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    Home Page > Movies & DVD > The Bay

    THE BAY: DAI PRODUTTORI DI 'PARANORMAL ACTIVITY' E 'INSIDIOUS' E DAL REGISTA BARRY LEVINSON ('RAIN MAN', 'SLEEPERS', 'DISASTRO A HOLLYWOOD'), UN THRILLER HORROR SCI-FI, LA' DOVE 'IL PANICO SI NUTRE DI PAURA'

    RECENSIONE - Dal 6 GIUGNO

    "Un batterio carnivoro alberga nella baia di Chesapeake. Non attacca chiunque entri nell’acqua, solo alcuni. Ma per coloro che vengono infettati potrebbe significare la perdita di una gamba, un braccio… o qualche altra parte del corpo. E se non agisci velocemente, sei morto in ventiquattro ore. Questo batterio diventa sempre più diffuso. Approssimativamente il 40% della baia consiste di 'zone marine morte'. Centinaia di migliaia di pesci vengono trovati morti sulle spiagge e nessuno sa dire esattamente perché. Nemmeno i gabbiani si vogliono cibare di quei pesci. Nelle acque di tutto il mondo una
    creatura una volta confinata al Golfo della California, dal nome Isopode Mangia Lingua, sta riemergendo. È un parassita che entra nel corpo del pesce attraverso le branchie e mangia tutto quello che trova fino a rimpiazzare la lingua del pesce con il proprio corpo. Recentemente ne è stato trovato uno di 60 centimetri sulle coste Inglesi; cercava di intrufolarsi dentro un sottomarino di ricerca scambiandolo per una balena morta. Questo Isopode Mangia Lingua può ora essere trovato in più di un terzo di certe popolazioni di pesci. E sono feroci. Questa è stata la base di partenza per 'The Bay'. Prendete i fatti, portateli all’esasperazione e avrete la tempesta perfetta per un disastro ecologico di prim’ordine. Un disastro mortale, terrificante e fin troppo realistico. Sottolineo la realisticità perché qualche tempo fa sono stato
    avvicinato per girare un documentario su Chesapeake, cosa che mi intrigava molto, ma Frontline aveva già girato un documentario eccellente sull’argomento eppure non è mai stata fatta un’azione per ripulire la baia dai rifiuti tossici. In qualche modo potremmo essere sommersi dai fatti, perciò ho pensato che sarebbe stato meglio fonderli in un format narrativo e girare un film con il piglio del documentario. E farlo su un micro budget, non usando attori famosi, girando con camere commerciali come gli iPhone e le fotocamere Point and Shoot per rendere il linguaggio visivo autentico del filmato amatoriale. Alla fine abbiamo usato 21 piattaforme digitali. Abbiamo intrapreso ogni tipo di accorgimento di questo genere per creare un film iperrealistico, montato come con 'materiale ritrovato'. Si spera che il pubblico si allontani dal cinema non solo intrattenuto ma anche un tantino disturbato. Questo è lo scopo. Non è una storia di fantasmi, dove ci si impaurisce solo nel
    momento in cui la si guarda ma poi si esce dal cinema e si continua con la propria vita. È una storia che dovrebbe impaurire anche dopo la fine. Quando si torna a casa. Perché tratta cose reali. Cose reali a cui forse dovremmo prestare maggiore attenzione. Mentre nei nostri protagonisti crescono sempre più la consapevolezza e la preoccupazione per gli avvenimenti strani ma veri che hanno luogo, reagendo in maniere diverse - emotivamente, psicologicamente e praticamente - noi dovremmo seriamente chiederci cosa faremmo se ci trovassimo in una simile situazione. Forse alla fine della fiera 'The Bay' è una fiaba ammonitrice. Una storia che insieme intrattiene e disturba
    ".
    Il regista, co-sceneggiatore e co-soggettista Barry Levinson (Georgetown, South Carolina, 7 Settembre 2010)

    (The Bay; USA 2012; Thriller Horror Sci-Fi; 84'; Produz.: Automatik Entertainment/Hydraulx; Distribuz.: M2 Pictures)

    Locandina italiana The Bay

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    Celluloid Portraits:



    See SYNOPSIS

    Titolo in italiano: The Bay

    Titolo in lingua originale: The Bay

    Anno di produzione: 2012

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Barry Levinson

    Sceneggiatura: Barry Levinson e Michael Wallach

    Soggetto: Storia di Barry Levinson e Michael Wallach.

