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    Il cinema di Paul Greengrass

    The Paul Greengrass Touch

    SCHEGGE DI STILE IN CELLULOIDE

    UNA CARRIERA SPESA NEL SEGNO DEL SOCIALE E DELLA SENSIBILITA' UMANA

    Candidato all'Oscar e vincitore del Premio Bafta per United 93 (2006), con cui ha puntato la sua macchina da presa sul giorno che ha cambiato il mondo per sempre: l'11 settembre 2001, il regista PAUL GREENGRASS, dopo Bourne Supremacy (2004) torna a dirigere MATT DAMON nei panni di Jason Bourne in The Bourne Ultimatum-Il ritorno dello sciacallo, un thriller di spionaggio che promette di condurre lo spettatore in giro per il mondo: sulle tracce di un uomo che cerca di sfuggire ai suoi potenziali assassini. (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com")

    ***

    Il regista di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum-Il ritorno dello sciacallo, United 93 PAUL GREENGRASS affronta ora la GREEN ZONE, e lo fa tornando a lavorare in coppia con MATT DAMON e avvertendo lo spettatore sulla chiave di lettura con cui rapportarsi a questa nuova storia, tra le innumerevoli che la celluloide possa contare, in una zona di guerra:

    "Questo film non è un film sulla guerra in Iraq. È un thriller ambientato in Iraq, tutto un altro affare. Nella mia esperienza, i thriller più efficaci sono quelli che si svolgono in condizioni estreme, quando le contese morali divengono intense".
    Paul Greengrass

    ***

    Non sono in molti a sapere - ed è dunque bene rimarcarlo, al di là del risultato e dell'indice di gradimento personale - che PAUL GREENGRASS ha cominciato la sua carriera occupandosi di conflitti globali per la ITV britannica. Nell‘arco di dieci anni, ha viaggiato in paesi dilaniati dalla guerra raccontando storie sul tema e sul campo. E anche dopo aver rivolto il suo interesse alla fiction drammatica, si è occupato della produzione di film che esplorano fatti di attualità con un rilievo sociale, mescolando la rigorosa disciplina propria dei documentaristi alla sensibilità drammatica nella strutturazione e nella costruzione del plot caratteristica dei cineasti.

    ***

    "Paul ha tentato di spiegarmi il suo stile, prima di iniziare le riprese — macchine da presa a spalla, niente dolly, nessun segno per terra — e mi ha chiesto se per me era un problema. Naturalmente ho detto di no, ma onestamente mi aspettavo — a prescindere da quello che mi aveva detto Paul per prepararmi — che quando fosse arrivato il momento di girare, avrei visto comparire il dolly e che sarei stato istruito sui segni in terra e sulle luci. Ma non è mai successo. Non abbiamo neanche provato le scene sul set — le abbiamo girate. Ci radunavamo al mattino, discutevamo la scena per circa un’ora e mezza/due, a volte anche più a lungo e poi la giravamo nella sua interezza — scene da otto minuti, dodici minuti, qualunque cosa fosse — invece di suddividerle in spezzoni. È un modo straordinario di fare un film — un metodo diverso di 180 gradi rispetto a quello di altri registi. Questo è uno dei punti di forza di Paul e non credo che si interessato a fare film in altri modi. Il risultato, credo, parla da solo".
    Tom Hanks in occasione di Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013)

    ***

    PAUL GREENGRASS - CAPTAIN PHILLIPS-ATTACCO IN MARE APERTO:

    "Girare questo film sull’oceano, su una nave commerciale, è stato molto importante per me. Ho iniziato il film con la convinzione che dovevamo mettere in scena gli eventi nelle condizioni il più possibile fedeli a quelle realmente accadute. Tutti mi dicevano, ‘Sei pazzo — girare in mare è una di quelle cose che i registi non fanno’. Ma questo dà al film un tocco di veracità incommensurabile... La ricerca della veridicità comporta l’assunzione di enormi rischi nel fare un film — per il regista, per il cast e per la troupe. In termini di riprese, questa è stata l’esperienza più ardua mai affrontata prima. Vivere sul mare tutti i giorni, ogni giorno, girare in spazi angusti o in mare aperto, nella zattera di salvataggio, essere sbattuti da ogni parte, è stato molto tortuoso. Ma ce l’abbiamo fatta ed anche nei tempi previsti. Nel modo migliore, il cast e la troupe hanno avuto la sensazione di essere veramente l’equipaggio della nave, tutti uniti nello stesso lavoro. Allo stesso tempo, ognuno ha fatto il suo lavoro individuale meravigliosamente. La recitazione è stata grande, le luci incredibili, le scenografie meravigliose, il montaggio incredibile. Il tutto condito dal momento finale in cui credo che Tom Hanks offre una performance di stupefacente umanità. Il mio ricordo costante di questo film rimarrà quel momento finale di Tom. Semplicemente umano... Phillips mi ricorda quegli uomini che conoscevo quando ero giovane, crescendo con il padre nella marina mercantile: quegli uomini che trasportano oggetti di uso comune in giro per il mondo, che sono la linfa vitale dell’economia mondiale. Sono i camionisti del mare. Un tipo di mondo molto fisico, molto operaio. Per me, Richard Phillips è quel tipo di uomo — l’uomo comune che si trova suo malgrado in questo confronto. Una persona comune, ma il modo con cui reagisce a quello che gli succede ed il calvario a cui va incontro, racconta del mondo in cui viviamo in modo straordinario".
    Paul Greengrass
    REGISTI in PRIMO PIANO - New Photo Gallery - Paul Greengrass - (Uno per tutti tutti per uno): Captain Phillips-Attacco in mare aperto mentre è atteso per la regia di Notizie dal mondo:

