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QUALCOSA NELL'ARIA: STORIA DEL RISVEGLIO POLITICO E SOCIALE DI UN GRUPPO DI GIOVANI UNIVERSITARI
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dalla 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Lido di Venezia, 29 agosto – 8 settembre 2012) - PREMIO 'OSELLA' per la 'MIGLIORE SCENEGGIATURA' - Dal 17 GENNAIO 2013
(Après Mai; FRANCIA 2012; Drammatico; 122'; Produz.: MK2 Productions/France 3 Cinéma/Vortex Sutra in associazione con Canal+/Ciné+ con il sostegno della Région Ile-de-France; Distribuz.: Officine UBU)
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Titolo in italiano: Qualcosa nell'aria
Titolo in lingua originale:
Après Mai
Anno di produzione:
2012
Anno di uscita:
2013
Regia: Olivier Assayas
Sceneggiatura:
Olivier Assayas
Cast: Clement Metayer (Gilles) Lola Créton (Christine) Felix Armand (Alain) Carole Combes (Laure) India Menuez (Leslie) Hugo Conzelmann (Jean-Pierre) Mathias Renou (Vincent) Léa Rougeron (Maria) Martin Loizillon (Rackam il Rosso) Dolores Chaplin (Attrice Londres) Victoria Ley (Hippie) Félix de Givry (Christophe)
Costumi: Jurgen Doering
Scenografia: François-Renaud Labarthe
Fotografia: Éric Gautier
Montaggio: Luc Barnier
Makeup: Stéphanie Aznarez
Casting: Antoinette Boulat
Scheda film aggiornata al:
29 Gennaio 2013
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Sinossi:
IN BREVE:
Gilles (Clément Metayer) è uno studente parigino che viene contagiato dalla febbre politica dei primi anni '70 del dopo ‘maggio francese’, personaggio ispirato alla vita del regista. Ma la sua vera aspirazione è dipingere e realizzare film, nonostante i suoi compagni, totalmente assorbiti dall'impegno politico in senso stretto, non lo comprendano, così come la sua fidanzata Christine (Lola Créton).
SHORT SYNOPSIS:
An 18-year-old man reacts to the social changes of late 1960's Europe.
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Dopo il ritratto capillare del popolarissimo terrorista venezuelano Ilich RamÃrez Sánchez, meglio conosciuto con il nome di Carlos, da cui prende anche il titolo la miniserie internazionale e super premiata recentemente realizzata (poi distribuita anche in sala in una versione rimontata), il regista francese Olivier Assayas racconta un altro aspetto degli anni Settanta con Qualcosa nell’aria. E per farlo trae in parte ispirazione dal suo vissuto attraverso la storia di un giovane studente parigino, Gilles, che acquisisce la sua coscienza politica negli anni immediatamente successivi al ’68. Siamo nel 1971, infatti, quando il clamore del maggio francese aveva già perso gran parte della sua visione. Gilles, come i suoi compagni, vive quegli anni nell’assoluta libertà e nel desiderio di cambiare e abbattere i costrutti borghesi, di cui lui stesso fa pienamente parte provenendo da una famiglia ricca di intellettuali, e sogna di fare il regista di un cinema d’avanguardia disdegnando |
suo padre che scrive sceneggiature di film di genere (proprio come quello del regista, Jacques Rémy, autore molto prolifico anche nel panorama del cinema italiano degli anni ’50 e ’60). Viaggia, scappa dalla sua città e dalla sua realtà per andare in giro per l’Europa dove si confronta sul ruolo della politica maoista piuttosto che su quella sovietica, sul cinema come mezzo elitario piuttosto che di massa, ma poi torna indietro. Come tutti quelli della sua generazione. Infrangendo i suoi stessi assoluti e incanalandosi nella normalità tanto a lungo ripudiata.
Assayas coglie il tempo con occhio affettuoso ricalcando attraverso una narrazione fluttuante le derive culturali di quegli anni così intensi, affascinanti, complicati, ma soprattutto traditi dagli stessi protagonisti. Un cinema che parla di cinema facendone un discorso intellettuale, che ragiona sull’essenza della sua funzione, strumento di formazione di una nuova era. Espressione elitaria, mezzo di massa o blando linguaggio borghese? |
Assayas ragiona su tutto questo, ma non dà una risposta perché il suo film si perde nei meandri della debolezza narrativa, nell’incapacità di riuscire a caratterizzare i personaggi, privi di alcuna individualità . Ed è quantomeno anomalo per un regista del suo lignaggio e della sua attenzione. Infatti, Assayas non costruisce una storia lineare ma si sofferma nel seguire il protagonista e alcuni dei suoi amici nei loro vagabondaggi, fra discussioni, sentimenti, pensieri e spesso luoghi comuni legati a quegli anni, tra omaggi musicali, ricostruzione di collettivi e immagini di repertorio di cinema d’avanguardia.
Qualcosa nell’aria è a conti fatti un’opera di formazione, che il regista sviluppa prendendo in gran parte spunto dal proprio vissuto di adolescente ed è forse questo il difetto che assurge nel film, che lo espelle dalla sua funzione divulgativa: la mancanza di distacco dell’occhio della macchina da presa, anche se può sembrare il contrario, la totale |
immersione in qualcosa di cui si fa parte, che è proprio, personale, tanto da perdersi nei meandri dell’incomunicabilità . Ma Assayas per quanto criptico è pur sempre Assayas, e se in questo caso non merita certamente alcun plauso, merita perlomeno la sospensione del giudizio per questo film, perché con lui qualcosa nell’aria c’è sempre. |
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Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Studio PUNTO & VIRGOLA e INTER NOS Web Communication.
Pressbook:
PRESSBOOK ITALIANO di QUALCOSA NELL'ARIA
Links:
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Qualcosa nell'aria - trailer
Qualcosa nell'aria - trailer (versione originale) - Après Mai
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