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    Home Page > Movies & DVD > Alla scoperta di Charlie

    'ALLA SCOPERTA DI CHARLIE': MICHAEL DOUGLAS E EVAN RACHEL WOOD PROTAGONISTI DI UNA COMMEDIA ALQUANTO BIZZARRA ED OTTIMISTA SULLA FAMIGLIA MODERNA E SUL SOGNO AMERICANO

    "Quello che mi ha veramente attratto della storia è il modo in cui Miranda si prende cura di suo padre. E’ una ragazzina che si occupa del sostentamento di entrambi, lui infatti non lavora, è lei che lavora. Non solo provvede al suo sostentamento, ma deve anche occuparsi del padre. Ho pensato che questo tipo di dinamica fosse un elemento che non vedevo da parecchio tempo".
    Il produttore Randall Emmett

    (King of California MESSICO/USA 2007; commedia; 93'; Produz.: Nu Image/Millennnium Films, in collaborazione con Emmett/Furla Films presentano una produzione Alexander PAyne/Michael London; Distribuz.: Moviemax)

    Locandina italiana Alla scoperta di Charlie

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Alla scoperta di Charlie

    Titolo in lingua originale: King of California

    Anno di produzione: 2007

    Anno di uscita: 2007

    Regia: Mike Cahill

    Sceneggiatura: Mike Cahill

    Cast: Michael Douglas (Charlie)
    Evan Rachel Wood (Miranda)
    Willis Burks II (Pepper)
    Laura Kachergus (Rita)
    Paul Lieber (Doug)
    Kathleen Wilhoite (Kelly)
    Anne Nathan (Direttore dell'Applebee)
    Arthur Santiago (Direttore del McDonald)
    Ashley Greene (Cliente di McDonald)
    Ian Hopps (Ragazzo)
    Anna Khaja (Agente Contreras)
    Will Rothhaar (Guardia di sicurezza)
    Annie O'Donnell (Addetto all'Accoglienza)
    Greg Davis jr. (impiegato del Wal-Mart)
    Jeanie Hackett (Insegnante)
    Cast completo

    Musica: David Robbins

    Costumi: Ellen Mirojnick e Michael Dennison

    Scenografia: Dan Bishop

    Fotografia: James Whitaker

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    "Miranda (Evan Rachel Wood) ha solo sedici anni e nella sua vita ha già dovuto affrontare parecchie delusioni. Abbandonata dalla madre, è stata costretta a lasciare la scuola e per mantenersi lavora come impiegata da McDonald, mentre il padre Charlie (Michael Douglas) è in cura presso una ospedale psichiatrico.
    Quando Charlie esce dall’ospedale e torna a casa, Miranda è costretta a dire addio alla quiete della sua esistenza relativamente tranquilla. Charlie ha una nuova ossessione: da qualche tempo è convinto che il tesoro scomparso dell’esploratore spagnolo Padre Juan Florismarte Garces sia sepolto da qualche parte, nei pressi del comprensorio dove vivono, in una zona periferica della California. Armato di un metal detector e di una pila di libri, che narrano le vicende di alcuni cacciatori di tesori, Charlie si convince sempre più che l’oro sia sepolto al di sotto del negozio Costco del loro quartiere. Per questa ragione cerca di persuadere Miranda a farsi assumere lì, per poi studiare un piano ed effettuare gli scavi nell’orario di chiusura.
    Inizialmente, Miranda è alquanto scettica al riguardo, presto però si ritrova coinvolta nelle folli e grottesche peripezie di Charlie, spinta dal desiderio di dare al padre la speranza di realizzare per una volta nella vita i suoi sogni...".

