INTO DARKNESS - STAR TREK: J.J. ABRAMS, CON I GIOVANI UFFICIALI DELLA U.S.S. ENTERPRISE, CI CONDUCE NEL BUIO PIU' PROFONDO DI UN NUOVO VIAGGIO IN SOSPENSIONE... TRA LA VITA E LA MORTE! L'AVVENTURA CONTINUA... IN 3D!!!
RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by SCOTT FOUNDAS (www.variety.com) - Dal 12 GIUGNO
"Questo film supera il primo film in ogni suo aspetto: vedremo pianeti vulcanici, inseguimenti spaziali ed incredibili effetti speciali, sullo sfondo di una storia più sfumata. L’equipaggio dell’Enterprise stavolta sarà coinvolto in una vicenda in cui emergono dilemmi morali e personali, e dovrà affrontare problemi relativi alla fiducia, alla lealtà e a ciò che accade ai propri principi quando si viene messi a dura prova. Il nostro obiettivo era conservare la commedia, l’umanità e l’esuberanza dei personaggi nonostante si avventurino in un territorio più oscuro e complesso. Per il Capitano Kirk, ciò che inizia come una missione di vendetta, sarà un viaggio alla scoperta di se stesso, di cosa vuole dire essere un capitano di valore... Per riuscire a far proseguire la storia, questo film doveva essere più ambizioso dell’altro. L’azione e le dimensioni sono anni luce più avanti. Introdurre la tecnologia IMAX® e il 3D trasporterà il pubblico ad un altro livello di intrattenimento. Ma allo stesso tempo, a prescindere dal formato, ciò che più ci interessava era riuscire a raccontare una storia ancora più eccitante ed emozionante".
Il regista J.J. Abrams
(Star Trek Into Darkness; USA 2013; Thriller d'azione Sci_Fi; 132'; Produz.: Bad Robot/Paramount Pictures/Kurtzman/Orci/Skydance Productions; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Sceneggiatura:
Roberto Orci & Alex Kurtzman & Damon Lindelof
Soggetto: Dalla serie televisiva Star Trek di Gene Roddenberry.
PRELIMINARIA - L'AVVENTURA CONTINUA... in 3D:
Sulla scia di una tradizione che ha dato vita a quattro serie televisive, 11 film a soggetto e innumerevoli sogni ‘stellari’, questo film inaugura il mondo di Star Trek in tre dimensioni; nel film del 2009 un gruppo di esploratori spaziali tanto validi quanto ribelli, appena usciti dall’Accademia, si imbarcavano in un avvincente viaggio inaugurale verso le stelle. Si trattava della prima grande prova del loro talento, abilità e reciproca lealtà , in cui sfidavano le proprie personalità conflittuali, ma era pur sempre solo l’inizio della loro avventura. Forte di quella esperienza, l’equipaggio della U.S.S. Enterprise stavolta varcherà i confini dell’oscurità tornando sulla Terra del 23° secolo, mentre sinistre forze di guerra minacciano sia la sacralità del proprio mondo che di realtà ancora sconosciute.
Quest’estate il regista J.J. Abrams ci condurrà nel buio più profondo (“Into Darknessâ€) insieme ai giovani ufficiali della U.S.S. Enterprise che saranno impegnati in un viaggio più epico che mai. Abrams ritrova la squadra che ha dato vita all’avventura, all’umorismo e allo spirito dell’apprezzato reboot del 2009 di Star Trek. In questo secondo viaggio la Enterprise sarà impegnata in una complessa partita a scacchi, sospesa fra la vita e la morte e minacciata da una irrefrenabile entità distruttiva, generando un’azione e un’emozione ancora più intense. In una situazione tanto delicata e rischiosa, i membri dell’equipaggio verranno messi a dura prova, in cui sia l’amore che l’amicizia verranno minacciati. Tuttavia il Capitano Kirk compirà un estremo sacrificio per l’unica famiglia che ormai conta per lui: il suo equipaggio.
La storia inizia con il ritorno dell’Enterprise sulla Terra, in seguito ad un controverso incidente galattico. L’indomito Capitano Kirk è tuttavia impaziente di tornare fra le stelle per una nuova e più lunga missione di pace ed esplorazione. Le cose però non vanno affatto bene sul Pianeta Blu. Un devastante attacco terrorista ha rivelato una realtà allarmante e la Flotta Stellare ha subìto un attacco dall’interno dalle disastrose conseguenze globali. Il Capitano Kirk guiderà l’Enterprise in una missione incredibile che spazia dal pianeta Klingon alla Baia di San Francisco. Il nemico che si annida a bordo dell’Enterprise ha un unico scopo: la distruzione totale. Kirk guiderà i suoi compagni in un ingannevole regno di specchi dove non si erano mai inoltrati prima d’ora, penetrando il sottile confine fra amici e nemici, vendetta e giustizia, alle prese con una guerra totale e la potenzialità di un futuro unito.
Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi.
Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa.
Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.
