RECENSIONE - VINCITORE del Leone d'argento - Miglior regia alla 75. Mostra del Cinema di Venezia - Dal 2 Maggio
"Quando ci si trova con un fratello, una sorella o un parente c’è un certo senso di inesorabilità , la sensazione di essere ineluttabilmente legati. Il rapporto non è una scelta, è il destino ed è il sangue. Non puoi sfuggirgli, ma riuscirai a sopravvivergli? ... Quello che mi ha affascinato del linguaggio di Patrick nel libro è che noi diamo per scontato, grazie a film e storie televisive sul West, che le persone parlassero in modo chiassoso, vivace, irruento e invece ci si rende conto che forse non era affatto così. Non c’era la radio, il cinema o la televisione, solo la parola scritta. Ci doveva essere un esasperato senso della formalità — e trattare le persone con rispetto o senza poteva significare vita o morte... In maniera più ampia, credo che 'The Sisters Brothers' sia un film sulla fondazione dell’America e sulle sue fondamenta. Ma in maniera più umana parla di rapporti. Va dal macro al micro, e ritorno"
L’attore John C. Reilly
"Il romanzo di Patrick deWitt è un classico moderno, secondo me. Amo i western ma
questo è anche una storia fantastica e commovente di fratelli e uomini, e una ricerca
di umanità "
Il produttore Michael de Luca
Cast: Joaquin Phoenix (Charlie Sisters) John C. Reilly (Eli Sisters) Jake Gyllenhaal (John Morris) Riz Ahmed (Hermann Kermit Warm) Rebecca Root (Mayfield) Rutger Hauer (Commodoro) Carol Kane (Mrs. Sisters) Ian Reddington (Il padre) Aldo Maland (Il giovane Eli Sisters) Theo Exarchopoulos (Il giovane Charlie Sisters) Lexie Benbow-Hart (La figlia di Crane) Allison Tolman (Ragazza al Saloon di Mayfield) David Gasman (Relay Owner) Philip Rosch (Bottegaio) Jochen Hägele (Commerciante di cavalli)
Makeup: Luigi Rocchetti (capo dipartimento makeup); Massimiliano Duranti (capo dipartimento acconciature)
Casting: Christel Baras, Francine Maisler e Mathilde Snodgrass
Scheda film aggiornata al:
27 Maggio 2019
Sinossi:
In breve:
A metà Ottocento, Hermann Kermit Warm (Riz Ahmed), inquietante cercatore d'oro, viene inseguito per mille miglia, attraverso il deserto dell'Oregon fino a San Francisco, dai famigerati assassini Eli (John C. Reilly) e Charlie Sisters (Joaquin Phoenix), incaricati dal loro boss di farlo fuori. Durante il tragitto, però, Eli vive una crisi personale e comincia a dubitare delle scelte fatte, mandando all'aria tutti i piani.
In dettaglio:
È il 1851, e Charlie ed Eli Sisters (Joaquin Phoenix e John C. Reilly) sono due fratelli e assassini, cresciuti in un mondo selvaggio e ostile. Hanno le mani sporche di sangue: sangue di criminali, sangue di vittime innocenti ... sono dei pistoleri e quella è l'unica vita che conoscono. Il più anziano dei due, l'introspettivo Eli (Reilly) continua ad uccidere su commissione insieme al fratello più giovane, ma sogna una vita normale. Il più giovane dei due, Charlie (Phoenix) che è un grande bevitore, ha preso entusiasta il controllo del duo nell'esecuzione dei cruenti mandati. Ciascuno di loro mette però in discussione il metodo dell'altro e la loro vita è un continuo battibecco.
Durante un viaggio nei territori del Nord Ovest, i fratelli Sisters giungono sulle montagne dell'Oregon, poi in un pericoloso bordello nella piccola città di Mayfield e, infine, nella California della febbre dell'oro. Il viaggio metterà a dura prova il legame tra i due fratelli basato sulla loro attività omicida, ma potrebbe anche trasformarsi nell'occasione per riscoprire ciò che resta della loro umanità ?
