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    Home Page > Ritratti in Celluloide > L'intervista > FANTASTIC MR. FOX - INTERVISTA al regista e co-sceneggiatore WES ANDERSON (A cura dell'inviata MARIA TRIDICO)

    L'INTERVISTA

    FANTASTIC MR. FOX - INTERVISTA al regista e co-sceneggiatore WES ANDERSON (A cura dell'inviata MARIA TRIDICO)

    15/04/2010 - In attesa dell'uscita in sala di FANTASTIC MR. FOX (16 Aprile), la Casa del Cinema ha ospitato in conferenza stampa il creativo regista americano WES ANDERSON, giunto a Roma (il 12 Aprile) in occasione dell’uscita del suo primo film d’animazione.

    Entrato in sala in 'pendant' con la volpe protagonista del film, ha diretto da solo il colloquio con la stampa illustrando il lentissimo svolgimento di produzione della pellicola, indubbiamente differente dai suoi passati live action.
    Pur non trovandosi sempre partecipe sulla scena, Anderson ha rivelato di aver avuto una più intensa supervisione arrivando a monitorare in modo scrupoloso la concretizzazione di ogni fotogramma, grazie ad uno svolgimento del lavoro di progresso e di potenziamento strutturale e lento. La divertente storia di Mr. Fox è tratta dal libro di Roald Dahl, conosciuto autore de La fabbrica di cioccolato, sul temperamento del quale il regista ha ritenuto necessario incentrare il personaggio del ladro di galline. Nel corso della realizzazione della pellicola, il regista ha effettivamente passato molto tempo in Inghilterra a casa dello scrittore, senza lasciarsi sfuggire la possibilità di trarre ispirazione dal paesaggio anglosassone e in particolare dal centro storico della cittadina di Bath; dopo aver riadattato la sceneggiatura dalla storia di Dahl ed averla impreziosita con altri soggetti e minuzie, la spinta iniziale per il rifacimento cinematografico sono stati i pupazzi, i veri personaggi principali del film.
    Pronti dopo una lavorazione lunga sei mesi, il regista, in collaborazione con gli animatori che molto spesso lavoravano da soli con le cuffiette nelle orecchie, li ha immaginati in un contesto animato pensando quale potesse essere tangibilmente l'ambiente ipoteticamente migliore in cui metterli in movimento. Sono passati così tanti anni e questo lavoro si è trasformato in un team disposto ad accogliere nuove idee e suggerimenti; i collaboratori inoltre si sono trasformati in semi attori che non si sono fermati solo ad animare i pupazzi ma che sono riusciti a farli sembrare quasi reali.
    La cosa che è risaltata maggiormente durante la conferenza è stato l'insolito utilizzo della Stop Motion in un momento in cui sembra prevalere il 3D. A questo proposito Anderson afferma che questo nuovo metodo di fare cinema lo ha sempre incantato:

    WES ANDERSON: "Quando faccio un film parto dall’idea non di cosa interessa al pubblico ma di cosa interessa a me, visto che un progetto richiede molti anni. Nonostante la storia breve e la tecnica all’antica, ho trascorso sul mio film lo stesso tempo che Cameron ha trascorso sul suo".

    In seguito aggiunge di non aver visto molti film in 3D, a parte Avatar reputato da lui stesso strabiliante. Tra i suoi prospetti futuri ha appena cominciato a lavorare ad una nuova sceneggiatura, sulla quale però non ha voluto accennare a niente.

    Questo è il suo primo approccio all'animazione: com' è stato passare dall'approccio diretto con gli attori a quello con gli animatori in questa che è la sua opera prima?

    WES ANDERSON: "Devo dire che il risultato finale è sempre lo stesso; si tratta di cercare di dare una forma a tutto quello che va in quel rettangolo.In questo film ho avuto la sensazione di avere maggior controllo su tutto quello che accadeva anche se il tutto accadeva più lentamente. Ho trascorso meno tempo sul set, gli animatori erano soli mentre lavoravano però il mio lavoro è stato quello di monitorare e pianificare tutto il lavoro che si svolgeva in tempi più lenti, infatti per realizzare questo film ci sono voluti un paio di anni. E' stato molto emozionante perché nonostante i tempi dilatati c'era sempre qualcosa in evoluzione. Questo film per me è stato una cosa unica rispetto agli altri film live action: ho lavorato con parecchi dipartimenti di animatori che a loro volta diventano attori perchè non si tratta semplicemente di dare animazione e voce ai personaggi, ma tutti insieme abbiamo studiato e pianificato il lavoro e io ho imparato a conoscere ognuno di loro e questo ha contribuito a far si che ogni animatore ha potuto influenzare con la propria personalità i pupazzi".

    Lei ha spesso descritto la famiglia dentro il film. Qual è il suo interesse per questa famiglia? E nel protagonista quanto c'è di lei?

    WES ANDERSON: "Abbiamo utilizzato tutta la storia originale del racconto perché era molto breve.Quando abbiamo scritto la sceneggiatura abbiamo dovuto arricchirla aggiungendo dei personaggi o dei capitoli in più ma abbiamo utilizzato tutto il materiale originale. Per quanto riguarda il personaggio di Mister Fox non è basato su di me ma sull'autore del racconto; abbiamo cercato di incorporare in questo personaggio tutto quello che abbiamo potuto apprendere della vita e della personalità dell'autore. Ho trascorso un po' di tempo in Inghilterra presso la sua dimora e ho cercato di mettere al centro della sceneggiatura proprio lui. Per quanto riguarda la domanda sulla famiglia abbiamo fatto riferimento alle nostre rispettive famiglie e alla nostra infanzia e questo ha fatto si che il tutto si traducesse in una rappresentazione realistica di famiglia. Devo dire che abbiamo aggiunto un pochino più di dettagli ma ripeto che alla base c'è tutto il lavoro originale dell'autore".

    Il film ci fa pensare ad un sacco di altri film sia con riferimenti della storia sia che del personaggio,se lei dovesse pensare ad un personaggio cinematografico chi sarebbe?!

    WES ANDERSON: "Con questo film visto che si tratta di un adattamento di un libro non ho pensato tanto ad altre cose, anche se mi sono ispirato ad altri film che ho amato nella mia infanzia, ma all'infuori di questo mi sono venute un sacco di idee proprio dal mio vissuto personale. Ad esempio mentre stavo girando mi sono recato in Inghilterra e stavo pensando al lavoro che mi attendeva e mi sono accorto che il centro storico del paese aveva una disposizione perfetta per la cittadina che dovevo realizzare nel film quindi ho fatto delle foto e ho preso spunto per il film".

    Il personaggio di Mister Fox è un messaggio per le persone: vuole risvegliare il loro lato istintivo o al contrario vuole fargli riacquistare la loro umanità?

    WES ANDERSON: "Questa è una cosa che non è presente nel libro ma è una cosa che mi tornava sempre in mente: il personaggio combattuto tra il suo essere domestico e selvaggio, che aveva paura di perdere la sua parte selvaggia. Questo per me è diventata il centro della storia anche perché secondo me rappresenta un po' l'autore del libro".


     
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