THE LAST STAND - L'ULTIMA SFIDA: L’ICONA DELL’ACTION MOVIE, ARNOLD SCHWARZENEGGER, RITORNA SUL GRANDE SCHERMO DA PROTAGONISTA DIRETTO DAL REGISTA COREANO KIM JEE-WOON AL SUO PIROTECNICO DEBUTTO NEL CINEMA ‘MADE IN USA’
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 31 GENNAIO
(The Last Stand; USA 2013; Azione; 107'; Produz.: Di Bonaventura Pictures; Distribuz.: Universal Pictures International Italy/Filmauro)
Dopo una complicata missione, lo sceriffo Ray Owens, (Schwarzenegger) pieno di rimorsi e rimpianti lascia il dipartimento Narcotici di Los Angeles. Il poliziotto abbandona la metropoli per stabilirsi a Sommerton Junction una sonnolenta cittadina di provincia per risolvere piccoli casi di criminalità urbana. Ma la sua pacifica esistenza è sconvolta quando Gabriel Cortez (Eduardo Noriega), il più pericoloso narcotrafficante dell’emisfero orientale, riesce a fuggire da un convoglio-prigionieri dell’FBI dopo una spettacolare e sanguinosa sparatoria. Con la complicità di una feroce banda di mercenari fuorilegge guidata dal glaciale Burrell (Peter Stormare)Cortez comincia la sua corsa verso il confine messicano a 250 miglia all’ora con una Corvette ZR1 modificata ed un ostaggio al seguito. Il viaggio di Cortez passa dritto attraverso Summerton Junction, dove un potente dispiegamento di forze dell’ordine, con a capo l’agente John Bannister (Forest Whitaker) avrà l’ultima opportunità per intercettarlo prima che il violento fuggitivo passi la frontiera e scompaia per sempre. Riluttante nell’esserne coinvolto, e poi messo da parte per la dimostrata inettitudine dei suoi agenti, Owens riunisce il suo team decidendo di gestire il caso per conto suo, portando la storia alla più classica resa dei conti.
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
Dopo averne viste di ogni tipo nella tentacolare Los Angeles, ed averla lasciata a causa di una operazione finita male, l’agente della narcotici Ray Owens (Arnold Schwarzenegger) si è ritirato letteralmente dalle scene del crimine, trasferendosi nella piccola Sommerton Junction, una sonnacchiosa cittadina al confine tra Stati Uniti e Messico nel quale si è adattato a fare lo sceriffo e dove l’azione più criminale che possa contrastare è un parcheggio in divieto di sosta… Intanto, a chilometri di distanza, Gabriel Cortez (Eduardo Noriega), efferato narcotrafficante, evade in maniera spettacolare da un convoglio dell’Fbi sotto la responsabilità diretta del capo, John Bannister (Forest Whitaker). Con l’aiuto di una banda armata di tutto punto, capitanata dallo spietato Burrell (Peter Stormare), Cortez si dirige così verso il Messico portandosi appresso anche un agente federale come ostaggio. A questo punto la pacchia è finita: il percorso di Cortez finisce infatti per incrociare la ridente
Sommerton Junction e soprattutto la placida vita dello sceriffo Owens, a cui non resta altro che approntare una (improvvisata) squadra d’assalto per impedire a Cortez di passare il confine. In ogni modo…
Le “vite†di Schwarzy non si contano più: da Mr. Universo a signore incontrastato del cinema 'crash boom bang', passando per la poltrona di Governatore della California (qualcuno dice che sarebbe arrivato alla Casa Bianca se non avesse avuto la sfortuna di nascere in Austria…) fino al ritorno al cinema. Che poi un ritorno alla fine dei conti non è, visto che in fondo non l’aveva mai abbondanato davvero. Troppa la voglia di divertire e far divertire. E questo The last stand - L’ultima sfida non esula dalle intenzioni del 65enne Terminator. Dopo I mercenari - The Expendables e il sequel I mercenari 2, Schwarzenegger è l’epicentro di un 'action movie' graffiante che nasconde molto altro. Il regista sudcoreano