Synopsis:
In 1850s Oregon, a gold prospector is chased by the infamous duo of assassins, the Sisters brothers.
Based on Patrick DeWitt's novel, The Sisters Brothers revolves around the colourfully named gold prospector Hermann Kermit Warm, who's being pursued across 1000 miles of 1850s Oregon desert to San Francisco by the notorious assassins Eli and Charlie Sisters. Except Eli is having a personal crisis and beginning to doubt the longevity of his chosen career. And Hermann might have a better offer
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Strisce comiche e film western sono stati i punti di riferimento per il regista Jacques Audiard (Il profeta, Tutti i battiti del mio cuore, Ruggine e ossa, Dheepan-Una nuova vita) e il direttore della fotografia Benoît Debie (che aveva girato Spring Breakers) per dar vita a I fratelli Sisters: un’eccentrica rivisitazione del genere in cui i legami di sangue fanno da perno. I legami che tengono stretti, a dispetto di tutto, una coppia di fratelli diversissimi tra loro sia per età che per carattere. L’Eli di John C. Reilly e il Charlie di Joaquin Phoenix incarnano quel perno, offrendo una variegata panoramica sul senso più profondo di quei legami di sangue, nei diversi ‘giri di pista’ a tutto campo per l’intera durata del film.
Oregon 1851: i tempi e i luoghi del ‘grilletto facile’ e della giustizia ‘fai da te’. Ma, a cominciare dalla sequenza d’inizio, un notturno in cui
domina la suspense all’insegna di ‘sussurri e grida’, la macchina da presa è già pronta a tallonare le mosse dei due fratelli mentre intanto sono di scena le folgori multiple di spari incrociati. Uno sguardo altro per raccontare un episodio in pieno western. Uno sguardo che si nutre più di notturni che della luce del pieno giorno e di bagliori che quando non sono di spari sono di incendi. Una ricerca su commissione da parte del cosiddetto Commodoro, ed ecco che i fratelli Sisters (Eli/Reilly e Charlie/Phoenix) iniziano una sorta di viaggio ‘on the road’, a tappe. Il racconto si fa incrociato e gioca al raddoppio, puntando l’obiettivo ora sui cercatori, i temuti fratelli Sisters, appunto, talaltra sui ricercati: non passa molto prima che il terzo cercatore, il John Morris di Jake Gyllenhaal, si allei con il primo ricercato, il Warm di Riz Ahmed (Gyllenhaal e Ahmed avevano già lavorato
insieme ne Lo sciacallo – Nightcrawler). Nel frattempo, le modalità di questa improbabile alleanza, iniziano a trasudare uno humor quasi all’inglese, misurato e freddino. La voce fuori campo che cadenza una sorta di diario-racconto da parte di Morris/Gyllenhaal e un’inconsueta partitura musicale che va ad infiltrarsi nella sceneggiatura, sono forse le chiavi narrative di maggior interesse.
La motivazione di questo tallonamento incrociato poi, è di quelle tali da rivestire di contemporaneità l’epoca reale del western: la formula chimica elaborata per la ricerca dell’oro (con l’effetto collaterale altamente corrosivo) ha persino un’anima para sci-fi. E l’evolversi degli accadimenti, mentre intanto ci si avvicina sempre più all’epilogo della vicenda, costeggia persino la parodia - la scena dell’imprevista dipartita del Commodoro ne rappresenta un esempio calzante - e neppure la resa dei conti rientra nella cornice di genere. Il primo piano resta comunque su quei fratelli Sisters - l’Eli riflessivo, protettivo fino alla crisi
esistenziale (Reilly), con lo scapicollato bevitore Charlie di Phoenix - e sul loro indissolubile legame. Un legame che neppure il loro travagliato viatico potrà scalfire ma che, a dispetto delle impeccabili interpretazioni, non regala emozioni memorabili, offrendo uno spettacolo di cui, mentre esibisce un compiaciuto mix di generi nel genere, restiamo composti spettatori.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)