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RIO: IN QUESTA AVVENTURA D'ANIMAZIONE BRASILERA (ANCHE IN 3D) I DUE PAPPAGALLI PROTAGONISTI BLU E JEWEL SI FREGIANO DELLE VOCI DI JESSE EISENBERG ED ANNE HATHAWAY
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 15 APRILE
(Rio, BRASILE/CANADA/USA 2011; Animazione; 96'; Produz.: Blue Sky Studios/Twentieth Century Fox Animation; Distribuz.: 20th Century Fox)
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Titolo in italiano: Rio
Titolo in lingua originale:
Rio
Anno di produzione:
2011
Anno di uscita:
2011
Regia: Carlos Saldhana
Sceneggiatura:
Don Rhymer
Cast: Anne Hathaway (Jewel) Jesse Eisenberg (Blu) Jamie Foxx (Nico) Leslie Mann (Linda) Jake T. Austin (Fernando ) Jemaine Clement (Nigel) Rodrigo Santoro (Túlio - l'ornitologo) Tracy Morgan (LuÃs ) Carlos Ponce (Marcel ) George Lopez (Rafael il Tucano) Wanda Sykes (Flora) Will i Am (Pedro) Bernardo de Paula (Silvio)
Musica: John Powell
Scenografia: Thomas Cardone
Fotografia: Renato Falcão
Montaggio: Harry Hitner
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
Il pappagallo Blu (Voce di Jesse Eisenberg) è probabilmente l’ultimo esemplare di una rara specie di pennuti. O almeno: crede di essere un superstite. Risiede tranquillo in uno zoo del Minnesota quando scopre che è stato avvistato in Sud America un altro volatile della sua stessa famiglia, un esemplare di sesso femminile di nome Jewel (Voce di Anne Hathaway). Blu, allora, lascia il suo zoo e si mette in viaggio per Rio nella speranza di incontrarla.
SHORT SYNOPSIS:
When Blu, a domesticated macaw from small-town Minnesota, meets the fiercely independent Jewel, he takes off on an adventure to Rio de Janeiro with this bird of his dreams.
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Il cinema d’animazione è arrivato a dei livelli di scrittura, regia e qualità artistica talmente alti che è ormai difficile riuscire a tenere il passo. È quello che capita a quest’ultimo film della Fox, Rio costretto a cederlo di fronte a capolavori degli ultimi anni, come La città incantata, WALL-E, Valzer con Bashir, L’illusionista, Up. Pellicole che affrontano temi storici, politici, ambientali e sociali di una portata così adulta e matura che i bambini hanno poco a che fare se non essere sensibilizzati al riguardo. Il divertimento c’è, ma è l’impostazione morale e ideologica che ha la meglio. Invece, la storia di un pappagallo blu di nome Blu (sic!), l’ultimo esemplare maschio della sua specie, che deve incontrasi con l’ultima femmina Jewel (il cui nome nel doppiaggio italiano è diventato qualcosa di molto simile al dialetto foggiano, “Giòiellâ€, che appunto significa “gioielloâ€) per accoppiarsi e continuare la genealogia, anche se |
sottolinea l’ormai trend del rispetto dell’ambiente e della natura come tema portante dei film animati, non ha proprio le carte in regola per competere con i must tecnici e dell’etica radical chic della Pixar o con la raffinatezza intellettuale di Europa e Giappone. Perché questo film prima che ai temi e all’estetica cinematografica tiene in considerazione l’intrattenimento per i bambini attraverso gag comiche che si interfacciano con la storia di animali e degli essere umani, gag sfruttate attraverso la messa alla berlina dei loro difetti e delle loro idiosincrasie. Come da manuale, il protagonista ha la caratteristica di essere nevrotico, pauroso, un vero e proprio umano e infatti proprio perché è stato addomesticato è più vicino all’uomo che alla natura. E l’arrivo dal freddo e grigio Minnesota alla colorata e solare Rio de Janeiro, con il suo Carnevale e la sua 'joie de vivre', non potrà far altro che portare |
con sé disavventure goderecce e un nuovo modo di concepire la vita. A cominciare dal fatto di lasciarsi alla spalle la propria incapacità di volare.
Se la sceneggiatura non brilla per trovate originali perlomeno scorre attraverso una fluidità funzionale che si fa scudo, in primis, di un “menù†da cinema turistico, da esportazione, dove vengono evidenziate le caratteristiche, o per meglio dire i cliché, del Brasile: il calcio, il Carnevale, le favelas, la samba e il ragazzino ladruncolo con gli occhioni che stanno a indicare il suo cuor d’oro e la sua simpatia. Eppure la struttura del film non può dimenticare gli schemi della 'screwball comedy', esaltando i frizzanti battibecchi dei due pennuti. Come Cary Grant e Katharine Hepburn, Clark Gable e Claudette Colbert, anche Blu e Jewel si desiderano e le loro schermaglie sono la cosa più divertente di tutto il film. Meno riusciti invece gli intermezzi musicali dal |
sapore stantio e sopra le righe, reso ancora più deprimente dal pessimo adattamento della versione italiana. Che delude per certe forzature di linguaggio e traduzione. Fabio De Luigi al posto di Jesse Eisenberg, Victoria Cabello in quelle di Anne Hathaway, Pino Insegno al posto di George Lopez nelle vesti del tucano Rafael. Nel contorno calciatori, cantanti, direttori di telegiornali e presentatori doppiano. Ma ciascuno sa fare il proprio mestiere? D’altronde Pino Insegno, che considera Rio “l’Avatar ornitologico†per i bambini - perché ancora una volta i protagonisti sono blu – dice, nella cornice primaverile della terrazza dell’Hotel Exedra nel centro di Roma, che “è più difficile dare la voce ad un personaggio d’animazione perché gli attori veri hanno l’intensità della loro faccia e del loro corpo, mentre lo spessore tridimensionale del personaggio nel cartone animato deve darlo la voce".
Alla fine i bambini si divertiranno e in fondo è l’unica |
cosa che conta. |
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Pressbook:
PRESSBOOK in ITALIANO di RIO
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