RECENSIONE in ANTEPRIMA - A due anni dal debutto, torna Il ragazzo invisibile con il secondo capitolo della saga ancora una volta diretta da Oscar Gabriele Salvatores - Dal 4 Gennaio
"A farci decidere di continuare non sono solo stati la risposta e il gradimento del giovane pubblico. Al di là di tutto, avevamo ancora tanto amore per il nostro ragazzo invisibile, volevamo seguirlo ancora nelle sue avventure di adolescente che ha raggiunto i sedici anni, è cresciuto, ha dovuto affrontare la difficoltà di essere uno 'speciale' nella vita normale di tutti i giorni".
Il regista Gabriele Salvatores
(Il ragazzo invisibile: Seconda generazione; Italia, Russia 2017; fantasy,sci-fi; 100'; Produz.: Indigo Film, Rai Cinema e Frame by Frame; Distribuz.: 01 Distribution)
Sceneggiatura:
Alessandro Fabbri, Ludovica Ramplodi e Stefano Sardo
Soggetto: Distribuito a Natale 2014 da 01 Distribution, Il ragazzo invisibile, capitolo iniziale di quella che si preannuncia come la prima saga di supereroi made in Italy, si è ulteriormente accreditato, soprattutto presso il pubblico più giovane, attraverso uno specifico progetto cross mediale: alcune uscite editoriali (la graphic novel con Panini Comics e un romanzo edito da Salani), un concorso musicale per giovani musicisti senza etichetta promosso con Radio Deejay e Warner Music Italia e un concorso per le scuole promosso con Agiscuola con il quale si è chiesto ai ragazzi di immaginare il seguito. Il successo di tutte queste iniziative, e la crescita progressiva della fan base legata a Il ragazzo invisibile, ci hanno persuasi nel continuare su questa strada che riteniamo importante e vitale per il pubblico italiano.
Il ragazzo invisibile - seconda generazione è un film diretto da Gabriele Salvatores, secondo capitolo riguardante le avventure di Michele Silenzi, un ragazzo dotato del potere dell'invisibilità . Dopo aver seguito la genesi di un potere ereditato da una prima generazione di persone dotate di abilità straordinarie, compresi i genitori di Michele, il ragazzo ben presto farà la conoscenza di Natasha, la sconosciuta sorella. Il sentimento di Michele verso la candida e tenera Stella, segue una strada sempre più tortuosa ed inarrivabile, intanto aumenta l'amorevole compassione verso la madre naturale Yelena. Presto si fa la conoscenza di nuovi dotati come Roccia, Cinetica, Morfeo, Libellula ed Elastica, i cui nomi esprimono la determinata potenzialità sovraumana. Ci si addentra nel racconto della vita vissuta all'interno di una struttura, gli esperimenti, il rapporto con l'umanità , la libertà , la supremazia ed il valore. La sceneggiatura, curata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, pur
avendo una buona struttura, è poco originale, troppo somigliante in tematica ed espressioni ai supereroi di stampo americano, come X-Men, Inhumans, o alla serie Mutant X. Molto probabilmente il film avrà successo per le nuove generazioni giovanili, che si approcciano per la prima volta ad un mondo superhero. Un vero punto debole è quello di non aver sfruttato un'onda creativa e contestuale simile all'approccio creativo utilizzato da Gabriele Mainetti con Lo chiamavano Jeeg Robot.
"A farci decidere di continuare la saga de 'Il ragazzo invisibile' non sono solo stati la risposta e il gradimento del giovane pubblico, ci piaceva l'idea di seguire la crescita e il passaggio all'età adulta di un supereroe problematico e tenero come Michele. C'è più azione in questo episodio, il ritmo è più serrato, senza però perdere quello sguardo europeo che ha caratterizzato il primo film" afferma Gabriele Salvatores. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico del film, finalmente
si può affermare che l'Italia riesce a produrre effetti all'avanguardia, simili a quelli degli Stati Uniti, il tutto grazie alla società Frame by Frame, compresi Davide Luchetti e Lorenzo Foschi e all'artista di effetti visivi Victor Perez. E' presente una sequenza in cui un personaggio è stato completamente realizzato in computer graphic, attraverso la scannerizzazione del corpo. La complessità del film ha richiesto 19 mesi di lavorazione, durante i quali sono stati prodotti più di 21 minuti di immagini generate al computer. Un alto livello di utilizzo degli effetti visivi, comprese ricostruzioni di intere location, una controfigura digitale, movimenti di camera ed elaborazioni di corpi ed effetti spettacolari.
Gabriele Salvatores cerca di incentivare la produzione italiana nel campo del fantastico e della fantascienza, come accaduto con l'innovativo film Nirvana. Il regista sostiene che gli effetti speciali debbano essere sempre al servizio della storia e delle emozioni che con essa si
cerca di trasmettere. Un film costato 8 milioni di euro, che pur avendo un budget leggermente più alto della media, per la qualità e l'elaborazione tecnica proposta, offre allo spettatore una visione di alto livello tecnico e di immagine. Da vedere per divertirsi e riflettere sulle potenzialità nascoste del cinema italiano, che spesso non risalta i talenti e le potenzialità esportandole all'estero al fine di minimizzare i rischi che a volte sono utili da affrontare per creare prodotti nazionali di alto livello.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)