AGORA - INTERVISTA al regista ALEJANDRO AMENABAR (A cura dell'inviata FRANCESCA CARUSO)
20/04/2010 -
Roma, 19 Aprile 2010 - La Conferenza Stampa del film AGORA si è tenuta all’Ara Pacis a Roma, presente all’incontro il regista e sceneggiatore ALEJANDRO AMENABAR.
Cosa l’ha spinta a realizzare questo film?
ALEJANDRO AMENABAR: "Sono sempre rimasto affascinato dalla scienza, in particolare dell’astronomia e volevo mettere a frutto questa mia passione. Con l’intento di fare un film che parlasse di scienza, ne ho fatto uno che parla di Ipazia, che coniuga benissimo più di un aspetto al quale ero interessato".
Come è riuscito a creare un amalgama così ben integrato del lavoro di ogni singolo operatore, tra fotografia,
montaggio, musiche e tutto il resto?
A. AMENABAR: "L’obiettivo è stato quello di realizzare un viaggio nel passato, ho voluto mettere in scena una ricostruzione reale, mettendoci il massimo impegno e passione così come ce l’ha messa ogni singolo individuo della troupe, che proviene da tutta Europa. Tutti insieme per la riuscita comune del film".
Si vocifera che ci siano state pressioni per impedire l’uscita della pellicola. Qual è il suo pensiero a riguardo?
A. AMENABAR: "Io mi sono occupato del mio lavoro come regista e sceneggiatore, non sono entrato in questo tipo di questioni".
L’intento di voler mostrare che vengono colpite, all’interno del film, la donna e la cultura è stato volontario o istintivo?
A. AMENABAR: "Volevo realizzare un film che parlasse di astronomia. Insieme ai miei collaboratori ci siamo accorti che erano troppi gli scienziati che affollavano questo settore e non potendo entrarci tutti, ho optato per l’unica donna, Ipazia".
Come si è preparato al film?
A. AMENABAR: "Ho messo in atto una ricerca investigativa, per esempio su Cirillo, del quale non sapevo nulla ad eccezione del fatto che fosse stato proclamato Santo. È una figura che è passata alla storia come un Santo, eppure è più vicina al martirio Ipazia".
Lei è credente o ateo?
A. AMENABAR: "Da ragazzo ho frequentato un collegio che impartiva una disciplina cattolica, ma ora non seguo nessuna religione, sono ateo. Credo che esista un'entità che si chiama Natura. Nel film ho voluto inserire quegli aspetti religiosi che conosco".
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