Giuseppe Battiston, la mia fiaba girata in Friuli. Esordio alla regia con Io vivo altrove! ispirato a Flaubert
11/01/2023
- IO VIVO ALTROVE!, esordio alla regia di Giuseppe Battiston e dal 19 gennaio in sala distribuito da Adler Enterteinment, non nasconde l'anima letteraria di riferimento. Ovvero il fatto che sia liberamente ispirato a BOUVARD E PÉCUCHET romanzo incompiuto di Gustave Flaubert con la sua storia di inettitudine e poesia. Protagonisti del libro appunto, Bouvard e Pécuchet, che si incontrano a Parigi scoprendo che non solo svolgono lo stesso lavoro di copisti, ma hanno anche gli stessi interessi. Un'eredità improvvisa consente loro di cambiare vita e andare in campagna sperando di vivere di agricoltura, ma nulla gli va bene. Anzi un destino nero incombe sui due uomini. Qualsiasi cosa facciano va male.
Lo stesso accade, ma nella contemporaneità, a Fausto Biasutti (Battiston) e Fausto Perbellini (Rolando Ravello), uniti non solo dallo stesso nome, ma anche dal fatto di essere entrambi tanto sfigati quanto ingenui e di odiare la vita nella grande città. Il primo è un grigio funzionario di biblioteca (sta al prestito), è vedovo e vive ancora con la madre, mentre il secondo è un addetto alla lettura del gas appassionato di fotografia. Quando Biasutti eredita la vecchia casa della nonna a Valvana, sulle colline del nord est, il loro sogno può finalmente diventare realtà. Entrambi prendono così il coraggio di mollare tutto. Va detto che in loro, almeno inizialmente, l'entusiasmo è ai massimi livelli, ma l'impatto con la vecchia casa e i primi passi nel voler diventare contadini non sono proprio tra i più felici. E così, non a caso, conquistano subito l'appellativo di 'mona' da parte dei poco accoglienti paesani. E che ci sia tanta letteratura e background culturale in questo esordio alla regia di Giuseppe Battiston, attore teatrale abituato ai classici, emerge anche solo da un particolare: il fatto che Biasutti e Perbellini, pur condividendo da tempo casa e disastri, continuino a darsi del Lei ottocentesco. "Una sorta di fiaba girata in Friuli", così l'attore sintetizza questo suo esordio che fa pensare tanto ad alcuni racconti di Kafka e Musil e alla bellezza involontaria dei puri. Il film, con nel cast Teco Celio, Diane Fleri, Ariella Reggio e Alfonso Santagata è una produzione Rosamont con RAI CINEMA e Staragara in collaborazione con Minimum Fax Media e Tucker Film.
(ANSA CINEMA)
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