HOLY MOTORS: L'OMAGGIO ALL'ARTE CINEMATOGRAFICA E ALLA BELLEZZA DI LEOS CARAX
I recuperati di 'Celluloid Portraits' - RECENSIONE - Dal 6 GIUGNO - Dal 65. Festival Internazionale del Film di Locarno (1-11 Agosto 2012): PARDO D'ONORE a LEOS CARAX, regista di HOLY MOTORS (presentato al 65. Festival del Cinema di CANNES)
(Holy Motors; FRANCIA/GERMANIA 2012; Drammatico; 110'; Produz.: CNC/Les Films du Losange/Pierre Grise Productions/arte France CinĂŠma; Distribuz.: Movies Inspired)
Cast: Denis Lavant (Il signor Oscar / Il Banchiere / Il Mendicante / Lâoperaio specializzato della Motion Capture / Il Signor Merda / Il Padre / Il fisarmonicista / Lâassassino / Lâassassinato / Il Morente / Lâuomo di casa) Edith Scob (CĂŠline) Kylie Minogue (Eva / Jean) Eva Mendes (Kay M.) Elise Lhomeau (LĂŠa / Elise) Jeanne Disson (Angèle) Michel Piccoli (Lâuomo dalla macchia di vino) François Rimbau (Uomo cieco) (Non accreditato))
Costumi: AnaĂŻs Romand
Scenografia: Florian Sanson
Fotografia: Caroline Champetier
Montaggio: Nelly Quettier
Casting: Elsa Pharaon
Scheda film aggiornata al:
08 Luglio 2013
Sinossi:
IN BREVE:
Il film segue 24 ore nella vita di un 'essere' (DL) dalle diverse identità : a volte è un uomo, a volte una donna, a volte è giovane, spesso è vecchio quasi fino alla morte, a volte è povero, a volte è ricco. Da killer si trasforma in mendicante, presidente di una società , creatura mostruosa, lavoratore, padre di famiglia... à chiaro che DL sta interpretando dei ruoli, gettandosi a capofitto in ciascuno di essi - ma dove sono le telecamere, la troupe del film, il regista...?
IN DETTAGLIO:
Dal tramonto allâalba, qualche ora della vita del Signor Oscar, un essere che viaggia di vita in vita. Di volta in volta importante dirigente, assassino, mendicante, creatura mostruosa, padre di famiglia... Mister Oscar sembra recitare delle parti immedesimandosi completamente in ciascuna... Ma dove sono le macchine da presa? Eâ solo, accompagnato soltanto da CĂŠline, un signora bionda e slanciata al comando della limousine che lo trasporta dentro Parigi e nei suoi dintorni. Come un assassino scrupoloso che passi da una missione allâaltra. Alla ricerca della bellezza del gesto. Del motore dellâazione. Delle donne e dei fantasmi della sua vita. Ma dovâĂŠ casa sua, la sua famiglia, il suo riposo?
SHORT SYNOPSIS:
From dawn to dusk, a few hours in the shadowy life of Monsieur Oscar...
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO)
Il nuovo film di Leos Carax ha partecipato al Festival di Cannes e a parecchi altri festival, riscuotendo unâondata di consensi positivi. Le "Cahier du cinĂŠma" lo ha eletto il miglior film del 2012. In Holy Motors il regista fa suo e mette in immagini il concetto espresso dallo scrittore Jorge Luis Borge in Everything and Nothing: âIo che sono stato tanti uomini invano, vorrei esserne solo uno: me stessoâ.
Il film segue il protagonista, il signor Oscar, per 24 ore. Lâuomo va in giro per Parigi e dintorni in limousine, dove trova tutto il necessario per trasformarsi di volta in volta in personaggi diversi. Il signor Oscar come un attore si siede di fronte a uno specchio e ogni volta crea e distrugge il proprio personaggio.
La prima impressione che si avverte entrando in contatto con Holy Motors è che il protagonista stia interpretando dei ruoli e per calarsi completamente nella
parte li prova nella realtĂ , con persone comuni e all'oscuro di tutto, come il mendicante o il signor Merda (protagonista del segmento del film âTokyo!â del 2008), che rapisce una modella su un set fotografico e la porta con sĂŠ nelle fognature della cittĂ . Nonostante ciò man mano che i personaggi scorrono davanti agli occhi si nota la partecipazione attiva degli altri interlocutori e come questa sia unâabile messa in scena, ma in campo non câè la macchina da presa. Il regista mostra lâarte che si mescola alla vita, rendendo invisibili i confini tra le due. Quella intrapresa è una sorta di espiazione, il signor Oscar fa i conti con i propri demoni. Lâepilogo diviene la chiave di volta e sintetizza splendidamente il pensiero dellâautore.
La limousine ha un ruolo fondamentale, importante tanto quanto il suo viaggiatore. Per 24 ore saranno inseparabili, lâauto rappresenta il suo rifugio, il suo camerino, la
sua casa. La sua onnipresenza e il suo utilizzo richiamano alla mente Cosmopolis di David Cronenberg.
Per Carax le limo sono dei motori sacri che traghettano âgli uomini nei loro ultimi viaggi, i loro ultimi lavoriâ. Hanno tutte un destino comune e nel momento in cui due dei loro viaggiatori si incontrano condividono lo stesso sogno.
In Holy Motors ci si trova davanti a tante interpretazioni di generi diversi, legate fra loro dallâattore che dĂ loro forma: il bravissimo Denis Lavant. Dieci travestimenti, dieci incontri, dieci âmissioniâ da portare a compimento prima che la limousine torni nella propria casa: il garage. Sono dieci modi diversi di intendere lâesistenza, nessuna delle quali sembra essere quella di Oscar.
Leos Carax si domanda âMa dovâè la vera dimora di ciascuno? Forse le nostre vere case sono giĂ i nostri computer?â. Il film spinge a riflettere e a porsi delle domande: Quando ci rapportiamo agli altri
siamo davvero noi stessi? O forse non siamo un poâ tutti â chi piĂš chi meno â il signor Oscar e ad ogni incontro indossiamo una maschera e mostriamo una parte alterata di noi? Holy Motors è un film particolare e insolito, non va incontro ai gusti di tutti, esige una predisposizione mentale verso la sua storia un poâ sopra le righe.