SECRET TEAM 355

Mace (Jessica Chastain): “James Bond non vive mai la vita vera”
Khadijah (Lupita Nyong’o): “James Bond finisce sempre da solo”

Come dire, le fonti sono più o meno dichiarate, e James Bond non è certo l’unica radice che si possa individuare in Secret Team 355, a cominciare dalla serie dei vari Mission: Impossible. Come c’era da immaginarsi, di azione ce n’è a go-go in un film di questo genere, ma la consapevolezza qui è andata a braccetto con l’ambizione, e non sembra essere andata poi così male. Alla sua seconda regia, dopo l’ultimo film della saga degli X-Men, X-Men - Dark Phoenix, il regista di Secret Team 355 ha del resto un percorso pluriarticolato di sceneggiatore, tra cui Mr. e Mrs. Smith, così come di produttore (X-Men - Giorni di un futuro passato, Elysium), e lo ha ora messo a frutto cercando un arricchimento sia sull’intreccio narrativo - intensivo! – sia

sulle trovate nell’azione stessa, molto ben congegnata al punto da farci digerire bene anche ciò che il cinema ci ha mostrato mille volte in svariati contesti di genere. Non mancano i colpi di scena, e la declinazione pressoché tutta al femminile, con un ‘team nel team’, rende gradevolmente tensivo il mix di campi e controcampi in un’azione ben ‘rinfrescata’ per la speciale occasione. A cominciare dall’agente CIA Mace di Jessica Chastain, la prima della lista a comparire sul campo e di cui impariamo a conoscere quel mix di personalità da donna di ferro e vulnerabilità che le tornerà indietro con tutti gli interessi, dettati dall’imprevisto colpo di coda del tradimento al quadrato, professionale e affettivo. Seguono a ruota la Marie Schmidt di Diane Kruger, la Khadijah Adiyeme di Lupita Nyong’o e la psicoterapeuta di agenzia, Graciela Rivera, di Penelope Cruz, ovvero, un’eroina per caso in mezzo a delle professioniste.

Così, dopo

il preambolo di un blitz nel cuore di un affare da portare a termine cavalcando il profitto assicurato da quella ‘nuova droga che è la tecnologia’, la missione decolla a Parigi rincorrendo un hard disc che nelle mani sbagliate ha tutto il potenziale per scatenare la terza guerra mondiale. E questo è il McGuffin della storia per cui, tutti i giocatori in campo, sono disposti a rischiare il tutto e per tutto pur di accaparrarsi il più che appetibile oggetto in questione, e a ricavarne il bel tornaconto personale. Tutti tranne loro: quel team femminile assemblato al momento in cui, da rivali, si rendono conto che unite, possono sperare di fare la differenza e soffiare dalle mani sbagliate quella potenziale arma di distruzione di massa. Ed è quando entra in gioco la Lin Mi Sheng di Bingbing Fan che le cose si fanno più interessanti e, ovviamente, alquanto complicate. Le

location si moltiplicano a grappolo attraverso le capitali nel mondo fino a Shangai e quando si pensa di essere arrivati alla resa dei conti c’è sempre qualche colpo di scena che ribalta i piani. Le realtà familiari delle rispettive protagoniste del ‘Team 355’, pesano sulle loro coscienze, e il senso di responsabilità si fraziona pericolosamente tra privato e operativo pubblico. Ma la vittoria più autentica è la solidarietà sotterranea di ciascuna nei confronti dell’altra, in un continuo scambio interattivo tra la persona e la squadra.

“Mettiamo in pericolo la nostra vita per salvare quella degli altri”, considera ad un certo punto Li Mi Sheng (Binbing Fan), ma questo speciale Team sa anche bene come farla pagare cara a chi non si fa scrupoli di raggiungere i propri scopi manipolando e frantumando sentimenti e rigore professionale. Provate a chiedere a Nick (Sebastian Stan)! Chi la fa l’aspetti! E quando la vendetta

è donna - anzi, un team di donne - beh, allora diventa inesorabilmente… infallibile!

trailer ufficiale:



clip 'Il team 355 si compone':



clip 'Mace e Nick derubati durante la colazione a Parigi':



clip 'Inseguimento al mercato del pesce':



clip 'Graciela entra nel team 355':



clip 'Stan e Ramirez':