300 - L'ALBA DI UN IMPERO: LA PARIGINA 'FEMME FATALE' EVA GREEN SI TRASFORMA IN GUERRIERA CONTRO UN'ARMATA DI 300 UOMINI
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 6 MARZO
(300: Rise of An Empire; USA 2014; Storico d'azione; 102'; Produz.: Warner Bros./Legendary Pictures/Cruel & Unusual Films/Atmosphere Entertainment MM/Hollywood Gang Productions; Distribuz.: Warner Bros Italia)
Titolo in lingua originale:
300: Rise of An Empire
Anno di produzione:
2014
Anno di uscita:
2014
Regia: Noam Murro
Sceneggiatura:
Zack Snyder e Kurt Johnstad
Soggetto: Dal romanzo a fumetti Xerxes di Frank Miller
Cast: Sullivan Stapleton (Temistocle) Eva Green (Artemisia) Rodrigo Santoro (Serse) Lena Headey (Regina Gorgo) Jack O'Connell (Calisto) David Wenham (Dilios) Scott Burn (Guerriero spartano) Caitlin Carmichael (Artemisia a 8 anni) Callan Mulvey (Scyllias) Hans Matheson (Eschilo) Nancy McCrumb (Donna ateniese) Andrew Tiernan (Efialte) Igal Naor (Re Dario) Andrew Pleavin (Daxos) Ashraf Barhom (Generale Bandari) Cast completo
Mark Killeen (Comandante greco)
Musica: Junkie XL
Costumi: Alexandra Byrne e Christine Bieselin Clark
Scenografia: Patrick Tatopoulos
Fotografia: Simon Duggan
Montaggio: David Brenner e Wyatt Smith
Effetti Speciali: Allen Hall (coordinatore effetti speciali)
Casting: Lucy Bevan
Scheda film aggiornata al:
10 Aprile 2014
Sinossi:
IN BREVE:
Tratto dallâultimo romanzo a fumetti di Frank Miller, Xerxes e raccontato nello stesso stile visivo mozzafiato del campione dâincassi 300, questo nuovo capitolo della saga epica sposta lâazione su un nuovo campo di battaglia - il mare - dove il generale greco Temistocle tenta di unire tutto il suo popolo, alla testa di una carica che cambierĂ il corso della guerra. 300: LâAlba di un Impero vede il ritorno di Temistocle contro la massiccia invasione da parte delle forze Persiane, guidate dallâuomo trasformato in Dio, Serse e da Artemesia, vendicativa comandante della Marina persiana.
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
Dopo che il Generale ateniese Temistocle (Sullivan Stapleton) ha ucciso il buon Re Dario, attirandosi addosso lâira del figlio che diventa il Dio-Re Serse votato alla vendetta (Rodrigo Santoro), e dopo che alle Termopili il re spartano Leonida (Gerard Butler), alla testa dei suoi 300 uomini, si è opposto al ben piĂš numeroso esercito persiano perdendo inevitabilmente vita e battaglia, lo stesso Temistocle guida un altro pezzo di Grecia che contrasta il nemico persiano in mare aperto nella battaglia di Capo Artemisio. Ad affrontare i greci, nel tentativo di conquistare il territorio avversario una volta per tutte, saranno le flotte capeggiate dalla furente Artemisia (Eva Green), a sua volta assetata di vendetta contro i rivali. Il tentativo del Generale ateniese è quello di unire la Grecia definitivamente e di non cadere ai piedi del regno persiano conservando la propria democrazia, ma quanto costerĂ questa ambizione?
Si potrebbe discettare che non
si commenta un sequel iniziando a parlare del film che lâha preceduto. Ma stavolta non se ne può davvero fare a meno, perchĂŠ 300, che ha cavalcato anche lâonda galoppante di Sin City, viene ricordato come uno spartiacque. Al di lĂ della muscolare retorica che instilla, e soprattutto degli incassi (quasi mezzo miliardo di dollari nel mondo, piĂš di dieci milioni di euro da noi) e della sua eccessiva violenza, sette anni fa Zack Snyder confezionò un film che di fatto ha riscritto diversi canoni estetici e anche registici, venendo poi saccheggiato ed emulato in ogni modo possibile (prendete il telecomando e cercate la serie tv Spartacus, se non ci credete). Questa volta Snyder si è limitato alla sceneggiatura (scritta a quattro mani con Kurt Johnstad), prendendo spunto dal romanzo grafico âXerxesâ di Frank Miller, lasciando la regia a Noam Murro (Smart People), genio dei commercials. Ma il figlioccio ha
visto troppe volte il lavoro dellâadorato padrino e in questo 300 - Lâalba di un impero finisce per limitarsi ad un plastico omaggio che brutalizza con ematica violenza. Svuotato di quella forza necessaria a stupire lo spettatore, il film racconta la genesi di una guerra - quella delle Termopili e del manipolo di uomini di Re Leonida fu solo lâepisodio piĂš leggendario - e soprattutto di come divenne Re-Dio lâagguerrito mortale Serse. Il campo di battaglia viene spostato in un mare Egeo che ribolle senza sosta sotto lâiracondo cielo di Grecia, fornendo spunti visivi di un certo pregio che Murro sfrutta al meglio. Tutti elementi iniziali questi che hanno portato chi vi scrive a restare a lungo col fiato sospeso in attesa di quel guizzo, di quel fulmine da âcapostipiteâ che sposti qualche metro piĂš in lĂ quello stesso spartiacque che Snyder aveva tracciato nel 2007. Ma si viene delusi.
300 - Lâalba di un impero gronda roboante retorica (da pseudo epica) e pettorali guizzanti (da imbalsamati marcantoni) in egual misura. Con lâaggravante che maneggia maldestramente il concetto di democrazia moderna. Unica attenuante: Eva Green, spietatissima pirata dal cuore lacerato, che si arroga il compito di rifulgere in un cast di attori misconosciuto. Ă a lei, infatti, che il regista israeliano concede piĂš spazio, tratteggiando un personaggio, questo sĂŹ complesso e denudato - letteralmente⌠- in ogni suo aspetto. Ed è lâunico salvagente lanciato nel gorgo di un irritante concentrato di veemenza insistita che a lungo andare diventa perfino monotono. Sullâaltare della macelleria bellica e dellâestetica da eccesso perenne, Murro sacrifica tutto quello che può, incardinando le parole âThe endâ su quello che rimane, al piĂš, una inspiegabile overdose digitale di ralenti che imbratta di sangue il grande schermo. Ma non abbastanza da impedire di vedere cosa succede sotto. Purtroppo.
P.S.
Le parole âThe endâ non sono, pare, tali: il finale fa infatti presagire un terzo capitoloâŚ