SYNOPSIS:
After the crew of the Enterprise find an unstoppable force of terror from within their own organization, Captain Kirk leads a manhunt to a war-zone world to capture a one man weapon of mass destruction.
When the crew of the Enterprise is called back home, they find an unstoppable force of terror from within their own organization has detonated the fleet and everything it stands for, leaving our world in a state of crisis. With a personal score to settle, Captain Kirk leads a manhunt to a war-zone world to capture a one man weapon of mass destruction. As our heroes are propelled into an epic chess game of life and death, love will be challenged, friendships will be torn apart, and sacrifices must be made for the only family Kirk has left: his crew.
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
Causa insofferenza al regolamento, il Capitano Kirk (Chris Pine) perde il comando della U.S.S. Enterprise - nonostante di mezzo ci fosse la vita di Spock (Zachary Quinto)… -, venendo di fatto retrocesso a Primo Ufficiale. Quando però un grande archivio della Flotta Stellare, nel cuore di Londra, viene fatto saltare in aria dal misterioso e inafferrabile John Harrison (Benedict Cumberbatch), un “esemplare†che gli umani hanno modificato geneticamente per fini scientifici, salvo poi congelarlo insieme ad altri 72 simili per il terrore di quello che era stato creato, Kirk ritrova la guida dell’amata Enterprise per catturare o uccidere il colpevole. Stavolta, però, il nemico ha scelto come nascondiglio Kronos, il pianeta dei Klingon, lo stesso che aspetta solo una scaramuccia per scatenare una guerra totale. Ed è dando la caccia al malvagio Harrison che l’equipaggio guidato da Kirk capisce che il sottile confine tra amici e nemici, tra vendetta e
giustizia, può facilmente essere confuso se ci si ritrova in un gioco degli specchi dove le prospettive cambiano velocemente…
Inutile dire che non si può raccontare troppo della trama di Into Darkness - Star Trek di J.J. Abrams. Non fosse altro per il rispetto dei fan che aspettano con ansia, a quattro anni di distanza, il nuovo capitolo “trekkiano†messo in piedi dal padre di Lost. Era il 2009, infatti, quando nelle sale approdò il reboot di una delle serie (non solo di fantascienza) più amate di sempre. E il successo di critica e di pubblico fu clamoroso. Salvo le accuse di “tradimento†dei puristi della serie tv, che non mancano mai però. Questo secondo episodio dell’era Abrams, invece, verrà probabilmente confermato come un successo sotto il profilo degli incassi, mentre sotto il profilo della critica lascia più di qualche dubbio. Volendo qui (volutamente) sorvolare sullo spettacolo puro - è magnifico
a tratti, con scene che il 3D rende ancora più vibrante nella potenza della conversione dalla sofisticata risoluzione IMAX in cui è stato girato -, il film però mostra tutti i suoi limiti nella scelta degli interpreti (confermati in blocco dal precedente Star Trek) e di una storia che manca di “epicaâ€.
Nel primo capitolo, pur impadronendosi come piace tanto a lui della scena, facendo più da “puparo†nel tirare le fila del gioco che non il setter seguendo le tracce dei propri attori, Abrams si era nascosto dietro alla forza del plot per evitare accuse di eccessiva personalizzazione. Stavolta però il trucco non gli riesce. Complice una storia che, come accennato prima, manca di una forza epica che renda il viaggio e il conflitto veramente indimenticabili, Into Darkness - Star Trek rischia a più riprese di diventare un inutile esercizio di stile da parte di chi, essendo già un
mostro di bravura, vuole sentirsi dire che è un genio assoluto. A questo risultato si arriva anche grazie ad un gruppo di interpreti che fa solo il proprio mestiere (attenzione: Quinto sovrasta Pine di una spanna, ma questa non è una novità ) e che non “intralcia†Abrams nella sua megalomania. La sfida, ad un certo punto del film, sembra tra il regista e il mostruoso Benedict Cumberbatch: sensuale e magnetico, dotato di una presenza scenica che gli permette di interpretare alla perfezione quel Kahn che era già stato protagonista di un episodio nel lontano passato della saga televisiva, l’attore inglese monopolizza la scena come pochi e relega l’intero equipaggio (e il suo stesso regista) a ruolo di comprimario. Viene quasi da fare il tifo per lui, tanto è accattivante nell’ingraziarsi l’attenzione dello spettatore. Un villain da ricordare. Il film però stenta a trovare quello slancio, quello scatto verso una indefinita
Secondo commento critico (a cura di SCOTT FOUNDAS, www.variety.com)
J.J. Abrams sets his filmmaking to “stun†for “Star Trek Into Darkness,†a sequel in every respect equal or even superior to its splendid 2009 predecessor, which lovingly and cleverly rebooted Gene Roddenberry’s long-running space opera following the black hole of 2002’s “Star Trek Nemesis.†Markedly grander in scale, although never at the expense of its richly human (and half-human) characters, “Into Darkness†may not boldly go where no “Trek†adventure has gone before, but getting there is such a well-crafted, immensely pleasurable ride that it would be positively Vulcan to nitpick. Global box office cume should easily warp past the prior pic’s $385 million for this sturdy Paramount tentpole, which opens overseas May 9 before beaming down Stateside one week later.