    Dal >Press-Book< di Alla scoperta di Charlie

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    UN FILM UN PO’ BISLACCO NEL SENSO DELL’ORIGINALITA’ DELLA STORIA E DEL MODO DI CONDURLA, IN CUI L’AUTORE, SCENEGGIATORE E REGISTA AL SUO DEBUTTO CINEMATOGRAFICO, MIKE CAHILL, SEMBRA QUASI SEGUIRE I PASSI DELLA FOLLIA DEL SUO PERSONAGGIO, ALL’INSEGNA, COME DIRE, DELLA STRAVAGANZA. COSI’, TRA REITERATI PRIMISSIMI PIANI E FERMO IMMAGINE, DISSOLVENZE E VOCI FUORI CAMPO ADERENTI ALLA VISUALIZZAZIONE DI MAPPE E TRACCIATI DI ANTICHI LIBRI DEL XVII SECOLO, LA’ DOVE LE INCISIONI IMPROVVISAMENTE SI ANIMANO SEGUENDO LA SOGGETTIVA DEL RACCONTO DEL PROTAGONISTA, AFFIORA CHARLIE: L’INEDITO, STRAORDINARIAMENTE FOLLE, NUOVO PERSONAGGIO DI MICHAEL DOUGLAS CHE, QUANDO SI TRATTA DI DEBORDARE DAGLI ARGINI DELLA NORMALITA’, SEMBRA SAPERE IL FATTO SUO (VEDI ‘UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA’, 1993), DISPENSANDO MAGISTRALI LEZIONI DI SOFISTICATA INTROSPEZIONE. E’ PERALTRO DA NON CREDERE COME UNA SIMILE ICONA DI SCIATTERIA FISICA E MENTALE QUALE LA TRASFIGURAZIONE OPERATA DA DOUGLAS IN CHARLIE SI CARICHI DI COTANTO GLAMOUR. E’ PROPRIO IN

    QUESTO PERCORSO ALQUANTO DESUETO, NELLA APPARENTEMENTE INSANA RICERCA DI UN TESORO PRESUNTO, PIENAMENTE PLAUSIBILE SOLO SUL GRANDE SCHERMO E COMUNQUE NON DEL TUTTO PRIVO DEL SUO FONDAMENTO, CHE LA FIGLIA MIRANDA (EVAN RACHEL WOOD) RISCOPRE IL PADRE PERDUTO, UN PADRE SUI GENERIS, MA PUR SEMPRE UN PADRE

    Bisogna riconoscerlo: che si tratti di un solo giorno o di un periodo di diversi anni, a Michael Douglas l’ordinaria follia risulta particolarmente congeniale. Ricordate il suo mitico ruolo nel film diretto da Joel Schumacher, Un giorno di ordinaria follia (1993)? Un contesto, ovvio, completamente diverso e anche un genere di follia radicata in altro registro. Ma anche in quel caso c’era un padre che non riusciva ad essere tale secondo i canoni di normale quotidianità. C’era un buon livello di sofferenza interiore e c’erano dei rimpianti, ma soprattutto c’era l’ardente e profondo desiderio di riuscire in qualche modo a rimediare. Una buona base

    che sembra tornargli familiare e utile per l’odierno Alla scoperta di Charlie. Fatto sta che Michael Douglas con il suo Charlie, personaggio davvero alquanto sopra le righe, ha offerto una delle sue migliori performance: profondamente introspettiva, in bilico tra schegge di schizofrenica follia e una salute mentale da cui traspare l’origine di un uomo molto intelligente e di grande sensibilità. Sembra qui dimostrata la teoria per cui, in svariate situazioni, al fondo di un’effettiva follia si annida, talvolta, una radice di genialità. Ed è proprio nella resa piena di questo ibrido, contrapposto registro - incredibile il glamour che trasuda da una simile icona di sciatteria fisica e mentale - che Michael Douglas eccelle in maniera fluida e naturale, rendendo del tutto plausibile il profilo di una personalità di fatto alquanto disturbata ma che, dopo un biennio di cura intensiva in un ospedale psichiatrico, riesce a non soffocare del tutto la

