LA SCOPERTA DELL'ALBA: ALLA SUA SECONDA PROVA DA REGISTA DOPO 'COSMONAUTA' (2009), SUSANNA NICCHIARELLI SI ISPIRA ORA AL LIBRO OMONIMO DI WALTER VELTRONI PER UN INCONSUETO 'VIAGGIO NEL TEMPO'
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - VII. Festival Internazionale del Film di Roma (9-17 Novembre 2012) IN CONCORSO 'Prospettive Italia' - Dal 10 GENNAIO
Roma, 1981: il Professor Mario Tessandori viene ucciso con sette colpi di rivoltella da due brigatisti, nel cortile dell'università e sotto gli occhi di tutti. Muore tra le braccia di Lucio Astengo, suo amico e collega. Poche settimane dopo, Lucio Astengo scompare nel nulla.
Siamo nel 2011. Caterina e Barbara Astengo, che avevano sei e dodici anni quando è scomparso il padre, mettono in vendita la casetta al mare della famiglia, oramai abbandonata da tempo. La casa è piena di ricordi di un'infanzia interrotta dalla sparizione del papà , di una famiglia spezzata e mai più ricomposta. In un angolo, c'è un vecchio telefono ancora attaccato alla presa. È uno di quei telefoni con la rotella, che fa nostalgia solo a guardarlo: Caterina solleva la cornetta e scopre che dà segnale di libero. Il fenomeno è inspiegabile, la linea è staccata, prova a fare dei numeri ma il telefono rimane muto... poi, quasi per gioco, le viene in mente di provare a fare il numero della loro casa di città di trent'anni prima.
Questa volta, dall'altra parte sente squillare: le risponde una voce di bambina. È lei, a dodici anni, una settimana prima della scomparsa del papà . Il destino le ha dato una seconda occasione: se non per salvare il padre, almeno per scoprire la verità .
Commento critico (a cura di ELISABETTA VILLAGGIO)
Tratto dall’omonimo romanzo di Walter Veltroni, La scoperta dell’alba, è il secondo film di Susanna Nicchiarelli che, oltre a dirigerlo, lo ha scritto, con Michele Pellegrini, e lo interpreta. La scoperta dell’alba è un film, come lo definisce la stessa autrice, onirico. La trama rispetta quella del romanzo anche se la Nicchiarelli ha scritto il personaggio al femminile proprio per avere maggiore empatia. La storia narra di Caterina (Margherita Buy) e sua sorella Barbara (Susanna Nicchiarelli) quando hanno rispettivamente 12 e 6 anni, nel 1981, e il loro padre sparisce nel nulla subito dopo essere stato nominato nuovo preside della facoltà di Giurisprudenza, a Roma. Pochi giorni prima un suo collega ed amico, che era da poco diventato preside, era stato ucciso dalle Brigate Rosse all’università davanti a numerose persone. Il corpo del padre non verrà mai ritrovato e tutti si convinsero che il giurista fosse stato rapito dalle Brigate
se stessa da piccola e cerca di cambiare le cose, cerca di cambiare il passato. Così in un gioco nel tempo, in un rivivere certi momenti, nell’andare indietro con la memoria per poter finalmente ricostruire e mettere insieme i pezzi mancanti Caterina e Barbara scoprono cosa era veramente successo allora.
Il film è scorrevole anche se cerca momenti di sospensione ed attesa segnati da lunghi primi piano delle protagoniste che cercano di capire la propria vita passata per poter andare avanti con quella attuale. La scoperta dell’alba è un lungometraggio introspettivo che ripercorre alcuni periodi bui della storia italiana e dà una prospettiva diversa e molto intimista, quasi sottotono rispetto al clamore che un argomento del genere potrebbe avere. Ambientato a Roma, nella zona dell’Eur, un paesaggio quasi asettico dove Caterina sceglie di vivere forse per rimuovere certe sensazioni e di dolore che è ora costretta ad affrontare se vuole
scoprire la verità . Il film lascia comunque uno spiraglio di dubbio ma contemporaneamente offre la possibilità alle protagoniste di far crescere il proprio personaggio. Molto brave sia la Buy che la Nicchiarelli nella parte di due sorelle molto diverse tra loro ma unite in questa fase particolare della loro vita. La regista fa un’accurata scelta dei toni e dei colori per definire le atmosfere. La Buy indossa sempre lo stesso paio di jeans e una maglietta di un colore indefinibile ma poi si mette un giubbetto rosso anche nelle situazioni più drammatiche come a voler sottolineare la sua voglia di cercare di capire per stare meglio. La sorella è vestita da rockettara e su quei vestiti neri spicca la sua capigliatura rossa. La casa al mare è sempre assolata ed è una bella giornata di sole anche quando Caterina chiuderà per sempre le finestre di quella casa nell’ultima scena del