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IL FIGLIO DELL'ALTRA: LA REGISTA E CO-SCENEGGIATRICE LORRAINE LÉVY AFFRONTA TEMI DI GRANDE ATTUALITA' CERCANDO LE RISPOSTE NEL CUORE DELLA GENTE COMUNE, MENTRE AFFIDA ALLE DONNE E ALLE NUOVE GENERAZIONI LE SPERANZE PER IL FUTURO
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 30° Torino Film Festival - Dal 14 MARZO
"Io sono ebrea e l’ebraismo fa parte di me. Non sono praticante, sono atea, ma non posso dimenticare che gran parte della mia famiglia è stata sterminata nei campi di concentramento. E comunque sono ebrea ma non sono israeliana, sono due cose diverse. Non essendo né israeliana né palestinese, avevo dei dubbi sull’opportunità di lanciarmi in questo progetto e non volevo girare un film che avesse l’aria di impartire lezioni. Per me, l’unico modo sensato di affrontare questo soggetto era mantenere un atteggiamento di umiltà e raccontare soprattutto la storia di tutti i giorni. Non la Storia con la S maiuscola, che può esacerbare gli animi e le situazioni. Non ho mai avuto intenzione di fare un film politico, anche se alla fine lo è, mio malgrado... Il conflitto israelo-palestinese sembra senza fine ed è stato estremamente difficile trovare un finale al film. Nella sceneggiatura iniziale si concludeva con un attentato, ma io volevo qualcosa di meno prevedibile. Nel corso delle riprese ho capito che bisognava lasciare gli adulti da parte e affidarsi ai personaggi più giovani. All’inizio avevo previsto una panoramica di 360° su un palazzo diroccato dove Yacine viene a rifugiarsi: ho deciso di girare la scena, ma con una panoramica di 180°, perché per il finale ho aggiunto la stessa panoramica, all’inverso, con protagonista Joseph al posto di Yacine. È come se ciascuno dei due fosse la metà dell’altro... Nel film, i padri si lasciano sopraffare dalla scoperta della verità sui propri figli, per loro insopportabile. Preferiscono fuggire che affrontarla. La sofferenza li paralizza. Le madri, invece, riescono presto a chiarirsi tra di loro, cosa che naturalmente non esclude la sofferenza. Il fatto è che le due donne sono capaci di comprendere alcune cose fondamentali: capiscono che i figli che hanno allevato continuano a essere i loro figli; che ora c’è un altro figlio per ciascuna di loro e che non possono ignorarlo, né rifiutarsi di conoscerlo e di imparare ad amarlo; che se occorre tendere una mano, bisogna farlo al più presto, convincendo gli uomini che non esiste alternativa possibile. Il mio film dice che la donna rappresenta il futuro dell’uomo e che quando le donne si alleano possono spingere gli uomini a essere migliori".
La regista e co-sceneggiatrice Lorraine Lévy
(Le Fils de l'Autre; FRANCIA 2012; Drammatico; 105'; Produz.: Rapsodie Production e Cité Films in co-produzione con France 3 Cinéma, Madeleine Films e Solo Films con la partecipazione di Orange Cinéma Séries, France Télévisions, Useful Production, Sofica Hoche Artois Images; Distribuz.: Teodora Film spazio Cinema)
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Titolo in italiano: Il figlio dell'altra
Titolo in lingua originale:
Le Fils de l'Autre
Anno di produzione:
2012
Anno di uscita:
2013
Regia: Lorraine Lévy
Sceneggiatura:
Nathalie Saugeon, Lorraine Lévy e Noam Fitoussi
Soggetto: Soggetto originale di Noam Fitoussi.
Cast: Emmanuelle Devos (Orith) Pascal Elbe (Alon) Jules Sitruk (Joseph) Mehdi Dehbi (Yacine) Areen Omari (Leïla) Khalifa Natour (Saïd) Mahmood Shalabi (Bilal) Diana Zriek (Amina) Marie Wisselmann (Keren) Bruno Podalydès (David) Ezra Dagan (Rabbino) Tamar Shem Or (Yona)
Musica: Dhafer Youssef; Varda Kakon (supervisore musicale); Jean-Paul Bernard (suono)
Costumi: Rona Doron e Valérie Adda
Scenografia: Miguel Markin ed Eytan Lévy
Fotografia: Emmanuel Soyer
Montaggio: Sylvie Gadmer
Makeup: Merav Bouchoucha Horovitz
Casting: Mickaël Laguens (Francia); Esther King (Israele); Rozeen Bisharat (Palestina)
Scheda film aggiornata al:
09 Aprile 2013
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Sinossi:
Durante la visita per il servizio di leva nell’esercito israeliano, Joseph scopre di non essere il figlio biologico dei suoi genitori, poiché appena nato è stato scambiato per errore con Yacine, palestinese dei territori occupati della Cisgiordania. La rivelazione getta lo scompiglio tra le due famiglie, costringendo ognuno a interrogarsi sulle
rispettive identità e convinzioni, nonché sul senso dell’ostilità che continua a dividere i due popoli.
