66 Mostra: Lido di Venezia 6 settembre 2009 PRESS CONFERENCE & DINTORNI: NEGLI OCCHI di DANIELE ANZELLOTTI e FRANCESCO DEL GROSSO
10/9/2009 -
Presenti in sala: DANIELE ANZELLOTTI (regista), FRANCESCO DEL GROSSO (regista), GIOVANNA MEZZOGIORNO (attrice), SALVATORE ALLOCCA (produttore)
Hai vissuto questo documento come una sorta di terapia del dolore oppure ha avuto per te anche altre valenze? Poi anche la scelta di girare le interviste nei luoghi di appartenenza della famiglia.
GIOVANNA MEZZOGIORNO: “No, non ha funzione di terapia anche perché la richiesta è venuta in primo luogo dai registi. Il tempo ha portato un occhio e un punto di vista nuovo ed oggettivo; cinque anni fa non sarebbe stato possibile creare questo documento nel modo in cui oggi è stato realizzato. È una
storia intesa come senso della vita, energia, di una missione personale”.
Mi rivolgo ai registi, come ci si sente ad essere giovani e già così veterani?
F. DEL GROSSO: “L'intento era quello di creare storia narrata dalla voce di chi conosceva veramente Vittorio Mezzogiorno”.
D. ANZELLOTTI: “Non mi sento veterano, l'esperienza comunque è stata incredibile, non saprei cosa altro dire per esprimerl”.
Che effetto fa sentire persone parlare del padre e quanto è stata importante la presenza di una equipe così giovane per la realizzazione di questo documento?
G. MEZZOGIORNO: “La presenza dei giovani rispecchia fortemente lo spirito del film, è un inno alla
vita. Ho scoperto cose che non sapevo e mi sono stupita di quanto ha lasciato ad altri. Sentimenti, forza ed energia che mio padre ha lasciato. Non conta ciò che si vince, i premi, la carriera, ma l'energia emanata dalla persona che la rende profondamente vera e sempre attuale”.
Siete un gruppo piccolo, molto giovane, come si è lavorato in equipe? Si parla spesso del poco budget a disposizione, quali sono state le vostre scelte in merito, come gruppo e come produzione?
G. MEZZOGIORNO: “Innanzitutto abbiamo fatto la scelta di non avere finanziamenti da reti televisive ma cercare la massima semplicità per un documento che fosse il più possibile autentico e libero da interpretazioni”.
S. ALLOCCA: “Il documento è stato un piccolo miracolo nato per caso da un incontro con Giovanna, ed è nato dalla passione, con tutti i valori familiari, molto intimo. C'è tanto di Giovanna dentro”.
F. DEL GROSSO: “Quando si notano le imperfezioni nella pellicola, nella fotografia, vuole dire che non si è arrivati al cuore e invece la bellezza è data dalla semplicità. Il pubblico dimostra di non apprezzare il lavoro quando nota più le imperfezioni che possono esistere in un film o in un documento, di non andare oltre. Noi abbiamo scelto la semplicità. Ad esempio non si è fatto cenno ai repertori cinematografici di Vittorio Mezzogiorno; il documento non è biografico”.
G. MEZZOGIORNO: “Non è una biografia ma una sorta di fiction per alcuni aspetti. Ad esempio la cena familiare finale.È stato molto faticoso riprendere alcuni ambienti, ricostruire in questo modo una vita, ma alla fine assume un sapore completamente diverso”.
F. DEL GROSSO: “E la musica di Pino Daniele ha un suo ruolo importantissimo perchè arricchisce di contenuti”.
D. ANZELLOTTI: “Ringraziamo tantissimo per la disponibilità di Pino Daniele per aver fornito i pezzi originali. Anche lì siamo piombati in studio un po' all'improvviso e abbiamo raccolto le tracce che ci interessavano. È stato difficile anche questo a volte”.
Hai pensato prima di dire di sì al progetto?
G. MEZZOGIORNO: “No, ho detto di sì quasi subito. Ho analizzato il progetto del documento preparato da Del Grosso e ho accettato perchè sentivo che dovevo farlo subito”.
Per quanto riguarda la distribuzione, arriverà nelle sale?
G. MEZZOGIORNO: “Il film uscirà in dvd il 7 ottobre, perchè nasce come produzione popolare nel senso positivo del termine. In Italia il pubblico non è ancora pronto per i documenti, non è facile trovare strutture per queste proiezioni. Così abbiamo deciso di non appoggiarci a nessuna rete televisiva e di fondi e opportunità ce ne sarebbero stati tanti. Ma abbiamo deciso per la semplicità perchè il documento è prima di tutto una storia familiare, di valori, passione”.
La vita di Vittorio è stato un viaggio, come la sua vita, un po' nomade. Sentite di essere riusciti ad afferrarlo in questo documento?
G. MEZZOGIORNO: “Sì, prima di tutto nella dinamicità, nel progetto giovane, negli aspetti che si è cercato di rendere, la speranza inaspettata del risultato finale”.
(A cura di ENRICA MANES)
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