AMERICAN HUSTLE - L'APPARENZA INGANNA: DAL REGISTA DE 'IL LATO POSITIVO' DAVID O. RUSSELL UN CAST CORALE HIGHLIGHTS COMPOSTO DA CHRISTIAN BALE, BRADLEY COOPER, JENNIFER LAWRENCE, AMY ADAMS, JEREMY RENNER E ROBERT DE NIRO, PER RIESUMARE DALLE CRONACHE UNO DEI PIU' CLAMOROSI SCANDALI CHE HANNO SCOSSO GLI STATI UNITI D'AMERICA
Seconde visioni - Cinema sotto le stelle: 'Summer 2014' - VINCITORE ai GOLDEN GLOBE 2014 come 'MIGLIOR FILM COMMEDIA O MUSICALE' (con 7 CANDIDATURE ai GOLDEN GLOBE 2014) - RECENSIONE - Dal 1° GENNAIO
Sullo sfondo di uno degli scandali più sbalorditivi che hanno scosso gli Stati Uniti negli Anni Settanta, American Hustle racconta la storia vera di un ineffabile truffatore, Irving Rosenfeld (Christian Bale), e della scaltra amante inglese Sydney Prosser (Amy Adams) che operano nel mondo della finanza. Costretti dall’FBI, mettono su, con la collaborazione di un agente sopra le righe, Richie DiMaso (Bradley Cooper), una gigantesca operazione con il nome in codice Abscam al fine di smascherare truffatori, mafiosi e politici corrotti. Jeremy Renner interpreta Carmine Polito, l’appassionato e instabile politico del New Jersey che si trova tra due fuochi, i truffatori e i federali. L’imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), potrebbe essere colei che farà cadere il castello di carte...
SYNOPSIS:
A con man, Irving Rosenfeld, along with his seductive British partner Sydney Prosser is forced to work for a wild FBI agent Richie DiMaso. DiMaso pushes them into a world of Jersey powerbrokers and mafia.
A fictional film set in the alluring world of one of the most stunning scandals to rock our nation, American Hustle tells the story of brilliant con man Irving Rosenfeld (Christian Bale), who along with his equally cunning and seductive British partner Sydney Prosser (Amy Adams) is forced to work for a wild FBI agent Richie DiMaso (Bradley Cooper). DiMaso pushes them into a world of Jersey powerbrokers and mafia that's as dangerous as it is enchanting. Jeremy Renner is Carmine Polito, the passionate, volatile, New Jersey political operator caught between the con-artists and Feds. Irving's unpredictable wife Rosalyn (Jennifer Lawrence) could be the one to pull the thread that brings the entire world crashing down.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"L'ARTE DI SOPRAVVIVERE È UN'AVVENTURA CHE NON FINISCE MAI... MA QUANDO INGANNI PER TROPPO TEMPO TE STESSO...".
In principio era American Bullshit e non c'è bisogno della traduzione per capire che cosa si intenda, ma ben presto il primo titolo è stato sostituito con l'attuale American Hustle, vale a dire 'caos americano'. A dire il vero vanno bene entrambi e, anzi, potremmo persino dire che l'uno compensa l'altro nell'indicare la sostanza di un intreccio narrativo declinato su uno dei più colossali scandali truffaldini in materia di finanza assurti agli onori delle cronache a stelle e strisce negli anni Settanta. Ma su questa verità il regista del pluripremiato Il lato positivo David O. Russell sembra aver steso molto colore, avvertendo fin dall'inizio che "alcuni di questi fatti sono realmente accaduti". Vale a dire, solo alcuni, il resto è frutto di una affascinante, seppur a tratti esasperatamente labirintica, rievocazione artistica. Perciò
American Hustle gronda di quel colore e glamour a go-go che gli derivano da un cast corale, prestigioso di nome e di fatto - da Christian Bale, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence , Amy Adams, Jeremy Renner e Robert De Niro - oltre che da un tocco di stile personale nel 'raccontare' sul grande schermo, fatto di voci fuori campo alternate, in cui molto spesso un personaggio tratteggia il ritratto dell'altro e viceversa. Il tutto viene condito e insaporito da una parsimoniosa spolverata di ralenti ed una più che generosa irrorazione di stop al sonoro sui dialoghi, per dare unica voce ad immagini rese protagoniste assolute in seno ad interessanti volteggi di montaggio, indissolubilmente legate a musiche e canzoni più o meno popolari. Gli intermezzi di ripresa in video-registrazione in bianco e nero, in stile novella 'spy story', per alcuni scorci di pseudo 'cinema nel cinema', definiscono i contorni stilistici
di questo neo intrigo internazionale truffaldino portato alla ribalta del grande schermo da Russell con la romantica ironia che non toglie autenticità al dramma di fondo. Registro su cui si spalma ad esempio il cameo di Robert De Niro nei panni del capo mafioso Victor Tellegio, ma anche qualche passaggio a tema come quello del "potere dell'intenzione".
E colore, ritmo e glamour a go go si addensano soprattutto nella seconda parte di questo intreccio, non privo della sua ruggine nell'avvio degli ingranaggi di partenza e di primo percorso - a dispetto della pioggia di nomination ai Golden Globe - sull'onda dell'inganno, 'deus machina' di chi ha basato la complicata architettura di un ambizioso piano truffaldino, sulle solide fondamenta di una vera e propria 'professione' del crimine organizzato (un istituto di credito e prestiti finanziari di fatto solo apparente). 'Professione' resa più che navigata dalla pratica e dalla sfrontatezza che servono lo