    Cast: Kristen Connolly (Stephanie)
    Christopher Denham (Sam)
    Jane McNeill (Vittima n. 1)
    Kether Donohue (Donna Thompson)
    Andy Stahl (Sceriffo Lee Roberts)
    Anthony Reynolds (Steve Slattery)
    Will Rogers (Alex)
    Robert C. Treveiler (Dr. Williams)
    Lauren Cohn (Marsha Rosenblatt)
    Stephen Kunken (Dr. Jack Abrams)

    Musica: Marcelo Zarvos

    Costumi: Emmie Holmes

    Scenografia: Lee Bonner

    Fotografia: Josh Nussbaum

    Montaggio: Aaron Yanes

    Effetti Speciali: David Hill (tecnico)

    Makeup: Katie Middleton

    Casting: Ellen Chenoweth e Amelia McCarthy

    Scheda film aggiornata al: 29 Giugno 2013

    Sinossi:

    Un brutale e sconvolgente “creature feature†per il ventunesimo secolo, The Bay è la cronaca della discesa nel terrore assoluto di una piccola comunità.

    La pittoresca cittadina di mare di Claridge prospera proprio grazie all’acqua, che è sostentamento e principale fonte di ricchezza della comunità. Quando due biologi ricercatori francesi rilevano un livello di tossicità sconcertante nell’acqua cercano di avvertire il sindaco, il quale però rifiuta di generare panico nella sua tranquilla città. Questa negligenza avrà delle conseguenze terrificanti.

    SYNOPSIS: PANIC FEEDS ON FEAR

    Chaos breaks out in a small Maryland town after an ecological disaster occurs.

    This 'found-footage' film is set in 2009 in the town of Chesapeake Bay in Maryland where something has infected the water there. But it's not 100% known what it is or how it is transmitted. But when people start turning up dead and others start to do strange things, fear turns to panic and the town is shut down. The Government confiscate all video footage from every source possible. The Government didn't want you to see this. This is that footage which is put together by a news reporter who was there.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    DISASTRO A CLARIDGE (CHESAPEAKE BAY). PER LA SUA DENUNCIA DI UN ALLARME ECOLOGICO REALE BARRY LEVINSON USA LA FORMULA DEL 'MOCKUMENTARY': TRA REPORTAGE E FICTION SFOCIA DELIBERATAMENTE NELL'HORROR PER IMPRESSIONARE AL FINE DI OBBLIGARE A RIFLETTERE. CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE INTENDA!

    Quando si dice Barry Levinson la mente corre a pellicole di alto livello e di un target di appeal piuttosto raffinato: a cominciare dall'ormai lontano nel tempo ma inaffondabile cult come il premio Oscar Rain Man - L'uomo della pioggia (1988), proseguendo lungo il binario di classici come Good Morning, Vietnam (1987), Bugsy (1991), L'uomo dell'anno (2006) e Sleepers (2006), fino a raggiungere l'urticante e spassosissimo Disastro a Hollywood (2008), confezionato ad arte da uno che Hollywood dimostra di conoscerla molto bene e dall'interno. Film molto diversi tra loro che d'altra parte sembrano sottacere un ingrediente che in un modo o nell'altro non manca mai, e che dunque li

    affratella, per quanto impastato man mano con voci alternative: la denuncia di qualcosa da raddrizzare. Così, anche questa volta - sposando una variabile lessicale per così dire inedita nella sua carriera di illustre cineasta, più prossima ai parametri di ripresa a tutti noi familiari con il Paranormal (2007) di Oren Peli, qui in veste di produttore - con il mockumentary The Bay Barry Levinson imbraccia l'arma che mira alla denuncia di un altro genere di disastro: quello ambientale a Claridge, piccola cittadina turistica del Maryland in bocca a Chesapeake Bay.

