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GENITORI & FIGLI - AGITARE BENE PRIMA DELL'USO: L'ANNOSO SCONTRO GENERAZIONALE DI NUOVO MESSO ALLA BERLINA, GALEOTTO UN TEMA IN CLASSE E UN CAST 'SPAGHETTI COMEDY' IN CUI NON MANCA IL PEPERONCINO ('LUCIANINA' LITTIZZETTO)
RECENSIONE - Dal 26 FEBBRAIO
"Questo è un film dedicato e, si sa, i film dedicati o sono più belli o sono più brutti. Certo, perché ci si mette dentro tanto di sé e ci si espone al giudizio come nervi scoperti. Questo lavoro è stato per me un continuo entrare e uscire dal passato, non tanto per le vicende che racconto, quanto per il clima, le atmosfere, i dialoghi, i nomi propri dei protagonisti, che sono tutti quelli della mia famiglia. Dopo la scomparsa dei miei genitori, tutti e due partiti nell’arco di pochi mesi uno dall’altro, ho compreso il vero valore della famiglia anche se ormai non la chiamo più così, bensì il 'branco'!Consapevole del fatto che esiste tutta una schiera di bravi registi che saprebbero e sanno raccontare meglio di me la famiglia allargata o gli screzi tra genitori e figli, ho preferito raccontare solo il 'branco' e cioè quel nucleo piccolo e forte che comprende unicamente gli affetti veri, gli amori per sempre e non il resto. Nel film tutto questo è riassunto in una scena, quella delle ceneri, in cui si vede chiaramente che solo il nucleo centrale della famiglia e quindi il 'branco' potrebbe vivere un momento del genere. Le famiglie allargate sono una sciocchezza del nostro tempo, sono un espediente per vivere in pace col proprio passato e i propri errori ma non esistono davvero. I veri affetti, gli amori per sempre non sono ne allargabili ne restringibili, sono loro e basta. Rimangono tali anche contro le tue volontà e alla fine, prima o poi, ci dovrai fare i conti. Ecco perché ho voluto raccontare i genitori e i figli, perché loro fanno parte del 'branco'. I dialoghi, le discussioni, i litigi, le totali incomprensioni di una vita, tutto questo non basterà mai a dividere un 'branco'. Mi sono divertito molto con Chiti e Agnello a scrivere la sceneggiatura di questo film perché si trattava di cavar fuori da ognuno di noi qualche segreto del passato, qualche episodio della propria vita mai raccontato e io cercavo di capire senza domandarlo, se quelle idee erano frutto della fantasia o reali accadimenti della loro adolescenza. Quando si fa un film del genere ci si mette in gioco per davvero. So che mio fratello Sandro quando vedrà il film avrà un sussulto non indifferente davanti a certe scene ma questo è il prezzo che si paga quando si vuole rendere omaggio a qualcuno che non c’è più, bisogna raccontare i dettagli, magari solo in quella scena, ma essere precisi, pignoli. C’è un aspetto della mia vita però che non riesco a nascondere più di tanto ed è quello della comicità degli eventi, anche i più drammatici. Trovo sempre il modo per renderli divertenti alla fine. Non so perché, forse un buon analista me lo saprebbe spiegare… Comunque il film è la dedica che ci ho messo alla fine, perché non siamo mai pronti, nemmeno quelli che dicono di esserlo come me: 'Questo film è dedicato ai miei genitori scomparsi prematuramente a ottant’anni'".
Il regista, co-soggettista e co-sceneggiatore Giovanni Veronesi
(Genitori & Figli - agitare bene prima dell'uso ITALIA 2010; commedia; 110'; Produz.: Aurelio & Luigi De Laurentiis; Distribuz.: Filmauro)
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Titolo in italiano: Genitori & Figli - agitare bene prima dell'uso
Titolo in lingua originale:
Genitori & Figli - agitare bene prima dell'uso
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2010
Regia: Giovanni Veronesi
Sceneggiatura:
Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Andrea Agnello
Soggetto: Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Andrea Agnello.
