I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER - INTERVISTA all'attrice EMILY BLUNT
30/01/2011 -
EMILY BLUNT si è fatta conoscere nella parte dell'assistente nevrotica in IL DIAVOLO VESTE PRADA. L'abbiamo poi ritrovata nel ruolo della regina Victoria in THE YOUNG VICTORIA. Questa volta la ritroviamo nella commedia I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER, al cinema dal 4 FEBBRAIO, nel ruolo della Principessa Mary, un genere nuovo per lei.
Questo ruolo è una scelta inaspettata rispetto alle tue scelte precedenti. Cosa ti ha spinto ad accettare la parte della Principessa Mary?
EMILY BLUNT: "Era ora per me di recitare una parte più innocente, più dolce (ride). E' un film che mi è
subito piaciuto, appena me l'hanno proposto. In particolare, trovo molto interessante l'idea di rivisitare questo classico in chiave moderna. La sceneggiatura è scritta molto bene, è molto spiritosa. Ma non è stata una parte facile da recitare perché la maggior parte delle riprese si è fatta in studio su sfondo verde. Ci siamo divertiti tantissimo sul set. Nel film, sono una piccolissima principessa, non proprio brillante ma molto divertente. E' un film dall'umorismo intelligente e giusto. C’è da ridere sia per i bambini che per gli adulti".
In questo film reciti per la prima volta con Jack Black, che fa la
parte di Lemuel Gulliver. Cosa si può dire del suo personaggio?
EMILY BLUNT: "Jack è stato proprio fantastico nella parte di questo Gulliver moderno. Gulliver arriva nel piccolo mondo dei Lillipuziani e il suo arrivo capovolge ogni cosa, permettendo così agli abitanti di Lilliput di vedere il mondo sotto una luce completamente diversa".
Il lavoro di attrice richiede anche da parte tua di fare promozione per il film al momento dell'uscita. Ti piace questa parte del tuo lavoro?
EMILY BLUNT: "Mi sembra assolutamente normale partecipare anche alla promozione del film, in particolare quando ti piace il film e il tuo ruolo nel film,
come in questo caso. In fin dei conti, ogni aspetto del mio lavoro ha lati positivi. Certe volte però, le interviste possono essere un po' ripetitive, quando ti ritrovi a dover dire le stesse cose per ore. In quei casi, ho un metodo per rendere ogni intervista unica. Prima dell'intervista, i miei amici mi suggeriscono una parola che dovrò inserire in qualche modo durante l'intervista senza che nessuno se ne accorga. E' un ottimo modo per divertirmi un po' quando mi ritrovo a fare interviste noiose".
Ma i tuoi amici ti suggeriscono parolacce?
EMILY BLUNT: "A volte, però quelle non sono le
parole più difficili da piazzare. Piuttosto mi chiedono di dire parole che non hanno niente a che fare con il film o con la mia vita, come quando mi hanno suggerito la parola "xilofono".
E come sei riuscita ad inserire "xilofono" in una tua risposta?
EMILY BLUNT: "Non ricordo esattamente, ho detto qualcosa del tipo: "Le persone, a volte, possono essere così complesse e diverse, come le note di uno xilofono che sono molto difficili da memorizzare". Niente male, no?" (ride).
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