    Per essere il più convincente possibile Levinson intesse una realtà esasperata sotto i riflettori di una fiction che flirta con l'horror, vagamente debitore a Lo squalo spielberghiano e, se vogliamo, anche al carpenteriano The Fog, con annessi e connessi. Ne esce un mosaico di video-reportage che parla la multilingua della tecnologia via cavo, tra trasmissioni televisive di svariati canali con

    la Cnn in testa, capitanate dal drammatico racconto- testimonianza, il cuore della denuncia, tramite Skype, da parte della giovane stagista-blogger protagonista Donna Thompson (la Kether Donohue di Voices), reporter in rodaggio sul campo della cittadina in questione per registrare preparativi e festeggiamenti per la canonica Festa dell'Indipendenza all'altezza del 4 luglio 2009. Giorno epocale per un'apocalisse annunciata ma messa a tacere sotto la cenere dei carboni ardenti alimentati da un'insensata gestione delle acque (l'impianto di dissalazione), con enormi responsabilità istituzionali, follemente permissive sulla discarica nella baia di tonnellate di rifiuti tossici (escrementi di pollo), il tutto con buona pace dei media sempre pronti in prima linea a supportare chi conta nella gerarchia social-istituzionale, manipolando e nascondendo la vera natura delle cose, offrendo per ogni circostanza l'appropriata maschera occultatrice della verità, quella autentica, ma troppo scomoda e devastante (soprattutto riguardo alle ripercussioni sul piano del profitto economico) per essere lasciata affiorare

    in superficie, alla luce del giorno.

    Ed è proprio al re dei media a stelle e strisce (Cnn) che Levinson dà voce per primo, introducendo lo spettatore nel cuore di un idillio paradisiaco mutato in inferno attraverso il racconto pilota della giovane reporter e testimone oculare degli apocalittici effetti di un disastro ecologico volutamente architettato con un andamento retrovisore, frammentato e mosso come le riprese di spezzoni vari raccolti in digitale su più fronti: dai diversi staff medici, le cui frequenti consultazioni in piena, dilagante, quanto non ben definita, epidemia, sono qui evidenziate con un insistito 'split screen' (là dove lo schermo appare frazionato in diverse inquadrature), agli oceanografi operativi sul campo per analizzare genere e livello di contaminazione nella baia, dai vari agenti di polizia alle prese con morti improvvise scambiate per omicidi, ai privati turisti sul posto per un bagno, una gita in barca o una battuta di

    pesca. Un intreccio alternato di scorci vari da video camera amatoriale, volti a macroscopizzare il reale problema della morte, per il 40 per cento, della vita dei fondali della reale Chesapeake Bay. Era negli intenti dichiarati da Levinson il voler impressionare per far riflettere tutti sull'importanza del genere di interventi che l'uomo usa, o per meglio dire, abusa, sull'ambiente, nascondendo prove e testimonianze all'opinione pubblica. E con la rapida crescita esponenziale delle larve, isopodi crostacei carnivori che consumano le loro prede (pesci, uccelli fino all'uomo) dall'interno, con cui Levinson ha fatto sfociare il suo The Bay in celluloide in un horror a tutti gli effetti, ha raggiunto il suo scopo. L'analisi capillare dei processi di sviluppo sul piano biologico di marca documentaristica, con una spruzzata di fantasy, ha finito davvero per amplificare la portata di un disastro realmente possibile, anche se non proprio in quegli stessi termini. O forse si.

    Se filmassimo dall'interno al microscopio il processo in rapida evoluzione di un cancro, non otterremmo qualcosa di altrettanto orripilante?

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Carmen Danza (M2 Pictures) e Nancy Ciurli (Xister)

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di THE BAY

    Links:

    • Barry Levinson (Regista)

    Altri Links:

    - Scopri cosa è successo a Claridge
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    - Canale YouTube

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    Galleria Video:

    The Bay - trailer

    The Bay - trailer (versione originale)

    The Bay - clip 'Donna Thompson'

    The Bay - clip 'Dr. Abrams'

    The Bay - clip 'Ricognizione Guardia Costiera'

    The Bay - clip 'Report primo decesso'

    The Bay - clip 'Alex & Stephanie'

    The Bay - clip 'Videocamera di Denise'

    The Bay - clip 'Oceanografi'

    The Bay - clip 'Chiamata al Centro Malattie Contagiose'

    The Bay - clip 'Sindaco di Claridge'

    The Bay - clip 'Ospedale: sala d'attesa'

    The Bay - clip 'Report Oceanografi'

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