PRELIMINARIA - I PROTAGONISTI, GENITORI E… FIGLI:
NINA AMADESI
Anni: 14 anni, quasi 15 (importante specificarlo)
Professione: studentessa, IV ginnasio
Genitori: Luisa e Gianni Amadesi
Fratelli: Ettore “Hitler†Amadesi
Amiche del cuore (quasi-sorelle): Clarissa e Giovanna, detta anche Giovannona o Nona
Passatempo preferito: correre con lo scooter e sputtanare la sua famiglia nei compiti in classe d’italiano
Cibo preferito: onnivora
La cosa che odia di più è: vedere sua madre ballare la danza del ventre
Segni particolari: per sua grande fortuna, viene spesso tagliata nelle fotografie...
ETTORE AMADESI
Anni: 8
Professione: studente
Genitori: Luisa e Gianni Amadesi
Sorelle: Nina Amadesi
Fratelli: nessuno (per fortuna...)
Passatempo preferito: combattere contro nemici inesistenti nella sua stanzetta
Cibo preferito: pizza e panna cotta
La cosa che odia di più è...: la barca di suo padre
Segni particolari: razzista, tendente all’uccisione bruta di bambini rom
Le parole di Nina: “Nessuno se ne era accorto, ma dopo la separazione di mio padre e mia madre Ettore aveva cominciato a covare qualcosa di veramente tremendo…â€
LUISA AMADESI
Anni: 44, 11 mesi e 22 giorni (ma cosa ridete?! Sono ancora 44!)
Professione: infermiera caposala
Figli: Ettore e Nina Amadesi
Stato civile: coniugata con Gianni Amadesi e da poco tempo felicemente separata
Amante: uno, ma ancora per poco...
Hobby: danza del ventre
La persona che odia di più è: suo marito
La cosa che odia di più è: sempre suo marito
Amica del cuore: Clara
Passatempo preferito: litigare con suo marito e – in mancanza – con Nina
Segni particolari: una grandissima pazienza (dice lei...)
Le parole di Nina: “Sono due le cose che mi uniscono a mia mamma...la prima ancora non l’ho trovata, la seconda è sicuramente Gianna Nanniniâ€
GIANNI AMADESI
Anni: 50 (già da un paio di anni)
Professione: titolare di un negozio di articoli da pesca
Figli: Nina e Ettore Amadesi
Stato civile: coniugato con Luisa Amadesi e da poco tempo felicemente separato
Amante: una... (solo una? Hmmm...)
Passatempo preferito: strafogarsi di spaghetti coi moscardini
La cosa che ama di più: la sua barca
Segni particolari: ha un pessimo rapporto con sua madre
Le parole di Nina: “Un padre fossile, a cui troppo spesso scorreggia il cervelloâ€
LEA AMADESI
Anni: ...Cafone, non si chiede l’età a una signora!
Figli: Gianni Amadesi
Nipoti: Luisa e Ettore Amadesi
Stato civile: parecchio vedova
Fedina penale: parecchio sporca
Amanti: ne ha perso il conto
Passatempo preferito: spennare a carte le sue vicine di casa
La cosa che ama di più è: la sua collezione di bottigliette di whisky “mignonâ€
Segni particolari: giocatrice d’azzardo, con un passato di droga e prostituzione…
Le parole di Nina: “E’proprio il caso di dire che mia nonna non si è fatta mancare niente nella vita…â€
MARIO
Anni: fatti i fatti tuoi
Figli: 3, di cui uno obeso
Moglie: 1, ma formato famiglia, very XXL
Professione: infermiere
Amante: ahò! Certo che sei impiccione!
Passatempo preferito: sparare cazzate
La cosa che ama di più è: tenere il piede in due scarpe
Segni particolari: alto due metri, un po’ paraculo, ma di una simpatia contagiosa
CLARA
Anni: 40 (portati alla grande)
Figli: scherziamo?
Marito: sei matto?
Amanti: ecco, quelli sì!