Commento critico (a cura di ELISABETTA VILLAGGIO)
Delicato, efficace e profondo. Il figlio dell'altra, della francese Lorraine Levy, è un film particolare che affronta temi scottanti e difficili con grande capacità e senza cadere in facili sentimentalismi o preconcetti. Joseph e Yacine sono due ragazzi quasi maggiorenni che devono cominciare ad affrontare la loro vita da adulti. Vivono e sono nati nella stessa terra ma il primo è israeliano ebreo e vive a Tel Aviv mentre il secondo è arabo mussulmano e vive nei territori occupati della Cisgiordania. Entrambi crescono con una forte educazione religiosa che li vede contrapposti. Joseph è figlio di un colonnello dell'esercito israeliano e vuole farsi arruolare per servire il suo paese. Durante i controlli medici scoprono che il suo gruppo sanguigno non è compatibile con quello dei genitori. Dopo una serie di accertamenti si viene a scoprire che alla nascita, avvenuta ad Haifa durante la guerra del golfo, era in corso un |
bombardamento e appena venuto alla luce il neonato era stato portato in salvo. Ma contemporaneamente a Joseph era nato anche Yacine e nella confusione del momento i due neonati erano stati scambiati. Le due famiglie vengono convocate all'ospedale di Haifa dove un medico molto imbarazzato racconta ai genitori cosa successe allora. I due padri non vogliono neanche affrontare l'argomento mentre le due madri sono più tolleranti e soprattutto più disposte ad affrontare la realtà . Inizialmente la storia viene nascosta ad entrambi i ragazzi che però scoprono presto la verità scomoda e difficile con la quale si devono confrontare. Non solo non sono i figli naturali dei propri genitori ma sono anche nemici naturali. Il ragazzo cresciuto come un ebreo è in realtà un arabo e viceversa. Nessuno dei due parla l'altra lingua e soprattutto hanno nei confronti dell'altro un odio e un rancore atavico. Sono le due madri che cercano |
l'avvicinamento iniziale, che vogliono conoscere il loro figlio naturale pur continuando ad amare profondamente quello che hanno cresciuto ed educato come se fosse il loro. I due ragazzi sono restii inizialmente ma poi si vogliono conoscere, si vogliono frequentare e grazie a questo superano le iniziali diffidenze e le grandi difficoltà che la loro storia li obbliga a vivere.
Il figlio dell'altra e' un film che colpisce, che affronta un tema di grande attualità e lo fa con coraggio e semplicità lasciando che siano le donne e i giovani a risolvere gli annosi problemi di odio razziale e religioso. E’ un film che riesce a tenere alta la tensione emotiva senza scadere in facili sentimentalismi ed ovvietà . Molto bravi i giovanissimi attori che interpretano il ruolo dei figli ma anche efficacissimi i genitori che riescono a dare una forte emotività nelle scene più complesse. Il figlio dell’altra è ben girato e |
sceglie delle location che aggiungono pathos al film come il famoso muro che divide i territori palestinesi da quelli israeliani e si pone come un qualcosa di insormontabile e sinistro. |
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Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Teodora Film, lo Studio PUNTO&VIRGOLA e Maria Ciampaglione (QuattroZeroQuattro)
Pressbook:
PRESSBOOK in ITALIANO de IL FIGLIO DELL'ALTRA
Links:
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Il figlio dell'altra - trailer
Il figlio dell'altra - trailer (versione originale) - Le Fils de l'Autre
Il figlio dell'altra - clip 1
Il figlio dell'altra - clip 2
Il figlio dell'altra - clip 3
Il figlio dell'altra - clip 4
Il figlio dell'altra - clip 5
Il figlio dell'altra - clip 6
Il figlio dell'altra - clip 7
Il figlio dell'altra - clip 8
Il figlio dell'altra - clip 9
Il figlio dell'altra - clip 'Joseph e sua madre'
Il figlio dell'altra - clip 'Yacine sarà sempre tuo fratello'
Il figlio dell'altra - clip 'Le due madri'
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