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MANUALE D'AMORE 3: ANCHE ROBERT DE NIRO E MONICA BELLUCCI TRA LE NUMEROSE NEW ENTRY DI MANUALE D'AMORE ATTO III°, ANCORA TARGATO GIOVANNI VERONESI, CON L'IMMANCABILE CARLO VERDONE COME 'MASCOTTE' DEL RINFOLTITO CAST. OBIETTIVO PUNTATO SULLE DIVERSE ETA' DELL'AMORE!
Seconde visioni - Cinema sotto le Stelle - RECENSIONE - Dal 25 FEBBRAIO
"Lavorare in 'Manuale d'amore 3' è stata una esperienza magnifica, anche se ho faticato moltissimo ad imparare a dire le battute in italiano: ho dovuto imparare a dire le battute senza sbagliare la pronuncia e questo ha richiesto moltissimo lavoro. Spero di essere stato bravo e che Giovanni Veronesi non sia costretto a doppiarmi".
L'attore Robert De Niro
(Manuale d'Amore 3 ITALIA 2011; commedia romantica; 127'; Produz.: Aurelio & Luigi De Laurentiis; Distribuz.: Filmauro)
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Titolo in italiano: Manuale d'Amore 3
Titolo in lingua originale:
Manuale d'Amore 3
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2011
Regia: Giovanni Veronesi
Sceneggiatura:
Giovanni Veronesi, Ugo Chiti e Andrea Agnello
Soggetto: Giovanni Veronesi, Ugo Chiti e Andrea Agnello.
Cast: Carlo Verdone (Fabio) Robert De Niro (Adrian ) Monica Bellucci (Viola ) Riccardo Scamarcio (Roberto ) Michele Placido (Augusto ) Laura Chiatti (Micol ) Valeria Solarino (Sara ) Donatella Finocchiaro (Eliana ) Emanuele Propizio (Cupido)
Costumi: Gemma Mascagni
Scenografia: Luca Merlini
Fotografia: Tani Canevari
Montaggio: Patrizio Marone
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
In attesa della trama proviamo solo a pensare che Robert De Niro, sorprendente new entry a stelle e strisce (ma con dna parzialmente italiano), interpreterĂ un professore americano che s'innamora della bellissima Monica Bellucci. Aggiungiamoci pure che De Niro reciterĂ in lingua italiana e direi che possiamo giĂ prenotare il biglietto di ingresso al cinema.
IN DETTAGLIO:
Tre nuovi capitoli per il MANUALE DâAMORE di Giovanni Veronesi. Il regista punta, questa volta, lâobiettivo sulle diverse etĂ dellâamoreâŚ
âGIOVINEZZAâ racconta la storia di Roberto (RICCARDO SCAMARCIO), giovane e ambizioso avvocato, prossimo alle nozze con Sara (VALERIA SOLARINO), e del suo travolgente incontro con Micol (LAURA CHIATTI), bellissima, provocante e misteriosa. Con lei scoprirĂ una realtĂ fuori dal tempo, sospesa fra personaggi stravaganti e tentazioni irresistibili.
âMATURITAââ. Fabio (CARLO VERDONE), un affermato anchorman televisivo, marito fedelissimo da 25 anni, viene travolto da un incontro imprevisto e fatale. Lâintrigante Eliana (DONATELLA FINOCCHIARO) non è però chi sostiene di essere. Un semplice colpo di testa diventerĂ per lui una tragicomica avventura: liberarsi di lei non sarĂ affatto facile!
âOLTREâ. Adrian (ROBERT DE NIRO) è un professore americano di storia dellâarte che da qualche anno, dopo il divorzio dalla moglie, ha scelto di vivere a Roma, la cittĂ che ha sempre amato. Riservato e solitario frequenta poche persone tra cui Augusto (MICHELE PLACIDO), il portiere dello stabile in cui vive. Forse solo a lui ha rivelato il suo segreto: sette anni prima ha subito un delicatissimo intervento di trapianto del cuore. Il fulminante incontro con la figlia di questâultimo, Viola (MONICA BELLUCCI), sconvolgerĂ la sua tranquilla esistenza e lo porterĂ a vivere sensazioni sopite da tempo ed emozioni nuove per luiâŚ
Filo conduttore delle peripezie amorose dei protagonisti un emblematico personaggio: il tassista Cupido (EMANUELE PROPIZIO).
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
ARMATEVI DI PAZIENZA: VALE LA PENA ASPETTAREâŚ!
