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UN ALTRO GIRO
Ancora al cinema - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Oscar 2021: VINCITORE del Premio al 'Miglior Film Internazionale' (dedicato alla figlia diciannovenne Ida Vinterberg, morta in un incidente stradale); BAFTA 2021: VINCITORE come 'Miglior Film Non in Lingua Inglese' - Dalla Festa del Cinema di Roma 2020
"'Non bevo mai prima di colazione'. La citazione è di Churchill, che ha contribuito a sconfiggere i tedeschi e vincere la Seconda Guerra Mondiale, sotto l'eccessiva e costante influenza dell’alcol. Altri grandi pensatori, artisti e scrittori, come: Čajkovskij e Hemmingway, hanno trovato coraggio e ispirazione in questo modo. Dopo i primi sorsi di alcol, sappiamo tutti che la velocità della conversazione cresce, la stanza si ingrandisce e i problemi si riducono. Con questo film, vogliamo esaminare e rendere omaggio alla capacità dell'alcol di rendere le persone libere. Il film è ispirato alle teorie dello psicologo norvegese Finn Skårderud, secondo cui l'uomo nasce con una carenza di alcol di 0,5 nel sangue. Vogliamo che sia un omaggio all'alcol, ma è ovvio che vogliamo anche dipingere un quadro sfumato. Incorporato nel nostro esame dell'essenza dell'alcol si trova il risvolto della medaglia: sappiamo bene che le persone muoiono e vengono distrutte dal bere eccessivo e dall'alcolismo. Un'esistenza con l'alcol genera la vita, ma può anche uccidere. In questa storia, incontriamo quattro bravi uomini un po' in ritardo nella loro vita. Li incontriamo in un mondo che conosciamo: noioso e mediocre, che li vede chiusi nella monotonia e trincerati in schemi e abitudini, intrappolati in una via di mezzo. Allo stesso tempo, la morte si sta avvicinando. Hanno superato la metà della loro aspettativa di vita. La libertà della giovinezza, le infatuazioni e l'assenza di responsabilità sono gradualmente diventate ricordi lontani. Riscoprono tutto questo e molto di più partecipando a un esperimento che prevede l'assunzione sistematica di alcol. Inizialmente, in relazione al loro lavoro di insegnanti di scuola superiore. Si immagina che il film sia radicato nel mondo reale - in un'intimità completamente nuda, schietta e a volte improvvisata - come in 'Krigen' di Tobias Lindholm, 'Festen' del sottoscritto e 'Mariti' di Cassavetes. I momenti si svolgono, permettendo alla telecamera di osservare e non dettare. Il film assume un approccio umoristico e - per alcuni occhi - scandaloso, verso un argomento serio. 'Un altro giro' vuole essere una storia sfaccettata che allo stesso tempo provoca e diverte, ci fa pensare, piangere e ridere per tutta la durata del film. E si spera che lasci spunti di riflessione e di dibattito per un pubblico che vive in un mondo che, in misura crescente, è definito esteriormente dalla retorica puritana, ma di fatto ha un consumo di alcol piuttosto elevato anche da persone con un'età relativamente giovane. 'Un altro giro' è pensato come un tributo alla vita. Come rivendicazione della saggezza irrazionale che scaccia ogni ansioso buon senso e guarda in basso, nella gioia stessa della sete di vita... sebbene spesso con conseguenze mortali"
Il regista e co-sceneggiatore Thomas Vinterberg
Galleria Fotografica:
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