WOODY: SOTTO I RIFLETTORI WOODY ALLEN E LA SUA STREPITOSA CARRIERA!
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Da Cannes Classics 2012 - Dal 21 SETTEMBRE
(Woody Allen: A Documentary; USA 2012; Documentario; 113'; Produz.: Rat Entertainment/Mike's Movies/Whyaduck Productions/Insurgent Media/Thirteen's American Masters; Distribuz.: BIM Distribuzione)
Fotografia: Neve Cunningham, Anthony Savini, Nancy Schreiber, Bill Sheehy e Buddy Squires
Montaggio: Karoliina Tuovinen e Robert B. Weide
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
Cominciando dall’ infanzia e dai suoi primi ingaggi professionali da adolescente – quando scriveva barzellette per comici e quotidiani -Woody racconta il percorso della strepitosa carriera di Allen: dal suo lavoro negli anni 50’-60’ come autore televisivo, cabarettista, comico e ospite di talk show televisivi, fino a quello di acclamato sceneggiatore/regista con una media di un film all’anno per più di 40 anni.
SYNOPSIS:
Iconic writer, director, actor, comedian, and musician Woody Allen allowed his life and creative process to be documented on-camera for the first time. With this unprecedented access, Emmy-winning, Oscar-nominated filmmaker Robert Weide followed the notoriously private film legend over a year and a half to create the ultimate film biography. Woody Allen: A Documentary chronicles Allen's career - from teen writer to Sid Caeser's TV scribe, from standup comedian to award-winning writer-director averaging one film-per-year for more than 40 years. Exploring Allen's writing habits, casting, directing, and relationship with his actors first-hand, new interviews with A-listers, writing partners, family and friends provide insight and backstory to the usually inscrutable filmmaker.
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
UNA BIOGRAFIA CHE EVITA CON ACCURATEZZA L'AGIOGRAFIA
La summa della filmografia sterminata, eccentrica e da leggenda, che rende Woody Allen un mito non solo del cinema, prende vita sullo schermo. Sarcastico e tagliente, caustico e geniale, Woody, il documentario di Robert B. Weide, parte dall’uomo Allan Konigsberg per rendere giustizia al regista newyorchese e ad una carriera senza pari. Raccontando lo scrittore e il regista, l’attore e il commediografo, il musicista e l’icona, Weide ha lasciato che la vita e il processo creativo di Allen fossero documentati per la prima volta con pochissimi filtri. Weide ha seguito per oltre un anno e mezzo la vita di Allen, riprendendone il processo creativo ma anche la vita privata, realizzando una biografia che evita con accuratezza l’agiografia.
“Woody Allen è sempre stato un grande punto di riferimento per me - dice Robert Weide -. Ho avuto l’imbarazzo della scelta grazie alla natura prolifica
della produzione di Woody. Infatti Woody, nello stesso arco di tempo che io ho impiegato a realizzare questo documentario, ha realizzato tre lungometraggiâ€. In questa costatazione temporale c’è molto della carriera di Allen: verboso e spesso logorroico con chi gli sta vicino, capace di una produzione prolifica ma sempre di qualità ad alto livello, il documentario prende il via dall’infanzia e dai primi ingaggi professionali da adolescente di Allen - quando scriveva barzellette per comici e quotidiani - svelando il percorso di una carriera unica. Dal suo lavoro negli anni 50’ - 60’ come autore televisivo per Sid Caesar, cabarettista, comico e ospite abituale di talk show televisivi, fino a quello di sceneggiatore/regista con una media di un film all’anno per più di 40 anni, Weide ci racconta il mito a partire dai suoi inizi: “Prendi i soldi e scappaâ€, “Il dittatore dello stato libero di Bananasâ€, “Il dormiglioneâ€, e
“Amore e guerraâ€; passando quindi per gli indimenticabili “Io e Annieâ€, “Manhattanâ€,†Zeligâ€, “Broadway Danny Roseâ€, “La rosa purpurea del Cairoâ€, “Crimini e misfattiâ€, “Mariti e mogliâ€, “Pallottole su Broadwayâ€, “La dea dell’amoreâ€; fino alla recente fase giramondo con “Match Pointâ€, “Vicky Cristina Barcelonaâ€, il successo commerciale del 2011 e Oscar per la sceneggiatura “Midnight in Parisâ€.
Esplorando un Allen insolitamente intimo e il processo di scrittura di uno dei pochi registi indipendenti che ancora sopravvivono in seno alle major, Weide lo ha seguito dal set londinese di “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni†fino alla prima a Cannes di “Midnight in Paris†nel maggio del 2011, senza tralasciare per la via i luoghi dell’infanzia del regista newyorkese nella zona di Midwood a Brooklyn e le innumerevoli interviste alle star del cinema che raccontano aspetti inediti e retroscena - e si va da Antonio Banderas a Penelope Cruz, da Mariel Hemingway
a Scarlett Johansson e Diane Keaton, da Martin Landau a Sean Penn, da Naomi Watts e Owen Wilson fino a Letty Aronson (sorella di Allen e sua socia nelle produzioni) e anche Martin Scorsese. Ma Woody si segnala nella capacità di riflettere l’immagine della genesi di un genio - traumatizzato per sempre dalla scoperta della morte e la conseguente depressione - e di una metodologia di lavoro applicata al cinema che alla lunga è diventata arte.