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HATES - HOUSE AT THE END OF THE STREET
I recuperati di CelluloidPortraits - RECENSIONE - Dal 13 GIUGNO
(House at the End of the Street; USA/CANADA 2012; Thriller Horror; 101'; Produz.: Relativity Media/FilmNation Entertainment/A Bigger Boat; Distribuz.: Eagle Pictures)
See SYNOPSIS
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Titolo in italiano: Hates - House at the End of the Street
Titolo in lingua originale:
House at the End of the Street
Anno di produzione:
2012
Anno di uscita:
2013
Regia: Mark Tonderai
Sceneggiatura:
David Loucka
Soggetto: Storia di Jonathan Mostow.
Cast: Jennifer Lawrence (Elissa) Max Thieriot (Ryan) Elisabeth Shue (Sarah) Gil Bellows (Weaver) Eva Link (Carrie Anne) Nolan Gerard Funk (Tyler) Allie MacDonald (Jillian) Olivier Surprenant (Jake) Will Bowes (Robbie)
Musica: Theo Green
Costumi: Jennifer Stroud
Scenografia: Lisa Soper
Fotografia: Miroslaw Baszak
Montaggio: Steve Mirkovich e Karen Porter
Casting: John Papsidera e Ilona Smyth
Scheda film aggiornata al:
12 Novembre 2022
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Sinossi:
IN BREVE:
Sarah (Elisabeth Shue) ha appena divorziato e insieme a sua figlia Elissa (Jennifer Lawrence) cerca di ricominciare tutto da capo. Trovano la casa dei loro sogni in una piccola, elegante, cittadina rurale e qui si trasferiscono senza pensarci due volte. Ma quando eventi sorprendenti e inspiegabili cominciano ad accadere, Sarah e Elissa capiscono che la città nasconde un agghiacciante segreto. Anni prima, nella casa accanto, una ragazza ha ucciso i propri genitori nei loro letti, ed è scomparsa lasciando solo il fratello, Ryan (Max Thieriot), come unico sopravvissuto. Contro la volontà di Sarah, Elissa inizia una relazione con il solitario Ryan e più i due si avvicinano, più vengono attirati in un mistero più pericoloso di quanto avessero potuto mai immaginare.
SYNOPSIS:
A mother and daughter move to a new town and find themselves living next door to a house where a young girl murdered her parents. When the daughter befriends the surviving son, she learns the story is far from over.
Newly divorced Sarah and her daughter Elissa find the house of their dreams in a small, upscale, rural town. But when startling and unexplainable events begin to happen, Sarah and Elissa learn the town is in the shadows of a chilling secret.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Certamente più navigato per il piccolo che per il grande schermo, il regista e sceneggiatore britannico-zimbabwese Mark Tonderai (oggi famoso per Spell, 2020), all’altezza di Hates – The House at the end of the Street (2012) mostra tutti i limiti di chi ha orecchiato molto del genere, senza d’altra parte masticarne proteine in prima persona: proteine, si, visto che in ogni horror che si rispetti il soggetto ‘carne’ è fondamentale. Scherzi a parte, le intenzioni sono più che onorevoli, come si evince dagli input di codifica iniziali: ad esempio i primissimi piani dell’occhio e della visione distorta dalla lente di una palla di vetro che accoglie, guarda caso, la miniatura di una casa con la neve che cade ad ogni mossa. E’ quel che ci è chiaro di lì a poco, ma non subito. Un modo simpatico per introdurre la narrazione nel segno di un ammiccante ‘c’era una volta’. Ma |
qui di romantico non c’è proprio nulla e si è prestamente catapultati in un bell’omicidio a cura di una ragazzina che non vediamo in faccia - i capelli lunghi calati sul volto, per quanto biondi e non neri, rientrano nel cliché dei cliché horror - mentre si avventa prima sulla madre e dopo sul padre. Un intro horror in piena regola prima che la narrazione si distenda sul letto temporale di ‘quattro anni dopo’. Quando Elissa (Jennifer Lawrence) e sua madre Sarah (Elisabeth Shue) fresca di divorzio, approdano ad una casa molto spaziosa, guarda caso non distante dalla famigerata abitazione dell’omicidio. Una luce che si accende nella notte dimostra che qualcuno abita ancora là e, in effetti, si tratta del figlio Ryan (Max Thieriot), tipo timido ed introverso con cui, contro la volontà della madre, Elissa/Lawrence intesse pian piano una relazione. Relazione che, da amicale, diventa ben presto qualcos’altro, senza |
poter, d’altra parte, decollare del tutto.
Il mistero che si annida nella vicenda del passato, riaffiorerà gradualmente mostrando un volto ben diverso da quello che poteva sembrare all’apparenza. E se non fosse per le molte incongruenze che non parteggiano certo per la plausibilità di eventi e, soprattutto, comportamenti, dei singoli personaggi, il tratteggio della bolla in odore di scoppio potrebbe anche aver funzionato, con tutta la complicità possibile degli interpreti, alquanto convincenti nei rispettivi condizionamenti psicologici. Purtroppo, soprattutto nella seconda parte, ci si ritrova a perderci in macchiettistiche situazioni stiracchiate in modo tale da smorzare ogni tensione, più familiari al fumetto che al cinema di genere: con feriti mortalmente che risorgono a nuova vita come rigenerati, non si sa bene come, pronti in partenza per nuovi destini, un po' meno funesti. Per Elissa resta il rimpianto di un amore morto sul nascere, dopo aver intravisto un animo sensibile soffocato dall’abisso |
in cui, giocoforza, era precipitato. Un personaggio, quello di Elissa, cui Jennifer Lawrence, a dispetto delle falle del copione, conferisce quella grazia ammaliatrice acqua e sapone da cui siamo inevitabilmente catturati.
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Pressbook:
PRESSBOOK ITALIANO di HATES - HOUSE AT THE END OF THE STREET
Links:
• Hates - House at the End of the Street
(BLU-RAY + DVD)
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Hates-House at the End of the Street - trailer
Hates-House at the End of the Street - trailer (versione originale) - House at the End of the Street
Hates-House at the End of the Street - spot TV
Hates-House at the End of the Street - clip 'In cantina'
Hates-House at the End of the Street - clip 'LÃ Â fuori'
Hates-House at the End of the Street - clip 'Nel bosco'
Hates-House at the End of the Street - clip 'Torcia elettrica'
Hates-House at the End of the Street - clip 'Nuovi vicini'
Hates-House at the End of the Street - clip 'Un passaggio'
Hates-House at the End of the Street - Jennifer Lawrence canta 'Fall in Love' (versione originale sottotitolata)
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