EDUCAZIONE SIBERIANA: DRAMMA STORICO PER GABRIELE SALVATORES DALL'OMONIMO ROMANZO DI NICOLAI LILIN. TRA GLI ALTRI LA CELLULOIDE CHIAMA ALL'APPELLO JOHN MALKOVICH NEI PANNI DI NONNO KUZYA
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal XXII. Courmayeur NOIR InFestival (10-16 Dicembre 2012) (presentazione di alcune scene) - Dal 28 FEBBRAIO
(Educazione siberiana; ITALIA 2012; Drammatico storico; 110'; Produz.: Cattleya, in collaborazione con Universal Pictures International Italy; Distribuz.: 01 Distribution)
(*) Nicolai Lilin, l’autore del romanzo dal quale è stato tratto il film è del 1980. Educazione siberiana è il suo primo libro e racconta la sua crescita e formazione all'interno di una comunità criminale. Ha visto Mediterraneo e ha chiesto a Salvatores di farci un film. Ne è uscita un’opera definita dal regista: "Il lavoro dal quale ho imparato di più che da qualsiasi altro progetto."
L'"educazione siberiana" è uno strano tipo di "educazione". E' un'educazione criminale, ma con precise e, a volte sorprendentemente condivisibili, regole d'onore.
La storia si svolge in una regione del sud della Russia e abbraccia un arco di tempo che va dal 1985 al 1995. In quegli anni avviene uno dei più importanti cambiamenti della nostra storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e la conseguente sparizione dell'Unione Sovietica con tutto quello che questo evento ha poi comportato nei rapporti economici e sociali dell'intero pianeta.
Ispirato all'omonimo romanzo di Nicolai Lilin (edito da Einaudi), in cui l'autore racconta la sua infanzia e la sua adolescenza all'interno di una comunità di "Criminali Onesti" siberiani, così come loro stessi amano definirsi, il film racconta la storia di ragazzi che passano dall'infanzia all'adolescenza, e della comunità in cui sono cresciuti, rappresentando, attraverso un microcosmo molto particolare, una storia universale che, al di là delle implicazioni sociali, acquista un significato metaforico che riguarda tutti noi.
SHORT SYNOPSIS:
A drama based on a memoir about growing up as a member of the Urka community in the small republic of Transnistria.
di detenzione, Gagarin rientra a Fiume Basso smanioso di ottenere soldi e potere, affidandosi così agli uomini di Seme Nero; Kolima, invece, diviso tra l’amore impossibile per la “voluta da Dio†Xenja (Eleonor Tomlison), una giovane afflitta da gravi problemi psichici, e le regole che il nonno gli ha lasciato, finirà sulla strada della vendetta proprio a causa di Gagarin...
Filmografia di Gabriele Salvatores alla mano, si potrebbe dire che i siberiani “non hanno pauraâ€. Il regista premio Oscar per Mediterraneo, infatti, alzando il livello della bramosia - ma lasciando immutato il senso di fraterna amicizia che è capace di nascere tra due ragazzini - porta tra i ghiacci della Siberia il suo senso dell’onore e della giustizia. Così come in Io non ho paura, tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, con Educazione siberiana, tratto invece dal romanzo di Nicolai Lilin, i ragazzi di Salvatores hanno un loro sub-codice nel codice.
ampio e dall’appeal innegabile, riesce però solo nei trenta minuti finali a sopraffare la propria zavorra di retaggi culturali imbastiti di malavita e regole, di cose già viste (il momento sull’altalena al rallenty giura vendetta) e la voglia di mostrarsi “internazionaleâ€.
Perle di sceneggiatura
Nonno Kuzya (JOHN MALKOVICH): "Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare".
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano 01 Distribution e Silvia Saba (SwService)