Stasera, 30 Giugno, in TV, su IRIS, Canale 22, ore 21.10 -VINCITORE agli OSCAR 2019 del Premio ai 'Migliori Effetti Speciali' (Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles e J. D. Schwalm) - VINCITORE del GOLDEN GLOBE 2019 alla 'Migliore Colonna Sonora Originale' (Justin Hurwitz) - RECENSIONE - Dalla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 Agosto-8 Settembre 2018) - Film di APERTURA - Sulla scia del grande successo di La La Land, vincitore di sei premi Oscar, il regista premio Oscar Damien Chazelle e il protagonista Ryan Gosling tornano a lavorare insieme nel film Il Primo Uomo della Universal Pictures, che narra l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sul luna - Dal 31 Ottobre
"Mi ci vollero circa due anni per avere finalmente l’autorizzazione da lui (Neil Armstrong) La famiglia di Neil lo ha incoraggiato a farlo; il momento cruciale venne quando mi invitò a casa sua, nei sobborghi di Cincinnati - dove aveva vissuto per circa 20 anni - e trascorremmo il pomeriggio a parlare per ore. Mi sentivo molto ottimista ma anche dopo questo incontro gli ci volle del tempo prima di essere pienamente convinto... Neil poteva stare in una cabina di pilotaggio a prendere decisioni immediate ma quando si trattava di altre cose che riguardavano la sua vita era sorprendentemente cauto e ponderato... Quello che sappiamo di Neil ce lo presenta come un simbolo iconico monodimensionale... ma lui era un essere umano tridimensionale che viveva e respirava"
Lo scrittore James R. Hansen
"Spero che le persone lo vedano come un uomo che ha dovuto affrontare circostanze molti difficili. Si pretendeva molto da lui e lui si è sforzato di fare la cosa giusta. Questo era sempre il suo mantra: prendere ogni situazione e trovare il modo giusto per affrontarla"
Il figlio minore di Neil, Mark Armstrong
"Era una persona normale. Coloro che lo vedevano soltanto nei notiziari forse non lo sapevano, ma era anche una persona molto divertente. Quando era in compagnia degli amici era una persona completamente diversa rispetto alla sua immagine pubblica. E spero che il film lo faccia emergere"
Il figlio maggiore di Neil, Rick Armstrong
"Prima di cominciare a lavorare a 'First Man – Il Primo Uomo', conoscevo la narrazione fatta dai libri di testo della missione sulla luna: la storia di successo di un traguardo raggiunto che rappresenta un’icona…ma non sapevo molto di più. Una volta cominciato a scavare, ero sempre più sbalordito dalla pura follia e dal pericolo dell’impresa, la quantità di volte che è andata vicino al fallimento ed il prezzo pagato in termini di vite umane da tutti coloro che vi erano coinvolti. Volevo capire cosa spingesse questi uomini ad affrontare un viaggio nello spazio profondo e come potesse essere questa esperienza, momento dopo momento, respiro dopo respiro"
Il regista Damien Chazelle
Soggetto: Basato sul libro First Man: The Life of Neil A. Armstrong di James R. Hansen.
Cast: Ryan Gosling (Neil Armstrong) Claire Foy (Janet Armstrong) Pablo Schreiber (Jim Lovell) Kyle Chandler (Deke Slayton) Ciarán Hinds (Gene Kranz) Jason Clarke (Edward Higgins White) Ethan Embry (Pete Conrad) Corey Stoll (Buzz Aldrin) Christopher Abbott (Dave Scott) Patrick Fugit (Elliott See) Lukas Haas (Mike Collins) Brian d'Arcy James (Joseph A. Walker) Shea Whigham (Gus Grissom) Cory Michael Smith (Roger Chaffee) Brady Smith (Butch Butchart)
Musica: Justin Hurwitz
Costumi: Mary Zophres
Scenografia: Nathan Crowley
Fotografia: Linus Sandgren
Montaggio: Tom Cross
Effetti Speciali: J.D. Schwalm (supervisore)
Makeup: Donald Mowat (direttore); Chawana Jones
Casting: Francine Maisler
Scheda film aggiornata al:
01 Luglio 2024
Sinossi:
In breve:
Il Primo Uomo narra l'avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sulla luna. Il film si concentra sulla figura di Neil Armstrong e sugli anni tra il 1961 e il 1969. Resoconto viscerale in prima persona, il film esplorerà i sacrifici e il costo che avrà per Armstrong e per l'intera nazione, una delle missioni più pericolose della storia.
Short Synopsis:
A look at the life of the astronaut, Neil Armstrong, and the legendary space mission that led him to become the first man to walk on the Moon on July 20, 1969.
