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    Il cinema di Jean-Jacques Annaud

    Biografia

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)

    (Draveil - Essonne, FRANCIA, 1° Ottobre 1943 - )

    JEAN-JACQUES ANNAUD nasce in un sobborgo di Parigi nel 1943. Si innamora del cinema e della fotografia in giovane età. Dopo aver completato i suoi studi alla Scuola Louis Lumière, al IDHEC e alla Sorbonne, lancia la sua carriera nel mondo della pubblicità.

    Realizza il suo primo film per il cinema nel 1976 – Bianco e nero a colori, un forte lavoro sull’anti-colonialismo che vince l’Oscar come 'Migliore Film Straniero'. Nel 1978 dirige Coup de tête. Tre anni dopo arriva il lavoro epico, La guerra del fuoco, che gli assicura una solida reputazione internazionale.

    Nel 1988 dirige la versione cinematografica del romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, in cui, tra gli altri, spicca la memorabile interpretazione di Sean Connery nelle vesti del dotto frate francescano Guglielmo da Baskerville, sopraggiunto presso un'abbazia benedettina sperduta tra i monti del Nord-Italia, in occasione di un concilio indetto all'interno del suddetto monastero. Siamo nel 1327 e alcuni terribili omicidi sconvolgono l'ambiente monastico al punto da allertare la comunità monastica, in particolare frate Guglielmo che, tra una peripezia e l'altra giungerà alla verità nascosta dietro un apparentemente impenetrabile mistero. Il film vince numerosi premi internazionali, tra cui quattro David di Donatello 1987, tre Nastri d'argento e due prestigiosi BAFTA.

    Tre anni dopo realizza L’orso, tratto dal romanzo The Grizzly King (1916) di James Oliver Curwood. Una sorta di favola ecologica raccontata dal punto di vista dell'animale - sulla sceneggiatura di Gérard Brach - che vede come protagonista un possente grizzly prendere sotto la sua protezione un cucciolo d’orso, rimasto orfano della madre. Entrambi braccati da un gruppo di cacciatori, una volta compresa la vera essenza degli animali, rinunceranno all'arduo inseguimento.
    Apprezzato per la sua quasi totale mancanza di dialogo, nonché per la particolare fotografia di Philippe Rousselot e la colonna sonora di Philippe Sarde, L’orso viene considerato uno dei film più riusciti del regista Annaud. Il film, di immediato successo di pubblico e di critica, ottiene una Nomination al premio Oscar per il 'Miglior Montaggio' e vince due Premi César ('Miglior Regista' - Annaud e 'Miglior Montaggio' - Noëlle Boisson).

    Dopo l’adattamento del romanzo autobiografico di Marguerite Duras, L’amante, realizza i 40 minuti di Les ailes du courage usando tecnologia IMAX 3D, utilizzata per la prima volta in un lavoro fiction.

    Nel 1996 dirige Brad Pitt in Sette anni in Tibet, ispirato da un libro autobiografico scritto da Heinrich Harrer e pubblicato nel 1953 e ambientato nell'Austria del 1939, quando Heinrich Harrer (Brad Pitt), un giovane e arrogante scalatore di montagne, membro del Partito nazionalsocialista, viene scelto dal governo tedesco per scalare le montagne dell’Himalaya...

    Quattro anni più tardi, mette a confronto Ed Harris e Jude Law per ricreare il duello fra due cecchini durante l’inferno della battaglia di Stalingrado in Il nemico alle porte.

    Nel 2009 con Deux Frères racconta l’incredibile storia di due tigri separate alla nascita nelle rovine di Angkor Wat.

    Due anni più tardi, ispirandosi al romanzo Paese delle ombre corte di Hans Ruesch, Annaud realizza Il Principe del Deserto, storia popolata da personaggi indimenticabili che rivelano aspetti del mondo arabo raramente affrontati dal cinema. Nel cast Tahar Rahim(Principe Auda), Antonio Banderas (Emiro Nesib), Mark Strong (Sultano Amar), Freida Pinto (Principessa Leyla) e Riz Ahmed (Ali).

    Oggi (2015) con L'ultimo lupo 3D (Wolf totem), torna a rendere protagonista una razza animale, il lupo, i problemi ambientali e i conflitti, ma anche un'amicizia possibile, con l'uomo. Il film è la trasposizione del bestseller semiautobiografico Il totem del lupo (edito in Italia da Mondadori), scritto da Lu Jiamin nel 2004 sotto lo pseudonimo di Jiang Rong, tradotto in 30 Paesi e considerato con 20 milioni di copie vendute, il secondo libro più letto in Cina dopo il Libretto rosso di Mao.

    Protagonista della storia, ambientata negli anni '60, è Chen Zhen (interpretato da Feng Shaofeng), un giovane studente di Pechino, che viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. . A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare sulla comunità, sulla libertà ma specialmente sul lupo, la creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall'astuzia e dalla forza dell'animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione.

    Per la produzione de L'ultimo lupo, girato di proposito interamente in 3D per magnificare i paesaggi ancora incontaminati, Annaud ha impiegato sette anni.

    Aggiornata al: (3 Febbraio 2015)

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