino all’insediamento di Barack Obama.
PRELIMINARIA - SUCCESSO di PUBBLICO e CRITICA
THE BUTLER-UN MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA, destinato a fare il pieno di Nomination agli Oscar; vero e proprio fenomeno di costume, ha incantato pubblico e critica. Incassi record in USA con oltre 115 milioni di dollari, in Francia oltre 15 milioni di dollari, in Spagna oltre 5 milioni di dollari.
Minka Kelly (Jackie Kennedy) Jesse Williams (Rev. James Lawson) Michael Rainey Jr. (Giovane Cecil Gaines) Joe Chrest (White Usher) Adriane Lenox (Gina)
Musica: Alexandre Desplat
Costumi: Ruth E. Carter
Scenografia: Tim Galvin
Fotografia: Andrew Dunn
Montaggio: Joe Klotz
Makeup: LeDiedra Richard-Baldwin e Kellie Robinson
Casting: Leah Daniels e Billy Hopkins
Scheda film aggiornata al:
19 Agosto 2014
Sinossi:
IN BREVE:
Il maggiordomo Cecil Gaines (Forest Whitaker) lavora alla Casa Bianca dal 1952 al 1986, sotto otto diversi Presidenti degli Stati Uniti d'America, in ordine: Harry Truman, Dwight D. Eisenhower, John Fitzgerald Kennedy, Lyndon B. Johnson, Richard Nixon, Gerald Ford, Jimmy Carter e Ronald Reagan.
Il film racconta la tenacia e la determinazione di un uomo, la nascita di una nazione e la forza della famiglia. Attraverso lo sguardo e le emozioni di Cecil Gaines (questo il nome del maggiordomo nel film) si ripercorrono gli eventi e i cambiamenti della scena socio-politica americana: dall’assassinio di John F. Kennedy e di Martin Luther King, ai movimenti dei Freedom Riders e delle Black Panther, dalla Guerra del Vietnam allo scandalo del Watergate.
L’impegno di Cecil con la “First Family†lo porta a trascurare la moglie Gloria, un’intensa Oprah Winfrey (Nomination agli Oscar e al Golden Globe per “Il colore violaâ€) e a creare tensioni con il figlio Louis, attivista nei movimenti antirazziali.
Nel momento in cui Cecil si trova a fare i conti con le azioni della sua famiglia e con se stesso, realizza di essere ad un crocevia di profondi cambiamenti non solo personali, ma di un’intera società . E di averne fatto parte.
IN DETTAGLIO:
Ambientato nel turbolento scenario politico dell’America del XX Secolo, The Butler- Un maggiordomo alla Casa Bianca, il film storico di Lee Daniels, candidato premio Oscar® per Precious, racconta la storia di Cecil Gaines (Forest Whitaker), il maggiordomo afro-americano della Casa Bianca che tra il 1957 e il 1986 fu al servizio di 7 presidenti degli Stati Uniti.
The Butler-Un maggiordomo alla Casa Bianca tratteggia le vicende della drammatica lotta per i diritti civili, che infine, con l’elezione di Barack Obama nel 2008, fece sì che un uomo afro-americano potesse ricoprire la più alta carica alla Casa Bianca.
The Butler-Un maggiordomo alla Casa Bianca racconta la tenacia e la determinazione di un uomo, la nascita di una nazione e la forza della famiglia.
SHORT SYNOPSIS:
A look at the life of Cecil Gains who served eight presidents as the White House's head butler from 1952 to 1986, and had a unique front-row seat as political and racial history was made.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"L'oscurità non potrà mai allontanare l'oscurità , solo la luce può farlo" Martin Luther King
E' quella del racconto storico, la scelta stilistica del regista Lee Daniels (Nomination all'Oscar per Precious). Un racconto condiviso tra l'intima quotidianità di una famiglia e i drammatici risvolti socio-politici che decennio dopo decennio si sono avvicendati negli appartati e riservati ranghi dei più alti ambiti governativi degli Stati Uniti. L'iperbole narrativa di The Butler-Un maggiordomo alla Casa Bianca, ispirata dall’articolo di Wil Haygood A Butler Well Served by This Election uscito nel 2008 sul "Washington Post", si incentra sull'esistenza di Eugene Allen, nero di umili origini, maggiordomo alla Casa Bianca dal 1957 al 1986. Esistenza che attraversa ben sette amministrazioni presidenziali degli Stati Uniti, da Harry Truman fino all’insediamento di Barack Obama. Ma The Butler-Un maggiordomo alla Casa Bianca, assume fin dalle primissime istanze, le sembianze di un lungo, drammatico, flashback esistenziale, attraverso il quale,
il nostro protagonista Cecil Gaines (Forrest Whitaker) interviene spesso, come voce fuori campo, per esprimere quelle verità , quelle brucianti emozioni, sottaciute per una vita intera dietro la maschera opportunamente indossata sul luogo di lavoro. Una vera e propria 'tecnica di sopravvivenza' per la popolazione di colore, per un verso o per un altro al servizio dello spietato mondo padronale dei bianchi. Una tecnica imparata all'altezza di un'infanzia che a un certo punto si fa dura, fino all'inimmaginabile: l'esatto momento da cui prende avvio, per l'appunto, il flashback di Cecil/Whitaker, nel bel mezzo di una piantagione di cotone nella Georgia del 1926. Sono quelle sequenze a consegnarci la chiave di decodifica dell'iperbole esistenziale del nostro protagonista. Ed è attraverso lo sguardo e le emozioni di Cecil Gaines e della sua famiglia, formata con la moglie Gloria (Oprah Winfrey) ed i figli, che si ripercorrono gli eventi e i cambiamenti della scena
politica Americana e delle interrelazioni razziali: dall’assassinio di John F. Kennedy e di Martin Luther King, ai movimenti dei Freedom Riders e delle Black Panther, fino alla guerra del Vietnam e allo scandalo del Watergate.
