"Il cinema deve sorprendere e provocare un senso di meraviglia. Mi piacerebbe uscire da una sala dopo aver visto un film e non trovare più la macchina, sentirmi sperduto, lontano dal quotidiano. Vorrei che allo spettatore dei miei film succedesse lo stesso... I miei film nascono da ossessioni. Mi occupo di ordine e di caos; della differenza tra ciò che sta in superficie e la sostanza. Scopro tantissime follie sotto la calma superficie. I misteri non sono solo situazioni nelle quali gli oggetti spariscono in modo totalmente inspiegabile, come è accaduto spesso nella storia dell'umanità. I misteri sono ovunque: la sensazione di sapere che in qualche momento qualcosa ci colpirà... Molto spesso sono sorpreso nel trovare che la musica che mi ha dato l'ispirazione durante le riprese di un film non funziona affatto nel montaggio finale. Amo la musica. Lavoro con essa costantemente, la sento come l'ultima fase creativa che un regista ha in suo possesso. Ho sempre lavorato con Greg Bell e Helen Brown, siamo una squadra affiatata. Abbiamo insieme delle 'sessions' inventive che possono cambiare il tono e lo stato d'animo che sembrava già prestabilito in una scena".
Il regista Peter Weir (*)
(* in: Peter Weir. Il visto, il non visto, l'imprevisto di Irene Sollazzo, Mestre-Venezia 1998, pp. 26-28, Alcione Editore)
“... La scoperta-invenzione di nuovi mondi, l’ebbrezza e la perdita di orientamento, l’incalzare di un’entità ostile senza volto e la potenza rigeneratrice delle catastrofi: i motivi chiave del cinema di Peter Weir ancora una volta trovano innesco figurativo e drammatico nel rapporto tra una ‘piccola’ volontà di potenza e un immenso mistero...”
Adelina Preziosi (Master & Commander Sfida ai confini del mare, in “Segno Cinema” marzo/aprile 2004, anno XXIV, n. 126)
Il regista Peter Weir (*)
(* in: Peter Weir. Il visto, il non visto, l'imprevisto di Irene Sollazzo, Mestre-Venezia 1998, pp. 26-28, Alcione Editore)
“... La scoperta-invenzione di nuovi mondi, l’ebbrezza e la perdita di orientamento, l’incalzare di un’entità ostile senza volto e la potenza rigeneratrice delle catastrofi: i motivi chiave del cinema di Peter Weir ancora una volta trovano innesco figurativo e drammatico nel rapporto tra una ‘piccola’ volontà di potenza e un immenso mistero...”
Adelina Preziosi (Master & Commander Sfida ai confini del mare, in “Segno Cinema” marzo/aprile 2004, anno XXIV, n. 126)