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Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2021
Paul Greengrass - Notizie dal mondo:
"Credo ci siano diverse sfumature di sentimenti riguardo lo sviluppo dell'industria cinematografica. Alcune persone hanno paura e sono pessimiste. Io no, sono ottimista. Penso che al momento l'industria stia affrontando due crisi contemporaneamente: la prima ovviamente è quella causata dal Covid, che ha interrotto la produzione e ha costretto molte sale cinematografiche a rimanere chiuse. È una sfida che mina l'esistenza stessa dell'industria. Ma credo che ci sia anche una crisi più profonda, nata con le piattaforme di streaming: bisogna capire come farle coesistere con le sale cinematografiche. La pandemia ha accelerato questo processo di cambiamento che sarebbe avvenuto comunque. Credo che torneremo in sala tra sei, nove mesi, ma lo streaming non si fermerà perché è nato grazie al progresso tecnologico e alle scelte di consumo degli spettatori. Credo che sia gli Studios che le piattaforme di streaming arriveranno a un terreno comune per offrire ai consumatori dei contenuti che potranno essere fruiti in entrambi i modi contemporaneamente, sia al cinema che in streaming. Netflix ad esempio sta mettendo in piedi la sua offerta per la sala, contemporaneamente a quella domestica. Allo stesso tempo gli Studios stanno costruendo le loro piattaforme. Stanno facendo entrambi due versioni della stessa cosa. Per quanto riguarda me sia Universal che Netflix sono stati fantastici: mi hanno sostenuto entrambi. Alla fine l'industria è un piccolo mondo: tutti si conoscono e tutti sono consapevoli della crisi. Abbiamo lavorato insieme per portare questo film al pubblico più vasto possibile. Non volevo rimandare il film, perché penso parli di questo momento storico... Sono cresciuto con i film western: da piccolo li vedevo sempre in tv. Negli anni '60 c'era una serie tv molto popolare, Bonanza. Fa parte del mio bagaglio. Poi da studente, quando ho cominciato a fare film, ho approfondito i grandi esponenti di questo genere: John Ford, John Sturges. Non ho mai pensato che avrei fatto un western: ne sono stati fatti tanti. Quattro anni fa ero coinvolto in un progetto di Netflix, Five Came Back, che parla di cinque grandi registi di Hollywood che, all'apice della loro carriera, andarono a combattere la Seconda Guerra Mondiale e, una volta tornati, erano molto cambiati. In questo documentario hanno chiamato cinque registi contemporanei a parlare di ognuno di loro: oltre a me ci sono Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, Guillermo del Toro. Io ho scelto John Ford e ho rivisto tutti i suoi film, l'ho studiato per un mese. Quando, tre anni dopo, ho letto il romanzo Notizie dal mondo ce l'avevo ancora bene in testa: la storia è come quella di Sentieri selvaggi, ma al contrario. In Sentieri selvaggi John Wayne va nel deserto per cercare la ragazza che è stata rapita. In questo invece Tom Hanks trova la ragazza nel deserto e la deve riportare a casa. È stato un buono spunto di riflessione rispetto a quando Ford ha fatto il film negli anni '50"
Paul Greengrass
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