Un arco di tempo estremamente dilatato in cui Daniels ha cercato di districarsi al suo meglio tenendo ben saldo il timone del McGuffin del contrasto e del diverso approccio di lotta per l'uguaglianza dei diritti umani. Contrasto di cui Cecil/Whitaker e suo figlio maggiore non rappresentano che l'iconico esempio. Di fatto, d'altra parte, insieme a comparazioni 'forti' come la segregazione razziale e i campi di concentramento di marca nazista europea, ne esce un affresco romanticamente patinato, con qualche scheggia melò di troppo (vedi ad esempio la drammatica sequenza con Cecil/Whitaker e Gloria/Winfrey da anziani in prossimità dell'epilogo del film), appena 'decolorato' dai realistici reportage televisivi, rigorosamente in bianco e nero, eppure quasi sempre offuscati dalla bassa
risoluzione delle stesse trasmissioni, per lo più relegate al secondo piano dello sfondo o dell'intermezzo. Così, a tenere le distanze dalle popolari piste edulcorate di serials televisivi come Radici o da atmosfere alla 'Via col vento dell'apartheid' - Daniels è solo uno dei tanti registi, come ad esempio Spike Lee, a mantenere viva la memoria sul calvario vissuto dalla popolazione afro-americana per evitare la 'crocifissione quotidiana' sulla punta della segregazione razziale - è l'interessante montaggio alternato che intreccia in un unico pensiero, declinato sul contrapposto, la visione e il comportamento del maggiordomo Cecil Gaines nel ruolo di silente testimone oculare in servizio presso l'ovattata Casa Bianca, strenuo difensore della sua consolidata tecnica di sopravvivenza per se stesso e per la propria famiglia, alla luce delle delicate circostanze, e gli aspri scontri di una lotta diretta sul campo al di fuori, di cui, tra gli altri, suo figlio maggiore si impone
all'attenzione quale attore di primo piano nei drammatici eventi. Eventi e scontri che radicano nelle stesse distanze e negli analoghi maltrattamenti, per altri versi già denunciati dal The Help di Tate Taylor, là dove era lo sguardo femminile delle domestiche di colore a trapassare da parte a parte gli ignominiosi atteggiamenti delle datrici di lavoro bianche. E la questione dei bagni separati, prioritaria in The Help, torna amplificata in The Butler-Un maggiordomo alla Casa Bianca, sull'onda del mantenimento a debita distanza e della distinzione tra bianchi e neri a più ampio spettro: in ambito scolastico, o in qualsiasi altro ambiente di varia frequentazione, come ad esempio evidenziato nella sequenza del bar.
Il cast 'all-star', per quanto alcuni in poco più che camei - Mariah Carey, John Cusack, Jane Fonda, Cuba Gooding, Jr., Terrence Howard, Elijah Kelley, Minka Kelly, Yaya Alafia, Lenny Kravitz, James Marsden, Alex Pettyfer, Vanessa Redgrave, Alan Rickman, Liev
Schreiber e Robin William - cui si affida Lee Daniels per il suo romanzato biopic che si fregia di uno sguardo dal 'basso' verso una Storia con la S maiuscola, gli tiene indubbiamente corda per dare voce al protagonismo congiunto di valori universalmente riconoscibili, qui specificatamente appuntati sulla tenacia e la determinazione di un uomo e la forza della famiglia, proprio mentre - in un arco temporale lungo Settanta anni - tra mille difficoltà , si stava preparando il difficile parto con cui sarebbe venuta alla luce una nazione.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano VIDEA CDE e Maria Rosaria Giampaglia (QuattroZeroQuattro)