Abrams, whose last pic was the lyrical “E.T.â€/“Close Encounters†homage “Super 8,†here tips his hat to the “Indiana Jones†series, opening with a thrilling setpiece that finds
Kirk (Chris Pine) and Bones (the sly, loose-limbed Karl Urban) on the run from a tribe of very angry natives on the planet Nibiru. The natives, decked out in head-to-toe clay body paint, shimmer like human ceramics as they chase the Starfleet officers through a crimson forest, the lush colors of returning d.p. Dan Mindel all but searing the screen. Meanwhile, Spock (Zachary Quinto) toils away nearby, attempting to insert a high-tech ice cube into the raging volcano that threatens to destroy Nibiru and its inhabitants — a dangerous mission that quickly goes awry, building to a classic “Trek†standoff between stubborn Vulcan logic and impulsive human emotion.
The Enterprise crew has scarcely recovered from that one when, back on Earth, a terror bombing lays waste to a top-secret Starfleet intelligence facility and brings to the fore a new galactic baddie: a rogue Starfleet officer named John Harrison (Benedict Cumberbatch) who
claims credit for the attack and, after an equally brazen follow-up, hightails it deep into Klingon-controlled space. The hawkish Adm. Marcus (Peter Weller) dispatches the Enterprise in hot pursuit, with this familiar-sounding objective: Shoot first, ask questions later, and avoid starting a war with the locals. Welcome to “Star Trek Into Zero Dark Thirty.â€
Only, this John Harrison is a slippery sort who, when given the chance, claims not to be the villain at all, but rather a pawn in someone else’s deadlier scheme. And for much of its running time, “Star Trek Into Darkness†makes a good guessing game out of whether this mysterious stranger with the glacial glare and bones seemingly made of steel is friend, foe or — like the “old Spock†of Abrams’ first “Trek†— a little bit of history repeating. It hardly matters, because whatever Cumberbatch is playing, he’s wonderful to watch, infusing the
movie with the kind of exotic grandeur Eric Bana’s wan Romulan henchman (arguably the weakest link in the 2009 film) largely lacked. Also making her maiden “Trek†voyage is the lovely Alice Eve as an ambitious science officer who lies her way on to the Enterprise deck and makes goo-goo eyes with the good Captain. She is not, it turns out, the ship’s only stowaway.
Having previously established an alternate “Trek†timeline in which all the events of prior series and movies still happened, but aren’t necessarily doomed to recur, Abrams and returning writers Roberto Orci and Alex Kurtzman (now joined by “Lost†co-creator Damon Lindelof) here take that idea and run with it, invoking prior “Trek†lore when it suits them, freely branching off into new directions when it doesn’t. (Hell, there’s even some trouble with a tribble.) It’s a tricky business, balancing reverence with reinvention, but like the
young Kirk, Abrams seems altogether more comfortable in the captain’s chair this time — not just in the large-scale action scenes, but particularly in the quieter ones, where you can sense his real investment in these characters and his confident touch with actors.
The film builds particularly well on the burgeoning Kirk-Spock friendship, with Pine showing reserves of vulnerability and doubt beneath his cocksure exterior, while Quinto adds gravitas to Spock’s eternal inner conflict — and his deepening romance with Lt. Uhura (Zoe Saldana). But make no mistake: The action, when it comes, is superbly executed, whether it’s giant vessels making mincemeat of one another, or the simpler excitements of old-fashioned hand-to-hand combat and foot chases through crowded promenades.
The best, even-numbered films in the original “Trek†film franchise were shaped by the guiding intelligence of writer-director Nicholas Meyer, who laced the Starfleet jargon with high-toned literary references and a gently
self-mocking sense of humor. Abrams, too, manages to keep the mood buoyant even when the fate of the universe is hanging in the balance, more than earning his tears when he finally decides to milk them. But if Meyer’s primary references were Shakespeare, Dickens and Conan Doyle, Abrams’ are Spielberg, John Hughes and Cameron Crowe. In defiance of the self-congratulatory snark that has become de rigueur in Hollywood franchise fare, he brings a shimmering pop romanticism to “Trek’s†stalwart ideals of friendship, heroism and self-sacrifice. There’s something bold about that, indeed.
“Into Darkness†is a beautifully modulated and sustained piece of work across the board, with visual effects that seamlessly meld live-action and computer-animated elements, given further texture by old-fashioned celluloid
lensing (with 65mm Imax used for key action scenes). Post-production 3D conversion by Stereo D ranks among the best of its kind. The Enterprise has rarely looked sleeker than
it does on production designer Scott Chambliss’ sets. Adding the cherry to the top of this cinematic sundae, composer Michael Giacchino’s soaring score once again revives Alexander Courage’s immortal Trek theme for the closing credits.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Univesal Pictures International Italy e Silvia Saba (SwService)