    radice fondamentalmente sana del suo io più profondo. E’ là che difatti riaffiora il padre che avrebbe voluto e dovuto essere, quello che per un certo periodo, a suo modo, ha fatto, durante l’infanzia della figlia Miranda, quando sua madre li ha lasciati. Riaffiora, tra le varie occasioni che si presenteranno, quando tra le folli nebbie di un’indebita e avventata vendita dell’auto cara a Miranda (Evan Rachel Wood), dopo aver visto la sua disperazione, la recupera sacrificando il suo amato contrabbasso. E’ qui che Charlie si riabilita in qualche modo agli occhi della figlia, ed è lì che lei riscopre un padre sotto la scorza del folle barbone che si trova davanti agli occhi.
    Alla base di questa riscoperta c’è la rivelazione di un improbabile progetto da parte di Charlie che, date le sue instabili condizioni, non può essere preso sul serio: la ricerca di un tesoro nascosto non è

    cosa da tutti i giorni alla luce della nostra contemporaneità. Il progetto di Charlie sembra davvero folle e in effetti l’unico difetto del film è quello di includere situazioni alquanto inverosimili: con tutta la tolleranza possibile, considerati i precedenti del padre, in molte occasioni la figlia anziché assecondarlo avrebbe senz’altro chiamato il pronto intervento e lo avrebbe rispedito al reparto psichiatrico. Per non dire della relazione cameo con la donna poliziotto o il lassismo con cui il nostro viene lasciato fare al grande magazzino. E’ però anche vero che traspaiono plausibilmente dal personaggio barlumi di verità, persino di genialità (gli studi condotti in ospedale su quei testi antichi e le ricerche su Internet). Così da folle la ricerca si fa semiseria e si è in qualche modo portati a concedere a Charlie la possibilità di fare quello di cui in quel momento sente l’impellente bisogno di fare. Quello che poi

    si scopre davvero man mano che si procede, è proprio Charlie, nella sua personalità a tutto tondo. Una scoperta interessante per la figlia e per lo spettatore, che tra l’attonito e lo stordito, si trova a fare i conti con una storia senz’altro fuori dal comune, a cominciare dall’idea di fondo del suo autore. Se Douglas, ben spalleggiato da un’ottima e calzante partecipazione della Wood, si è portato fino a tanto c’è infatti anche da osservare che la regia di Mike Cahill, al suo debutto nel mondo della celluloide dopo il suo primo romanzo A Nixon Man (Premio ‘Pirate’s Alley Faulkner Award’) lo ha valorizzato al meglio e non solo con il larghissimo ricorso ai primissimi piani, alternati equamente tra Charlie e Miranda, ma anche offrendo un’ottima calibratura tra immagine e registro narrativo, ad esempio sfruttando la dominante voce fuori campo della figlia, da un certo punto in poi registrata

    sulla lettura di quel Diario del XVII secolo su cui Charlie, alquanto determinato, si basa per le ricerche del presunto tesoro. Così, mentre i contenuti di quel Diario risuonano nell’antica dizione dell’epoca cui appartiene, si scopre che vanno anche descrivendo di pari passo i passaggi focali delle reali operazioni in atto di Charlie e Miranda. Il racconto si arricchisce poi di schegge scandite da un reiterato ricorso al fermo immagine accompagnato da didascalie e dall’intermittente scorrere sullo schermo di mappe, tracciati e incisioni di quello stesso diario che improvvisamente si animano a visualizzare la soggettiva mentale del protagonista che racconta. Bisogna ammetterlo, non era certo facile aprire una finestra su un nucleo familiare non propriamente tradizionale come questo. Perché, alla fin fine, è di famiglia che si parla, di affetti perduti e ritrovati per ritrovarsi.

    Perle di sceneggiatura

    Charlie (MICHAEL DOUGLAS): "Ho fatto parecchie cose nella mia vita, ma forse non quello di cui ho bisogno. E forse se faccio questa cosa, allora ci sarò riuscito".

    Links:

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    Galleria Video:

    Alla scoperta di Charlie.mov

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