A Biopic on the life of the legendary American Astronaut Neil Armstrong from 1961-1969, on his journey to becoming the first human to walk the moon. Exploring the sacrifices and costs on the Nation and Neil himself, during one of the most dangerous missions in the history of space travel
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non solo sogni di gloria! Il genere di "film su una missione" assume inedite angolazioni interiori nella straordinaria visione di Damien Chazelle (La La Land). Un viaggio che si fa epico dramma nelle viscere di un leader mondiale (il Neil Armstrong di Ryan Gosling) sotto costante, inimmaginabile, pressione, tanto in grazia quanto in tragedia
Damien Chazelle si conferma regista da Oscar a tutto tondo: uno che è capace di sorprenderci per come 'scrive' - meravigliosamente!!! - sul grande schermo tutta quella sceneggiatura 'invisibile', non detta e dunque mai rientrata nella consueta partitura del nero su bianco. Eppure altisonante quanto la parte scritta con il blasonato concorso del Premio Oscar John Singer (Spotlight, The Post). Dopo i sei Oscar per La La Land, Damien Chazelle torna a far coppia artistica con Ryan Gosling con First Man - Il primo uomo - tratto dal libro di James R. Hansen First Man:
E' più che evidente che non potevano mancare riprese nello spazio profondo, eppure, non vedrete nulla di già visto. Lo sguardo è del tutto inedito, fatto di scorci e di primissimi piani che trasudano vibranti soggettive a grappolo, sfumature emotive sensazionali, magari riflesse sul vetro del casco, e vibrazioni sussultorie di partenze, tra test e prove in pieno verismo storico, quando il digitale era ancora nella mente di Dio e l'analogico era l'unica chiave che apriva ogni porta. Il First Man di Damien Chazelle fa impallidire pellicole come Gravity
E mentre pensiamo di aver bisogno di tempo per avvicinare e conoscere meglio questo uomo straordinario, eppure imperfetto, umano fino all'ultimo dei suoi capillari, preparatissimo ingegnere, alla fine ci renderemo conto, più avanti, che l'avevamo conosciuto fin dalle prime battute. Il cielo negli occhi e nel cuore è celebrato come mai prima negli stupendi piani sequenza del preludio: il terremoto emotivo e fisico di un volo di prova, incomparabile se paragonato a quello familiare che di lì a poco investirà Neil Armstrong. Al suo fianco tiene testa in maniera superba Claire Foy, tradotta nella moglie Janet, una donna con la D maiuscola, di quelle che all'epoca hanno fatto la differenza in famiglia, al fianco di uomini di quel calibro, e con figli a carico, dove tutto è più complicato e niente può rientrare nei canoni della normalità . Per inciso, molto meglio di quanto Claire Foy non sia riuscita a
fare nelle vesti 'ammorbidite' di Lisbeth Salander nel Millennium Quello che non uccide di Fede Alvarez, pure al cinema in uscita congiunta al First Man di Chazelle. Ma torniamo alla sua Janet: il buon viso a cattivo gioco la traduce nella colonna portante di una coppia solidale. Forza d'animo e grande carattere, personalità che mettiamo insieme poco alla volta, passando per cenni, per scorci, cuciti insieme da un montaggio fluido come una sinfonia.
Eppure fuori dai denti dell'autocontrollo con i nervi d'acciaio, Neil Armstrong tradisce d'altra parte un'anima umanissima, ferita nel profondo da un genere di dolore non marginabile. Neil Armstrong deve tirare le cortine per lasciarsi davvero andare, come sublimato da Ryan Gosling in un piano sequenza da urlo. Di come Neil Armstrong abbia elaborato quel dolore, di quanto e in che modo abbia influito sulla sua stessa missione sulla Luna, avrete un'idea piena fin dai primi fotogrammi
dell'allunaggio. E questo non accadrà troppo presto. Ed è un qualcosa che solo una cinematografia d'autore, forse anche memore della incomparabile lezione metafisica di Stanley Kubrick, può esprimere in quel modo. Non si può e non si vuole descrivere, dovete solo vederlo e sentirlo sulla vostra pelle. Il finale poi, non poteva certo tradire lo spiazzante stile di Damien Chazelle, con la spettacolare complicità di Neil/Gosling e di Janet/Foy, dove ognuno scrive il suo miglior brano di sceneggiatura senza parole. Al silenzio dei silenzi l'ultima, viscerale, battuta.
Perle di sceneggiatura
Janet Armstrong (Claire Foy): "Siete un branco di mocciosi che giocano con gli aeroplanini di legno. Non avete nulla sotto controllo"
Neil Armstrong (Ryan Gosling): "Dobbiamo fallire quaggiù per non fallire lassù