Una delle piĂš gravi pecche del cinema italiano (lâeccezione non fa la regola) è la paura del non dire abbastanza e la dimenticanza di un fatto fondamentale e incontrovertibile: il cinema ha la straordinaria possibilitĂ di fare a meno di tante parole per parlare con le immagini. Il che volge a sfavore degli albori di questo atto terzo dichiaratamente in odore di âpentacoloâ (ci saranno dunque lâatto IV° e V°) di Manuale dâAmore Giovanni Veronesi doc. Al di lĂ delle prime mosse ammiccanti al cinema dâautore con i due fari che lampeggiano sui titoli di testa, ed il procedere per scorci che portano a prendere dal bagagliaio la rivisitazione contemporanea di una faretra per il neo Cupido, il livello scende da subito sotto i limiti di guardia con lâesplicita presentazione di questa neo incarnazione dellâAmore (Emanuele Propizio), scialbo erede dei putti con arco e |
frecce rappresentati ad oltranza nel Rinascimento sullâonda del ben noto culto-revival dellâAntico. Per sua natura Cupido agisce dietro le cortine e, ben noto per la mira infallibile delle sue frecce, non ci risulta si sia mai sognato di spiegare a parole una cosa tanto evidente per ogni generazione da che mondo è mondo. Câera dunque veramente la necessitĂ narrativa di rimarcare proprio allâinizio, tra le varie cose che gli vengono messe in bocca strada facendo, o per voce fuori campo o per colloquio diretto con lo spettatore, che ââŚLâAmore muove tuttoâŚâ? Qualcosa di piĂš sotteso no? Ma il timore che le varie etĂ dellâAmore, questo il nocciolo del 3° Atto cadenzato nelle tre focali fasce di âGiovinezzaâ, âMaturitĂ â e âOltreâ potessero restare in qualche modo prive del collante necessario non giustifica la scelta e rende il tutto banalmente didascalico.
La timida domanda di uno spettatore che mi chiede âma non |
doveva esserci De Niro?â la dice lunga sullâinteresse generato dalla prima etĂ dellâAmore, la âGiovinezzaâ, che vede un âmĂŠnage Ă troisâ sui generis, dello scontato genere sottobanco, e piuttosto mal condito da Riccardo Scamarcio-Valeria Solarino-Laura Chiatti. Fascia in cui lâunica cosa un poâ piĂš frizzante finisce per essere la coralitĂ dialettale toscana di Castiglion della Pescaia, farcita degli scherzi e della cameratesca solidarietĂ di paese, scandita dâaltra parte alla maniera di un episodio televisivo.
Pazientemente attendiamo allora la seconda fermata, che si appunta sulla âMaturitĂ â, ma neppure Carlo Verdone e Donatella Finocchiaro brillano di sagacia nellâennesima scheggia di tradimento e adulterio. E quando Verdone si vede âcostrettoâ, si fa per dire, sul filo di un âfolleâ, è proprio il caso di dirlo, erotismo sadomaso, a fare il Gatto Mammone, si resta interdetti, colti da unâondata di patetismo piĂš che dalla voglia di ridere. Tra lâaltro si direbbe che il sadomaso |
sia ormai ascrivibile a motivo firma tra il novero delle âesilarantiâ pillole verdoniane. Sarebbe comunque cattiveria il voler negare la presenza di momenti simpatici.
Ma se si ha la pazienza di aspettare (il guaio è che il film dura piĂš di due ore) il momento buono arriva e, con grande gioia dello spettatore con le idee chiare in proposito, attesa e aspettative saranno soddisfatte. Lo saranno non appena sbuca allâangolo, sullo spigolo della terza fascia intitolata elegantemente âOltreâ, Robert De Niro, il vero âmattatoreâ di Manuale dâAmore 3. Onore al merito alla regia (o per meglio dire allo stesso De Niro che sicuramente avrĂ detto la sua in merito) per la felice idea di far esprimere il suo personaggio Adrian, professore americano di Storia dellâArte approdato a Roma dopo il divorzio dalla moglie e un trapianto di cuore, in un italiano strascicato alla maniera americana nei dialoghi diretti e con la |
voce fuori campo nella sua lingua originale quando si tratta di metterci a parte delle sue elucubrazioni mentali. Il suo entrare in scena con la raffinata discrezione dellâuomo della porta accanto, anticipa il momento esilarante giĂ dietro lâangolo con lâincontro-scontro con Carlo Verdone, un momento quasi âen passantâ, fugace prologo al suo reale ingresso in scena da protagonista assoluto con lâadeguata compartecipazione di Michele Placido, perfetto nelle vesti del portiere âmarranoâ del condominio e di sua figlia Viola (Monica Bellucci) in arrivo da Parigi. E qui la mente corre a Sabrina, ad esempio il remake che del precedente classico ha fatto Sydney Pollack, con il quale, pur toccando altri risvolti, si assiste allo scoccare dellâimprevista freccia di Cupido tra lâattempato magnate Linus Larrabee (Harrison Ford) e per lâappunto la giovane Sabrina (Julia Ormond) figlia dellâautista che torna per lâappunto da Parigi splendida come non mai, un poâ piĂš raffinata della |
prorompente Viola/Bellucci di Manuale dâamore 3.
Dispiace per Monica Bellucci che, il piĂš delle volte, e questa non fa eccezione, si debba trovare ristretta e costretta in panni che iniziano a starle stretti, anche per la straordinaria amplificazione delle sue curve, e soprattutto inappropriati almeno in certe circostanze: al di lĂ della âprofessioneâ svolta a Parigi, una volta a casa, quale donna va a tendere il bucato in terrazza in pieno giorno con tacchi a spillo e camicia top in voile nero? Ma andiamo! Lâimprobabile tandem comunque regge il tiro soprattutto per lâinnata grazia di De Niro, padrone assoluto della svariata girandola di nuances minimaliste che di lui conosciamo bene dal registro drammatico a quello comico, dallâalto del suo squisito senso della misura, mai troppo sopra le righe. Eâ lui il vero collante di Manuale dâAmore 3 che finisce anche per congedarsi con un simpatico, personale omaggio alle sue origini italo-americane. |
Valeva la pena aspettare! |
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