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Il cinema di
Jim Carrey
Perle di sceneggiatura
SCHEGGE DI STILE IN CELLULOIDE:
Colpo di fulmine tra il mago della truffa JIM CARREY ed il carcerato EWAN MCGREGOR in I LOVE YOU PHILLIP MORRIS (COLPO DI FULMINE – IL MAGO DELLA TRUFFA degli esordienti alla regia JOHN REQUA e GLENN FICARRA. Se c’è qualcuno che, volendo, riesce a restare perfettamente in equilibrio camminando in bilico sul filo di lana tra commedia e dramma - pur non essendo certo l’unico - quello è JIM CARREY. Solo che a volte l’insidiosa eco di una comicità già ‘macchiettistico-trasformista’, vorrebbe farci dimenticare le poche occasioni in cui gli è stato chiesto di farlo: vale a dire THE TRUMAN SHOW di PETER WEIR con cui nel 1999 ha vinto un Golden Globe come ‘Miglior Attore’, per non dire del thriller psicologico NUMBER 23 (2007) di Joel Schumacher, forse il suo film migliore. Insomma, a dargli spago, JIM CARREY potrebbe spiazzare ritraendo tristezza e sofferenza interiore quanto volentieri azzarda, e senza alcun timore inonda lo schermo con la sua solare irriverenza. Questa volta si è lasciato coinvolgere in una commedia drammatica in cui è anche prevista una storia d’amore particolare in cui quasi ‘inciampa’ dopo un incidente che sovverte i termini di una vita alquanto ordinaria. E’ così che Steven Russell (CARREY) da poliziotto texano e organista in chiesa nel tempo libero, felicemente sposato, scoprirà un altro se stesso: gay, amante del lusso e truffatore per - ehm, come dire - necessità. E, ironia della sorte, galeotto dell’imprevisto colpo di fulmine per Phillip Morris (EWAN MCGREGOR) sarà proprio il carcere. Quel che si dice: ‘un colpo da maestro’, anzi, a dire il vero, parecchi colpi, uno dietro l’altro e mandati a segno con successo. Cosa non si farebbe per amore!
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
JIM CARREY veste gli irrequieti e divertenti panni di Mr. Tommy Popper ne I PINGUINI DI MISTER POPPER di MARK WATERS. Naturalmente ha accettato felicemente il ruolo, alquanto consono alle sue corde più frequentate sulla celluloide nello stile 'brillante' di cui inevitabilmente è diventato icona elettiva, per una ragione semplice ma precisa:
(I Pinguini di Mr. Popper) “si distingue
ed è diverso da qualunque altro, e mi permette di essere me stesso, un po’ pazzo, irrequieto e divertente... Volevo girare un film che le famiglie ricorderanno. Alcuni sono restii a lavorare con bambini e animali, temendo di essere oscurati dalla loro presenza. Ma io adoro catturare la scintilla d’innocenza che illumina lo schermo e chi meglio degli animali (i pinguini, nel nostro caso) e dei bambini può far brillare quella scintilla?... I pinguini sono stupendi in un modo pazzesco. Sono creature incredibili. Ci sono pochi animali che ispirano un senso di amore altrettanto forte, che toccano quella particolare corda emotiva. È veramente difficile essere tristi pensando a un pinguino. Questa è una delle ragioni per cui ho voluto partecipare al film. I pinguini sono una specie di ossessione per me. Sono come dei cuccioli, moltiplicato per dieci!... Tom Popper si considera un uomo di successo. La sua carriera è in piena ascesa. D’altro canto, anche se partecipa alla vita dei suoi familiari, non è lì con loro veramente. La maggiore preoccupazione che ha è lavorare e affermarsi. Ma, quando arrivano i pinguini, la sua vita viene messa a soqquadro. Anche la vita della sua famiglia viene scombussolata".
Jim Carrey
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