INTERSTELLAR: FORSE CHE SI, FORSE CHE NO! (A cura di ROSS DI GIOIA)
Andate a vedere Interstellar se... Non andate a vederlo se...
12/11/2014
- Ecco "due righe" su INTERSTELLAR:
«Presuntuoso» o «bellissimo».
«Indimenticabile» o «sopravvalutato».
«Epico» o «baraccone».
Insomma, di INTERSTELLAR si è detto tutto e il contrario di tutto (spesso nella stessa recensione…). E allora cerchiamo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, facendovi scegliere una fazione.
Andate a vedere INTERSTELLAR se:
- per voi perfino quella del Mago Casanova a Striscia la Notizia è “sospensione dell’incredulità”;
- siete del team: “Meglio un Nolan oggi che un J.J. Abrams domani” e anche se dirige il traffico in mezzo a Piazza Venezia va benissimo così;
- pensate che qualunque cosa muova dalla Terra verso l’ignoto vada assolutamente sostenuta con tifo e pop-corn;
- godete nel vedere una come Anne Hathaway dimenticata in una galassia lontana-lontana;
- adorate i robot e pensate che la sera tornino nelle loro robot-case, accendino le loro robot-tv e gustino la loro robot-cioccolata (d’inverno, altrimenti una Dreher gelata d’estate).
Non andate a vedere INTERSTELLAR se:
- della sospensione dell’incredulità avete fatto un mantra tale per cui non passa nessuno (manco Nolan);
- siete del team: “Per me la fantascienza s’è fermata a 2001: Odissea nello spazio”;
- vi siete fatti un Interstellar personale nella vostra mente negli ultimi otto anni a questa parte (era il 2006 quando Paramount annuncia che lo avrebbe diretto Steven Spielberg);
- avete scommesso che era hollywoodianamente impossibile che facessero un film con Mattew McConaughey senza fargli togliere la maglietta (non andate perché perdete);
- avete ancora nelle orecchie il silenzio assoluto del Gravity di Alfonso Cuarón e non avete più smesso il Lexodan.
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