Titolo in lingua originale:
Bad Times at the El Royale
Anno di produzione:
2018
Anno di uscita:
2018
Regia: Drew Goddard
Sceneggiatura:
Drew Goddard
Cast: Jeff Bridges (Padre Daniel Flynn/Dock O'Kelly) Dakota Johnson (Emily Summerspring) Jon Hamm (Laramie Seymour Sullivan/Dwight Broadbeck) Chris Hemsworth (Billy Lee) Cynthia Erivo (Darlene Sweet) Cailee Spaeny (Rose Summerspring) Lewis Pullman (Miles Miller) Nick Offerman (Felix O'Kelly) Xavier Dolan (Buddy Sunday) Shea Whigham (Dr. Woodbury Laurence) Mark O'Brien (Larsen Rogers) Charles Halford (Sammy Wilds) Jim O'Heir (Milton Wyrick) Gerry Nairn (Reporter Paul Kraemer) Alvina August (Vesta Shears)
Musica: Michael Giacchino
Costumi: Danny Glicker
Scenografia: Martin Whist
Fotografia: Seamus McGarvey
Montaggio: Lisa Lassek
Effetti Speciali: Joel Whist (supervisore)
Makeup: Thomas Nellen (direzione)
Casting: Carmen Cuba
Scheda film aggiornata al:
09 Novembre 2018
Sinossi:
7 Sconosciuti al El Royale segue la storia di sette estranei, ognuno con un passato da seppellire, che si incontrano nel fatiscente El Royale, un hotel a Lake Tahoe sul confine tra California e Nevada. Nel corso di una notte, ognuno di loro avrà un’ultima possibilità per redimersi, prima che vada tutto in malora.
Short Synopsis:
Seven strangers, each with a secret to bury, meet at Lake Tahoe's El Royale, a rundown hotel with a dark past. Over the course of one fateful night, everyone will have a last shot at redemption - before everything goes to hell
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Navigato sceneggiatore più che regista, firmatario degli script di Cloverfield per il cinema e di serie per la TV del calibro di Buffy, Alias e Lost, Drew Goddard sigla oggi la direzione della sua opera cinematografica seconda, in coda a Quella casa nel bosco, da cui peraltro si porta dietro Chris Hemsworth, per affiancarlo al ricco cast assemblato per l'odierno 7 Sconosciuti ad El Royale. E Goddard prosegue il suo sentiero da regista ricalcando le stesse orme impresse sulla celluloide del precedente horror. La cifra che marca stretto anche il suo attuale neo-noir trasuda linfa ultracitazionista e metacinematografica, tarantiniana fin nel midollo, con un risultato d'insieme non sempre scorrevole e sinergico sul piano narrativo, spesso sovrastato da una sorta di impulso quasi ossessivo per l'estetica e la citazione, appunto, a grappolo, nella convinzione che sia l'unica via per accreditarsi nel novero del cinema d'autore. Il genere che ritroviamo senz'altro nel
suggestivo ed intrigante prologo, con il tratteggio di ripresa che sottrae qualche fotogramma ad un'azione in atto per riallacciarsi a quella successiva portata ormai a compimento, affacciata già sulla nuova. E' l'efficace montaggio di sintesi di grande impatto visivo oltre che di coinvolgimento emotivo, mentre cattura lo scorcio narrativo da una certa distanza, come se il 'corto' introduttivo includesse una virtuale 'voice over', di fatto assente, che avvertisse lo spettatore: 'ecco, questo è il mcguffin, la ragione che motiva le vicende a venire dell'intera storia'.
Sono in effetti queste le fondamenta del corpo narrativo di questa storia ad inserti, sbriciolata in tessere che ogni tanto lasciano intravedere il background di alcuni dei personaggi che, uno per volta, entreranno in scena dalla porta di uno stesso hotel. Non un hotel qualsiasi, ma il fatiscente El Royale a Lake Tahoe, sul confine tra California e Nevada. Di confine al punto da averlo
paga pegno anche a certe sfumature di stile alla 'David Lynch'. Una cornice come un'altra per incastonarvi gli anni Sessanta, con le perle di musiche e canzoni tanto quanto le spine di 'sessismo' e 'razzismo'.
E non poteva mancare il condimento speziato dei personaggi protagonisti a doppio fondo, per cui ogni avventore dell'hotel - ma a dire il vero sarebbe più corretto parlare di 'motel' - in arrivo uno dopo l'altro come su un red carpet immaginario, non è esattamente chi dice di essere, a parte forse la cantante di colore Darlene Sweet di Cynthia Erivo, meraviglia delle meraviglie canore. Dallo sfrontato e sarcastico venditore di aspirapolvere & Co., Laramie Seymour Sullivan/Dwight Broadbeck di Jon Hamm (che sempre aver rimpiazzato la prima scelta di Russell Crowe), al giovane concierge Miles Miller dell'ottimo Lewis Pullman (che dopo La battaglia dei sessi rivedremo al fianco di Tom Cruise nel prossimo Top Gun: Maverick),
con dei rigurgiti di Vietnam nella testa e intermittenti sensi di colpa. Compattato il potenziale della Emily Summerspring inespresso da Dakota Johnson, sempre uguale a se stessa, alle prese con sfumature incolore, che nulla hanno - e forse non avranno mai! - a che vedere - con la levatura di interpreti come già Uma Thurman in Pulp Fiction (là dove pure vibrava il richiamo di una misteriosa valigetta!). Tanto che la 'disturbata' ragazzina Rose (Cailee Spaeny) finisce per rubarle la scena.
Ma, a sovrastare in tutto e per tutto il grappolo di estranei, mendaci avventori convenuti in quella stessa notte all'hotel El Royale c'è lui. Quell'aspetto stropicciato e smarrito come la sua memoria intermittente, dona una luce particolarmente bieca al suo 'gianico' (nel senso di 'bifronte' come Giano) personaggio, che risponde all'identità fittizia di Padre Daniel Flynn prima ancora che a quella reale di Dock O' Kelly. Ed è Jeff
Bridges, che permea del sudaticcio olezzo di alcool ogni tessera del puzzle narrativo di cui finisce inevitabilmente per chiudere personalmente i lembi come un collante. L'unico, con la cantante di Cynthia Erivo al suo fianco, a trovarsi nella condizione di potersi redimere e di scegliere di farlo, anche per un imprevisto conato di compassione verso altri. L'unico in grado di farci dimenticare il cartoonesco - forse voluto d'accordo, ma fa lo stesso! - personaggio di Billy Lee indossato - a torso nudo - da Chris Hemsworth, tutto muscoli e poco cervello con l'aggravante del delirio di onnipotenza! Beh, meno male che c'è Jeff Bridges che, a quanto pare, sulla celluloide - Tron e Tron Legacy docent - adora chiamarsi Flynn.
Secondo commento critico (a cura di )
intervista video a Jeff Bridges 'Padre Daniel Flynn/Dock O'Kelly' (versione originale sottotitolata):
intervista video a Chris Hemsworth 'Billy Lee' (versione originale sottotitolata):
intervista video a Dakota Johnson 'Emily Summerspring' (versione originale sottotitolata):