Passatempo preferito: astrologia
La cosa che ama di più è: rubare i mariti delle altre
La cosa che odia di più: gli ami da pesca
Le parole di Nina: “Abbastanza zoccola da non potersi fidare di lei...â€
ALBERTO
Anni: 55
Professione: professore di lettere
Stipendio: quasi quattro milioni di lire del vecchio conio
Figli: Luigi, detto “Gigioâ€
Moglie: Rossana
Amanti: non pervenute
Passatempo preferito: fare a cornate con suo figlio litigando furiosamente fino all’alba
La cosa che odia di più è: il “Grande Fratelloâ€
La cosa che ama di più: i suoi studenti
LUIGI, per gli amici GIGIO
Anni: 18 abbondanti
Professione: studente universitario
Fidanzate: dice che è meglio chiamarle “amicheâ€...
Passatempo preferito: fare provini per pubblicità e reality show
La cosa che ama di più: tutte quelle che odia suo padre
La cosa che odia di più: tutte quelle che ama suo padre
Segni particolari: animalista convinto e grande appassionato di orche
Le parole di Nina: “Uno con l’ X-Factor nel sangueâ€
ROSSANA
Per gli amici: Rossana
Anni: qualunque sia l’età se la porta bene
Professione: madre di Luigi e moglie di Alberto. Un mestiere terribile!
Passatempo preferito: buttare il cellulare nella spazzatura mentre litiga con sua madre
La cosa che odi di più: sentire gente che litiga
La cosa che ama di più: quei brevissimi istanti di silenzio tra una litigata e l’altra
Segni particolari: rassegnata
PATRIZIO CAFIERO, meglio noto come UBALDOLAY
Anni: 17
Genitori: sconosciuti. Forse lo hanno rinnegato da piccolo
Professione: studente dai molti debiti
Passatempo preferito: tirare gavettoni alle ragazze. Meglio se carine
La cosa che ama di più: andare in discoteca. Meglio se con ragazze carine
La persona che ama di più: Nina. Ma non lo ammetterebbe mai...
La sua paura fottuta: i test di gravidanza
Segni particolari: Un soprannome improbabile
Cast: Silvio Orlando (Gianni) Luciana Littizzetto (Luisa) Michele Placido (Alberto) Elena Sofia Ricci (Clara) Margherita Buy (Rossana) Max Tortora (Mario) Chiara Passarelli (Nina) Emanuele Propizio (Ubaldolay) Andrea Facchinetti (Gigio) Matteo Amata (Ettore)
Musica: Andrea Guerra
Costumi: Gemma Mascagni
Scenografia: Luca Merlini
Fotografia: Toni Canevari
Montaggio: Marco Spoletini
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Il confronto-scontro tra il mondo degli adulti e quello dei giovani di oggi attraverso lo sguardo disincantato della quattordicenne Nina (CHIARA PASSARELLI). Quando una mattina il suo professore d’italiano Alberto (MICHELE PLACIDO) - reduce da una furibonda lite con il figlio Gigio (ANDREA FACHINETTI) - assegna alla classe un tema dal titolo “Genitori e Figli: istruzioni per l’usoâ€, per lei è l’occasione di parlare, per la prima volta a cuore aperto, della sua famiglia: dei due genitori, Luisa (LUCIANA LITTIZZETTO), caposala d’ospedale, e Gianni (SILVIO ORLANDO), che ha lasciato moglie e figli per vivere su una barca; dell’amicizia che lega la madre a Clara (ELENA SOFIA RICCI), insospettata amante dell’ex marito, e di quella un po’ particolare con il collega Mario (MAX TORTORA); dell’inspiegabile razzismo del fratellino Ettore (MATTEO AMATA) e di una misteriosa nonna (PIERA DEGLI ESPOSTI) che ricompare all’improvviso dopo vent’anni. Ma soprattutto Nina racconta di sé: delle sue amiche, della prima tragicomica serata in discoteca, delle uscite con i ragazzi più grandi e del suo primo innamoramento per Patrizio Cafiero (EMANUELE PROPIZIO), un buffo ragazzo dall’ancora più buffo soprannome, Ubaldolay. La penna di Nina riserverà non poche sorprese anche ad Alberto e a sua moglie Rossana (MARGHERITA BUY) che, dalla lettura del tema, scopriranno di Gigio, cose che in vent’anni, non avevano mai nemmeno sospettato.