    Non sono in molti a sapere - ed è dunque bene rimarcarlo, al di là del risultato e dell'indice di gradimento personale - che PAUL GREENGRASS ha cominciato la sua carriera occupandosi di conflitti globali per la ITV britannica. Nell‘arco di dieci anni, ha viaggiato in paesi dilaniati dalla guerra raccontando storie sul tema e sul campo. E anche dopo aver rivolto il suo interesse alla fiction drammatica, si è occupato della produzione di film che esplorano fatti di attualità con un rilievo sociale, mescolando la rigorosa disciplina propria dei documentaristi alla sensibilità drammatica nella strutturazione e nella costruzione del plot caratteristica dei cineasti.

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    "Paul ha tentato di spiegarmi il suo stile, prima di iniziare le riprese — macchine da presa a spalla, niente dolly, nessun segno per terra — e mi ha chiesto se per me era un problema. Naturalmente ho detto di no, ma onestamente mi aspettavo — a prescindere da quello che mi aveva detto Paul per prepararmi — che quando fosse arrivato il momento di girare, avrei visto comparire il dolly e che sarei stato istruito sui segni in terra e sulle luci. Ma non è mai successo. Non abbiamo neanche provato le scene sul set — le abbiamo girate. Ci radunavamo al mattino, discutevamo la scena per circa un’ora e mezza/due, a volte anche più a lungo e poi la giravamo nella sua interezza — scene da otto minuti, dodici minuti, qualunque cosa fosse — invece di suddividerle in spezzoni. È un modo straordinario di fare un film — un metodo diverso di 180 gradi rispetto a quello di altri registi. Questo è uno dei punti di forza di Paul e non credo che si interessato a fare film in altri modi. Il risultato, credo, parla da solo".
    Tom Hanks in occasione di Captain Phillips - Attacco in mare aperto (2013)
    Paul Greengrass - Notizie dal mondo:

    "Credo ci siano diverse sfumature di sentimenti riguardo lo sviluppo dell'industria cinematografica. Alcune persone hanno paura e sono pessimiste. Io no, sono ottimista. Penso che al momento l'industria stia affrontando due crisi contemporaneamente: la prima ovviamente è quella causata dal Covid, che ha interrotto la produzione e ha costretto molte sale cinematografiche a rimanere chiuse. È una sfida che mina l'esistenza stessa dell'industria. Ma credo che ci sia anche una crisi più profonda, nata con le piattaforme di streaming: bisogna capire come farle coesistere con le sale cinematografiche. La pandemia ha accelerato questo processo di cambiamento che sarebbe avvenuto comunque. Credo che torneremo in sala tra sei, nove mesi, ma lo streaming non si fermerà perché è nato grazie al progresso tecnologico e alle scelte di consumo degli spettatori. Credo che sia gli Studios che le piattaforme di streaming arriveranno a un terreno comune per offrire ai consumatori dei contenuti che potranno essere fruiti in entrambi i modi contemporaneamente, sia al cinema che in streaming. Netflix ad esempio sta mettendo in piedi la sua offerta per la sala, contemporaneamente a quella domestica. Allo stesso tempo gli Studios stanno costruendo le loro piattaforme. Stanno facendo entrambi due versioni della stessa cosa. Per quanto riguarda me sia Universal che Netflix sono stati fantastici: mi hanno sostenuto entrambi. Alla fine l'industria è un piccolo mondo: tutti si conoscono e tutti sono consapevoli della crisi. Abbiamo lavorato insieme per portare questo film al pubblico più vasto possibile. Non volevo rimandare il film, perché penso parli di questo momento storico... Sono cresciuto con i film western: da piccolo li vedevo sempre in tv. Negli anni '60 c'era una serie tv molto popolare, Bonanza. Fa parte del mio bagaglio. Poi da studente, quando ho cominciato a fare film, ho approfondito i grandi esponenti di questo genere: John Ford, John Sturges. Non ho mai pensato che avrei fatto un western: ne sono stati fatti tanti. Quattro anni fa ero coinvolto in un progetto di Netflix, Five Came Back, che parla di cinque grandi registi di Hollywood che, all'apice della loro carriera, andarono a combattere la Seconda Guerra Mondiale e, una volta tornati, erano molto cambiati. In questo documentario hanno chiamato cinque registi contemporanei a parlare di ognuno di loro: oltre a me ci sono Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, Guillermo del Toro. Io ho scelto John Ford e ho rivisto tutti i suoi film, l'ho studiato per un mese. Quando, tre anni dopo, ho letto il romanzo Notizie dal mondo ce l'avevo ancora bene in testa: la storia è come quella di Sentieri selvaggi, ma al contrario. In Sentieri selvaggi John Wayne va nel deserto per cercare la ragazza che è stata rapita. In questo invece Tom Hanks trova la ragazza nel deserto e la deve riportare a casa. È stato un buono spunto di riflessione rispetto a quando Ford ha fatto il film negli anni '50"
    Paul Greengrass

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