Dal >Press-Book< di Genitori & Figli - agitare bene prima dell'uso
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
UN'OCCASIONE MANCATA!
Film da vedere da due punti di vista differenti, ma attenzione, non sono solo quelli che pongono da una parte i genitori e dall’altra i figli, ma anche quello dei “maturi†e quello di “chi si diverte e comunque sboccia perché al mondo se non ci si diverte adesso quando lo si fa?â€.
Un’occasione decisamente mancata, e se si parte infatti con ottimi presupposti, la trama si snoda poi in una pericolosa spirale che, per mostrare tutti i difetti, i vizi e le forzature della nostra società , rischia di far arrivare il messaggio sbagliato.
Fa riflettere la scelta di presentare genitori dalla morale antica ma che si ostinano in modi e maniere moderne, perfino nelle parolacce di cui si fa ampio uso e ci si domanda come mai i figli crescano ribelli, fuori dalle righe ed essi stessi desiderino sperimentare emozioni per entrare nel mondo dei grandi con i quali di |
fatto appare evidente il conflitto, e non solo generazionale.
Tutto resta più o meno come nelle fasi iniziali della storia, senza evoluzione alcuna e decisa, con una parentesi concentrica di litigio familiare mai risolto nel finale tutto aperto che, se da una parte pare aprire uno spiraglio, dall’altro non dà adito alcuno a far pensare che la situazione delle due famiglie prese a modello giunga ad un costruttivo miglioramento.
Emblematica la scena della famiglia Amatesi, riunita grazie alle spoglie della nonna, in quello che vorrebbe essere un bagno catartico ma che non riesce fino in fondo a marcare un segno netto nell’economia morale della storia.
L’intento di buon senso educativo viene così vanificato dall’uso continuato di parolacce entrate purtroppo all’interno dell’uso comune, alle quali si guarda quasi con indulgenza, chiudendo un occhio su uno di quelli che rappresenta invece uno dei vizi maggiori del nostro quotidiano.
Come poter educare i figli se gli stessi |
genitori cadono in errori tanto evidenti?
La risposta non arriva, anche se si toccano i temi attuali come razzismo e mode giovanili (pur senza mai trascendere in eccessi), tuttavia si rimane sempre all’interno di un cliché predeterminato dalla lettura troppo facile e di superficie.
Persino la nonna, una bravissima Piera degli Esposti che riesce a fare di un personaggio fin troppo fuori dalle righe, una figura tuttavia simpatica e che riesce in qualche modo ad essere di esempio e riunire nel suo segno la famiglia, rimane sempre nel limite fra credibile ed inverosimile.
Attraverso ruoli ugualmente spartiti fra attori di cinema e teatro ed altri più legati al contesto del cabaret e della satira, ci si avvale di un cast che a tratti appare troppo stretto nei panni di personaggi tanto fortemente stereotipati e decisamente esagitati; Veronesi dal canto suo si porta dietro i ritmi della fiction televisiva ed il film ne risente |
fortemente nel dipanarsi della trama che appare in alcuni punti ripetitiva e un po’ allungata, tanto da necessitare di una pausa come in una puntata. L’espediente narrativo della voce fuoricampo della giovane Nina Amatesi allunga e concentra troppo l’attenzione soltanto sulla sua vicenda personale, relegando l’epilogo del professore (Michele Placido) alle ultime battute che non giungono ad una conclusione pacificatrice, lasciando in sospeso il rapporto genitori-figli che invece vorrebbe essere il cardine della pellicola.
E dire che si tratterebbe dell’unico “grillo parlante†intento ad urlare al mondo che il Grande Fratello non è un valore ma un segno di evidente regresso, di costumi e di senso della responsabilità , non una opportunità ma un modo facile per agguantare un successo effimero fatto della sola mostra di sé.
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